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Ciao, il mio è in inglese e ti presento qui sotto la pagina di copertina dove puoi trovare tutte le indicazioni del caso. So che esiste la versione italiana che si intitola "il Galeone" (titolo che non centra proprio nulla) autore Fabbri editore: http://www.hoepli.it/libro/il-galeone/9788845052613.asp Ciao. Jack.

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Grazie jack mi appunto il titolo chissa che ritrovo il libro o lo ritrovo in libreria mi hai fatto contenta.Notte Claudia

25 Maggio 2011 - cordame e portelli

Ieri ho terminato di applicare nella stiva e nel ponte inferiore i vari rotoli di cordino per simulare i cavi. Ormai sono diventato un esperto di come prepararli, di tutte le misure e diametro. Non ho immagini da mostrare anche perché non mi sembra il caso di tediarvi con foto simili a quelle già mostrate. Comunque è innegabile che stiamo aumentando in fatto di realismo.

Altro lavoro di questi giorni sono i portelli dei cannoni. Avevo credo già anticipato che non avevo intenzione di utilizzare le cornici metalliche fornite con il kit e che mi volevo cimentare nell'autocostruzione di un portello vero. Ora sono quasi pronti per il fissaggio in sede ma vorrei spendere qualche minuto per spiegare come sono stati costruiti.

I componenti principali sono i seguenti:
a) quadrello di compensato 13 x 13 mm. di spessore 1 mm.
b) quadrello di compensato 10 x 10 mm. di spessore 1,5 mm. Esso è incollato al centro del primo quadrello
c) 2 cerniere in rame a forma di freccia incollate sulla parte esterna del portello
d) golfare in rame, simile a quelli forniti in ottone fatto però torcendo il filo di rame su una punta del trapano da 0,75. Esso è incollato in un foro passante praticato nel portello ed incollato con colla ciano. All'interno ho poi tagliato e limato l'eccedenza.
e) cordino con un capo fissato all'anello e l'altro che dovrà successivamente infilarsi nello scafo e che simulerà la corda che serviva a sollevare il portello dall'interno.

Non ho ancora deciso il momento migliore per fissare questi portelli sullo scafo, ci devo pensare su un poco. Eventualmente li posso lasciare così fino a quando non arriverà il momento più adatto e dedicarmi ad altri particolari. Vorrei finire tutti i pezzi sullo scafo prima di dedicarmi all'alberatura.

Appena possibile ci sarà un'altra puntata. Cordiali saluti. Jack.Aubrey

Vedrò di illustrare il procedimento che utilizzo io per preparare i rotoli di corda. Per quanto questo procedimento sia frutto di miei esperimenti, non credo di esserne io l'inventore iniziale, chissà quanti prima di me hanno utilizzato lo stesso sistema oppure una variante dello stesso. Ma andiamo con ordine.

Le materie prime da utilizzare sono sostanzialmente due: la corda (delle misure più disparate nel mio caso come potrai vedere dalle foto che seguono) e una miscela di acqua e colla vinilica nella proporzione di una parte di acqua e una di colla (soluzione al 50%). A cosa serve la colla ? Semplice, le matassine, anche se ben confezionate, difficilmente rimangono in forma. Se una volta preparate vengono immerse oppure imbevute abbondantemente con un pennello della soluzione acqua e colla in modo da impregnarle bene bene, una volta asciutte saranno incollate tra di loro e manterranno la forma che si è data loro durante le ore necessarie per l'asciugatura. Questa operazione è bene farla con tranquillità, ad esempio prima di chiudere la giornata impregnare le matasse che saranno belle pronte la mattina successiva. La colla vinilica, a differenza del ciano-acrilato liquido, rimane comunque abbastanza malleabile, quindi c'è la possibilità di rimodellare un particolare prima di fissarlo definitivamente.

Ma come confezioniamo le matassine ? Facciamo un esempio con le matasse rotonde. Si prende un tondino di legno lungo 5/6 centimetri del diametro adatto per un gruppo di matasse tutte uguali. Lo si ricopre con nastro adesivo su tutta la sua superficie (io uso quello plastificato nero per elettricisti). A questo punto si arrotolano sul tondino due, tre o quattro matassine che si fissano alla fine con un nodo. Si passa quindi la colla per impregnare ben bene il cordame e si lascia asciugare. A cosa serve la copertura con il nastro ? Semplice, ad evitare che la matassina venga incollata al tondino. Infatti la vinilica non fra presa "forte" sul nastro adesivo e quindi si riesce, magari con un po di fatica senza un po di pratica, a sfilare la matassina. A questo punto si rifilano le punte ed il tutto è pronto. Ricordiamoci di lavare o di sostituire il nastro adesivo dopo ogni preparazione altrimenti l'estrazione della matassa diventa più difficoltosa.

26 Maggio 2011 - Cordame

Qui di seguito quattro immagini che mostrano i rotoli di cordame installati anche nei due ponti inferiori. Le prime due immagini mostrano il cosidetto lato A della sezione, mentre le ultime due il "famoso" lato B.

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26 Maggio 2011 - Portelli dei cannoni

Come ho scritto ieri, terminati i lavori dietro alle gomene, ho lavorato alla costruzione dei portelli per i cannoni. Una spiegazione abbastanza dettagliata del processo di costruzione è stata scritta un paio di messaggi fa. In quel frangente dovevo decidere quando applicarli sullo scafo e ovviamente non ci ho messo molto a decidere di farlo subito. Infatti ieri sono stati fissati in sede ed ora rimane solo da infilare il cordino nello scafo perchè tutto sia finito.
Di seguito delle immagini di questi particolari. Le prime due sono relative ad un lato destro dello scafo, le altre a quello sinistro.

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Inutile dire che mi ritengo piuttosto soddisfatto essendo questa la mia prima esperienza di autocostruzione di portelli. Tutta esperienza per quando riprenderò in mano il mio San Juan Nepomuceno, dove però non ce ne sono 12 ma ben 74 !!
Alla prossima puntata. Jack.Aubrey.

Ultime due immagini della serie di dieci scattate ultimamente. Qui abbiamo un primo piano delle due scale che portano dal ponte di batteria superiore al quarterdeck.

Mi piacerebbe arricchirle con dei corrimani, che sicuramente erano presenti sulla nave vera, ma non ho idea di come fare, ci devo pensare su un poco per vedere cosa è possibile fare in concreto.

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Ieri pomeriggio ho iniziato a preparare le lande con in cima le relative bigotte. Onestamente non me la sono sentita di utilizzare le catene di ottone fornite ed ho improvvisato una soluzione alternativa. vedrò di chiarire nei prossimi messaggi, appena terminati anche questi particolari.

Cordiali saluti. jack.Aubrey

Rieccomi a inserire messaggi in questa discussione. Ci sono in ottima forma e per fortuna tutto va bene; solo che sono stato più preso del solito perchè in questo periodo abbiamo riportato a casa dall'ospedale mia suocera e, per quanto sembri che si sia ripresa benissimo dall'ictus, abbiamo comunque dovuto riorganizzarci un pochetto; comunque ho continuato a lavorare a questo modello ma le novità erano e sono poche e quindi non avevo praticamente nulla da commentare.
Ho trovato qualcosa che si potrebbe definire candeliere che andrebbe probabilmente bene per questo lavoretto; si tratta di pezzi in ottone di circa 40 anni fa avanzati dalla costruzione del Prinz Eugen, un modello di incrociatore fatto molto tempo fa. L'altezza sembrerebbe plausibile e non dovrebbe essere difficile fissarli sul ponte. Vedremo cosa posso fare. Qui sotto un'immagine dell'incrociatore dove sono visibili i candelieri in questione.



Sabato 4 Giugno 2011 - Si inizia con l'alberatura

Avendo praticamente terminato la parte relativa allo scafo con la costruzione dei portelli e ultimamente delle lande, ho preso in mano il lavoro sull'alberatura. In questo particolare tipo di attività sono praticamente un novellino in quanto l'ultima mia esperienza in merito è molto in là con il tempo, forse 40/45 anni fa.

Per non sbagliare ho passato alcune ore a studiare i disegni proposti dalla DeA che sono si ben fatti ma lasciano in sospeso parecchi punti che al momento non ho ancora chiarito. Devo confrontarmi con altri più esperti di me per capire alcuni aspetti sul montaggio dell'alberatura e delle manovre e spero di poter condividere con voi questa esperienza.

Devo comunque premettere che non avendo esperienza sufficiente in merito cercherò di limitarmi a seguire i disegni e le istruzioni senza apportare modifiche o aggiunte di nuovi particolari e manovre.

Comunque, dovendo fare qualcosa nel frattempo, ho iniziato a costruire i pennoni, attività che mi è sembrata relativamente esente da forti rischi di sbagliare. In tutto c'è da costruire quattro pennoni e per questo motivo non ho pensato a nulla di tecnologico e mi sono limitato a smussare i tondini con limette, carta vetro e blocchetti levigatori: un lavoro quindi esclusivamente manuale.

Qui sotto potete osservare una prima fotografia dei primi tre pennoni; manca quello più grande, il pennone di maestra, che vedrò di eseguire nei prossimi giorni. Nel frattempo vedrò di chiarire i miei dubbi . .

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Di seguito altri particolari dello scafo che, a parte l'idea delle ringhiere, è da considerasi ormai terminato. L'albero si inserisce perfettamente nella sua sede e . . miracolo . . è perfettamente verticale e sopratutto DIRITTO, qualità non facile da trovarsi in un tondino da 12 mm. relativamente lungo come questo.

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Qui invece sono visibili le lande. Come già scritto non ho voluto utilizzare la catenella di ottone proposta dalle istruzioni ma non ho ritenuto il caso di mettere alla prova le mie (nulle) capacità di saldatore per farle come avrebbero dovuto essere (a tale scopo rimando ai messaggi di un utente nella discussione sul modello intero della Santìsima Trinidad http://forum.deagostiniedicola.it/topic ... ichpage=21 ). Quello che ne è venuto fuori lo potete vedere voi stessi qui sotto. Sicuramente originale . . ma credibile ? Non saprei, giudicate voi . . . sicuramente robuste.

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Alla prossima puntata, Jack.Aubrey.

Occhio, Jack

I bozzelli al piede dell'albero..... ne hai montato uno (o forse due) al contrario...con i fori verso l'alto.

Se devi dare l'idea del passaggio esatto della cima attraverso la carrucola, i fori dei bozzelli devono essere verso il basso.

Altra domanda... ma le bigotte le dipingi in nero o le lasci così al naturale?

Te lo chiedo perchè se le lasci in questo modo, dovresti dipingere (o brunire) il collare che le racchiude, dello stesso colore con cui hai realizzato le "catene"... altrimenti mandi all'aria un gran bel lavoro ed il cambio di colore non è per niente bello (e corretto) a vedersi....

Ultimo appunto (ma lo avrei dovuto fare prima...e quindi scusami...) .

I cavi che reggono i mantelletti delle cannoniere, li hai realizzati per ultimi, giusto?
Forando "dopo" aver allestito i ponti ed inserendo il cavo nel foro.

Ora, dato che la sezione è appunto una sezione ed è visibile l'interno, forse non ci sono, internamente, i cavi che reggono i mantelletti aperti. Se così fosse, con un pò di pazienza ed abilità, forse riusciresti a fare tante piccole "matassine" di cavo ed incollarle internamente, dove dovrebbe entrare la cima del mantelletto....

Così sarebbe non solo corretto, ma decisamente più credibile...

Ciao

Jp

In effetti hai ragione, è un particolare che mi è sfuggito, vedrò di rimediare visto che sono ancora in tempo.

E' mia intenzione colorarle ma fino ad ora non l'ho fatto perchè non ero sicuro che si potessero fare nere. Avevo in mente che forse fossero da scurire con mordente . . Ho avuto bisogno di andare a spulciare un po di immagini per vedere come sono in realtà. In ciò mi è stata di grande aiuto la Victory dove in effetti le bigotte sono nere. A conferma allego questa immagine della nave attualmente. Quindi verranno ovviamente colorate in nero, soluzione tra l'altro più semplice.

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Qui non so se sarà possibile, al momento non ho sotto mano il modello, ma la vedo dura, visto il casino di pezzi già presenti sui ponti e la difficoltà di raggiungere la zona di lavoro.

Ieri pomeriggio ho montato i corrimani di cui scrivevo: sono lunghi 15 mm. e sono abbastanza plausibili. Occorre tenere presente che sulla nave reale questi elementi credo venissero rimossi per il combattimento. Appena possibile posterò delle immagini di come è venuto ma personalmente mi piace, tanto che ho in mente di metterlo anche da un'altra parte.

Qui allego altre immagini del modello com'era l'altro ieri.

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