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 Oggetto del messaggio: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 07/02/2010, 15:49 
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Dolphyn - Privateer Olandese - 1750

Diario di Costruzione - Jack.Aubrey

Ho ripreso a darmi da fare con il modellismo da una settimana appena e già mi trovo a pieno regime. Ho in ballo la costruzione della Sezione maestra della Santìsima Trinidad come lavoro principale. La potete osservare sullo sfondo della prima immagine. Qui sono ad un buon punto dal completamento, diciamo ad un 75/80%.

Poi ho da riprendere il modello del San Juan Nepomuceno, sempre visibile sullo sfondo. Questo modello è praticamente fermo da più di un anno ma ho deciso di portarlo a termine, contrariamente alle mie idee iniziali.

Poi, durante i lavori di ristrutturazione del seminterrato, da cui ho poi ricavato anche il nuovo laboratorio, ho trovato tra le cose che mia suocera neppure sapeva di avere, una scatola di montaggio (chissà come è arrivata lì) di un modello della Corel.

Si tratta del modello di un ketch corsaro olandese chiamato Dolphyn. In inglese questo tipo di nave viene definita "privateer" che significa che il suo comandante era in possesso di una "Letter of Marque" rilasciata dal suo governo che lo autorizzava a intraprendere azioni belliche contro le navi del paese con cui la nazione era in guerra.

Nulla a che vedere con la "pirateria", che non era autorizzata dal governo e che era così considerata illegale. Un "corsaro" era quindi un combattente legittimo, anche se non un militare, un "pirata" non lo era e se veniva catturato normalnente veniva "fatto fuori" immediatamente. Se lo facevano fuori più tardi era per lasciarlo appeso per il collo fino a quando non andava in totale putrefazione in qualche piazza . . .

Da una veloce ispezione del materiale ho potuto constatare che era tutto in ottimo stato e, dopo aver dato un'occhiata ai piani costruttivi, mi sono messo a montare a tempo perso alcuni pezzi. In parole povere: ho iniziato un nuovo cantiere.

Il modello è in scala 1:50. Ottimo per le mie intenzioni. Ho fatto un poco di ricerche su internet per saperne di più ma non c'è nessuna fonte storica che lo riguarda. Molto probabilmente si tratta di un modello che non è mai esistito nella realtà e questo è, per certi versi, un immenso vantaggio:

posso fare tutte le sperimentazioni che voglio e le personalizzazioni che mi paiono opportune senza il pericolo di essere sputtanato da un modellista che appartenga alla categoria dei "puristi".

Per il momento ho iniziato a fare un veloce montaggio a secco, dove non ho avuto problemi: la chiglia è decisamente diritta. Le ordinate si incastrano senza sforzo e non sono serviti interventi correttivi se non una pulitura delle ordinate con carta vetrata. Quindi ho provveduto ad incollare singolarmente le prime ordinate di prua e di poppa come potete vedere qui sotto.

Ecco qui sotto le prime immagini del Dolphyn. Per l'occasione ho rispolverato uno strumento che avevo preso un paio di anni fa e mai usato per il suo scopo originario: si tratta del rastrema listelli della Mantua che ho deciso essere una mezza P******** per quella funzione primaria ma ho scoperto che è un oggetto notevolissimo come scaletto. Quindi ho deciso di utilizzarlo per questa funzione. Tra l'altro può essere fissato al tavolo di lavoro con un semplice morsetto tipo quelli per l'assetta del traforo. Potete giudicare voi stessi dalle foto che seguono . .

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Per oggi è tutto. Cordiali saluti. Jack.Aubrey


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 09/02/2010, 9:09 
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scaletto mantua - è vero quello che dici, ma se si vuole si può anche utilizzare per rastremare i listelli spessi, non quelli da 1 o 0,5 mm - con questi conviene il cutter - come scaletto non vale una cicca.- meglio quello amati che è girevole.

puristi - concordo con te - io me ne frego - se sono buoni consigli da cui si può imparre li accetto, altrimenti li ignoro.

sega circolate FET - come ti trovi ? - esperienze d'uso ? io non sono ancora riuscito a capirla bene. secondo me la protezione della lama è una cosa che limita fortemente le possibili di uso. che dici ?

saluti

_________________
giovanni

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 09/02/2010, 10:49 
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Ciao Giolaf,

tecnicamente viene definito "Rastremalistelli", non "Scaletto" ma quando ho provato ad utilizzarlo non l'ho trovato granchè utile in quel primo ruolo. Forse hai ragione tu quando dici che dovrebbe andare bene per listelli di maggiore spessore. Se capiterà vedrò di fare delle prove. Dovrei provare anche a mettere insieme più di un listello sottile per ottenere una specie di "rastremazione in serie".

Come scaletto (o meglio come "Keel Clamper") invece mi sembra utilissimo anche se si presta per un utilizzo su chiglie non molto lunghe come è il caso di questo modello. Sicuramente meglio di quelli in legno. A differenza di quello Amati non è certamente orientabile ma però blocca tutta la chiglia nella sua lunghezza e questo non è un aspetto negativo. In alternativa io avevo pensato a due profilati di alluminio da cm 2,5 x 2,5 forati in coppia con alcuni bei bulloni passanti. Ne ho uno piccolino e funziona benissimo anche lui

Questo della Mantua penso possa essere utile anche nella sua funzione originaria di rastremalistelli ma con una leggera modifica per livellare, con una molatrice per metalli, le sei viti che bloccano il piano di metallo (sporgono leggermente dal loro piano) e che non fanno funzionare l'uso del pialletto durante la rastremazione. Era stato principalmente questo il principale motivo della mia negatività.

Per la FET devo confessare che non ho ancora avuto la possibilità di utilizzarla, quindi anche se mi sono letto il manuale, non ho esperienza pratica. Concordo con te che l'uso della protezione possa limitare la visibilità. Comunque credo che (accettando il rischio) di possa comunque utilizzare senza la protezione lama.

Saluti. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 14/02/2010, 15:08 
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Venerdì 12 Febbraio 2009

Questa settimana ho avuto altri impegni che non mi hanno permesso di lavorare con la stessa regolarità della settimana precedente, solo oggi ho potuto riprendere i pezzi del Dolphyn e proseguire con il montaggio delle ordinate.

Siccome, come ho già avuto modo di affermare nel messaggio precedente, ho trovato il materiale pretagliato di ottima qualità, non ho avuto nessunissimo problema a ripulire le sbavature e a fare i minimi aggiustamenti per installare tutte le restanti ordinate, in modo anche che il ponte si incastrasse perfettamente nelle sue sedi.

Fino ad ora devo dire che le scatole di montaggio della Corel sono davvero fatte bene. Le istruzioni lo sono un pò meno ed anche i disegni non sono molto di aiuto per guidare un modellista alle prime armi ma più che sufficienti per uno più esperto.

Ecco qui sotto alcune immagini dell'ossatura del modello, con tutte le ordinate fissate. Dal punto di vista tecnico nulla di nuovo: come collante ho utilizzato dopo le ottime esperienze la colla alifatica. Lo scaletto/rastremalistelli si è dimostrato ottimo in questa fase.

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Alla prossima puntata. Jack.Aubrey


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 14/02/2010, 15:10 
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Per completare il lavoro della giornata queste due ulteriori immagini mostrano il ponte del modello, una tavola pretagliata di compensatino nobilitato dello spessore di mm. 1,5, posizionato nella sua sede.

Ovviamente durante l'incollaggio delle ordinate ho utilizzato questo ponte per posizionare ogni ordinata in modo che si inserirre correttamente nel rispettivo incastro. Il ponte non è ancora stato fissato.

Prima di fissarlo voglio irrobustire tutta la struttura a modo mio. Domani, Sabato 13 Febbraio, dovrei avere il tempo per portare avanti questa idea.

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A presto. Jack.Aubrey


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 15/02/2010, 18:06 
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Sabato 13 Febbraio 2010

Oggi ho portato avanti il mio adattamento personale dell'ossatura dello scafo per irrobustirlo in modo che non sia soggetto a stortarsi e/o a deformarsi. Prima però volevo illustrare a tutti la scatola di montaggio con queste quattro immagini.

Nella prima si vede la confezione chiusa con una immagine sul coperchio che mostra come dovrebbe apparire il modello una volta costruito. Come potete osservare si tratta di un veliero a due alberi dotato di un enorme bompresso. Inoltre l'albero di maestra (o di trinchetto ? boh) è molto più alto del secondo albero.

Sinceramente non ho visto molti di questi velieri, sono più interessato ai vascelli e alle fregate e non sono quindi in grado di giudicare la credibilità di questo modello. Ho ripassato la raccolta dei piani di AF Chapman dove sono illustrati molti esempi di questi velieri di piccole dimensioni e non ho visto nulla di paragonabile, anche tra quelli con alberatura simile. Speriamo bene e che non si tratti di un falso storico o una nave di fantasia.

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All'interno, oltre al materiale, c'è una cartelletta con tutti i disegni: due tavole di grande dimensione e in scala 1:50 e una decina di tavole non in scala dove sono illustrate alcune fasi della costruzione e specialmente l'alberatura e le manovre.

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Per finire le famose istruzioni di montaggio. Una brochure con le istruzioni in quattro lingue che, per quanto interessanti, non hanno nulla di confrontabile con le "istruzioni passo per passo e a prova di ... " della DeA. Comunque per un modellista abbastanza navigato sono più che sufficienti. La parte più interessante è l'elenco dei pezzi, che portano lo stesso numero riportato sui piani e che permettono di scegliere in modo corretto il materiale adatto. Nessun cenno storico sulla nave vera.

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Nel complesso il materiale (piani, legname e accessori) è buono. Un piccolo appunto sul compensato utilizzato per le ordinate: potevano metterle di legno migliore, come ad esempio quello della chiglia. Ho una gran paura che possa rompersi facilmente nella zona superiore, dove le ordinate dovranno supportare l'impavesata: credo possa bastare un movimento errato al posto giusto ed il pezzo si rompe; dovrò pensare ad una qualche forma di rinforzo temporaneo. Alla prossima. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 15/02/2010, 18:09 
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Domenica 14 Febbraio 2010

Oggi ho completato il lavoro che mi ero messo in testa di fare: irrobustire lo scheletro del modello in modo da scongiurare possibili deformazioni prima di applicare il primo strato di fasciame.

Vadiamo di capire il punto di partenza: secondo il progetto del kit, la deformazione laterale e longitudinale è controllata solo da due elementi: 1) la chiglia e, una volta installato e fissato, 2) il ponte di coperta. La chiglia è per fortuna bella diritta e non ho dovuto fare nulla su di essa ma è comunque di compensato da mm. 5 e per tenerla diritta senza rischi ho solo lo scaletto/rastremalistelli che a voler vedere è leggermente corto. Il ponte deve essere ancora fissato ma è di 1,5 mm. di spessore. L'insieme delle due cose non mi mette totalmente al sicuro da una torsione.

Allora ho pensato ad una soluzione di rinforzo che, in teoria, dovrebbe minimizzare questo problema. La soluzione è visibile nelle immagini mostrate qui sotto. Tra un'ordinata e l'altra ho inserito un blocchetto di compensato da 7 mm. tagliato alla misura precisa ed incollato alle due ordinate che lo delimitano e alla parte della chiglia confinante. Il blocchetto doveva avere le misure precise ed entrare nella sua sede senza gioco ma sopratutto senza sforzare.

Per fare il taglio perfettamente verticale sono stato facilitato dal nuovo seghetto alternativo PROXXON. Tra l'altro ho pure sperimentato un taglio inclinato nella prima ordinata di poppa. Certo che taglia il compensato come il burro . . .

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Nell'immagine seguente è visibile un elemento incollato più in basso degli altri. Questo elemento è in corrispondenza di un boccaporto nel ponte di coperta da dove scende una scala e che dovrebbe essere parzialmente visibile. Il progetto nel kit non prevede di installare un fondo. Con la soluzione adottata potrò invece applicare in questa zona una decina di listelli per simulare un ponte (o più probabilmente una piattaforma sottostante al ponte principale).

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L'ultimo blocco prodiero è posizionato più in alto per mantenerlo della stessa larghezza. Inutile sottolineare che l'installazione del ponte di coperta, del piccolo cassero a poppa e del piccolo castello a prua, renderà tutta questa struttura invisibile da sopra, a parte i boccaporti.

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MessaggioInviato: 15/02/2010, 18:27 
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A completamento del discorso "irribustimento" pubblico altre tre immagini prese da un'altra angolazione.

Dimenticavo di aggiungere un particolare che a molti potrà sembrare banale ma che per me è importante: una volta terminato di assemblare questi rinforzi ho applicato su tutto lo scheletro dello scafo una mano di colla vinilica (per esterni) diluita al 50/70%.

Questa applicazione di colla va a tappare tutte le fessurine tra un incollaggio e l'altro, rinforzandolo, e inoltre indurisce esternamente il legname che è quindi più "solido" e meno propenso a perdere pezzettini strada facendo. In più fa rizzare e solidificare tutti i peli del legno e quindi una carteggiatina leggera con grana fine rifinisce benissimo le superfici.

E' vero che poi non si vede nulla ma a me piace lavorar pulito anche in queste fasi.

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Cordialmente. Jack.Aubrey


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MessaggioInviato: 27/02/2010, 19:48 
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Sabato 20 Febbraio 2010

Oggi ho provato a fissare un ponte, quello del cassero, come è visibile sulle prossime due immagini. Il ponte in questione è in compensato spesso mm. 1,5 in mogano. Sono presenti sia il cavallino che il bolzone. Per fissarlo ho prima levigato le ordinate nella parte superiore per livellarle tra di loro per poi passare all'incollaggio, dove ho utilizzato dei morsetti per tenere il tutto in posizione fino ad incollaggio completo.

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In una fase successiva sarà necessario levigare ben bene il blocchetto di legno dolce che completa lo specchio di poppa. Per il momento è inutile. Saluti. Jack.Aubrey


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
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In corrispondenza di due ordinate appena prima dell'albero di maestra c'è un boccaporto che, dai disegni, dovrebbe rendere visibile qualcosa del ponte (o ballatoio o ponte sospeso non si sa) sottostante. Tanto per farla fuori dal vaso ho fatto in modo che se si dovesse vedere qualcosa all'interno non si veda il compensato bianco, ma un bel ponte listellato e anche un paio di paratie verticali in legno nobile. Magari prima di mettere il fasciame potrei inserire lateralmente un paio di botti e/o rotoli di corda.

Ecco tre viste dell'area in questione.

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Nelle prossime due immagini è stato posizionato il ponte principale per vedere l'effetto che fa . . . Si vedrà ben poco, tenendo in considerazione che sarà presente una scaletta fissata sul costone inclinato. Credo che l'idea delle botti e similari sistemate di lato potrebbe funzionare.

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Alla prossima. Jack.Aubrey


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