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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 15/07/2009, 17:30 
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Iscritto il: 03/05/2009, 13:16
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A questo punto, praticamente tutte le coste sono state fissate tra di loro e alla base di lavoro, anche se non in modo definitivo.

Le coste della zona di prua sono particolarmente critiche perchè necessitano di una perfetta simmetria tra i due mezzi scafi. "Simmetria" si riferisce non alla forma delle coste gemelle ma piuttosto al fatto di essere sicuri che quando le due metà dello scafo saranno state fissate insieme la curva della prua coincida perfettamente sui due lati.

Inoltre è da notare come il nostro modellista abbia evidenziato in modo deciso con del pennarello rosso le aree di giunzione delle varie coste. Questo trucco faciliterà la successiva fase di levigatura delle ordinate, indicando esattamente il punto dove interromperre l'opera di carteggiatura evitando sopratutto di rimuovere troppo materiale.

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Il modello del Mercure qui descritto è in scala 1:36. La lunghezza dello scafo (escluso quindi il bompresso) è di cm. 82,7. Come vedete non è una nave enorme, in realtà lo scafo era lungo circa 30 metri contro gli almeno 60 di un 74 cannoni.

Comunque il mio sogno rimane sempre quello di agganciare qualche modellista che abbia usato questo metodo per integrare questa discussione con la sua esperienza.

Alla prossima. Jack.


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:25, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 16/07/2009, 18:58 
Comunque il mio sogno rimane sempre quello di agganciare qualche modellista che abbia usato questo metodo per integrare questa discussione con la sua esperienza.

Alla prossima. Jack.


Tantissimi anni fa, quando non ero ancora del tutto autosufficiente a gestire il modo di Progettare degli Antichi Proti, e mi dilettavo pure a far pratica col Modellismo da Riproduzione (senza i libri di montaggio attuali, poiché mi riferisco agli anni '50 - '60) avevo, di mia iniziativa, sperimentato quanto da te mostrato e lo avevo fatto sia con legno massello che con lastre di plexiglass. Le prove fatte con legno le regalai per sfruttarne il potere calorifico, mentre un residuo delle prove realizzate col plexiglass lo mostrai solamente a taluni amici Magellanesi a Novegro la primavera scorsa.

Ovviamente da tantissimi anni essendo in grado di progettare, secondo i metodi originali dell'Epoca, tutte le Costole (e non solamente i Quinti) complete di Quartabono, è evidente che mai e poi mai ripercorrerei i passi di allora.

Ciò non toglie che apprezzo il tuo sogno e sono disponibile a darti una mano nel discutere questo e altri argomenti di Archeologia e Architettura Navale (io posso solamente argomentare su naviglio da combattimento, sia lungo che tondo).

Molto simpaticamente,

Giuseppe MERCATO


Ultima modifica di Giuseppe MERCATO su 18/07/2009, 7:49, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 17/07/2009, 11:55 
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cognome e nome: Antonio Barbagallo
Caro Jack
non vorrei darTi l'impressione di essere uno attaccato alle vecchie cose. Per mia natura sono molto portato alle cose nuove e tecnicamente valide. Sinceramente questo sistema non mi convince. Purtroppo, ho per fortuna, per qualche mese sarò fuori dalla mia casa cittadina ma appena ritornerò, oltre continuare l'articolo sul disegno navale, vedrò di illustrare un tipo di costruzione risalente ormai ad almeno 30 anni fa. Potrai così giudicare e capire il perché del mio scetticismo. Posso solo anticiparTi che c'è una variante della costruzione a "pane e burro" , che io sappia da nessuno utilizzata che Ti permette addirittura di costruire in "ammiragliato" , per così dire, classico.
Cordialmente
antonio b


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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 20/07/2009, 18:07 
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Iscritto il: 03/05/2009, 13:16
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antybarb ha scritto:
Caro Jack . . . . Sinceramente questo sistema non mi convince. Purtroppo, ho per fortuna, per qualche mese sarò fuori dalla mia casa cittadina ma appena ritornerò . . . vedrò di illustrare un tipo di costruzione risalente ormai ad almeno 30 anni fa. Potrai così giudicare e capire il perché del mio scetticismo. . . . . c'è una variante della costruzione a "pane e burro" . . . . che Ti permette addirittura di costruire in "ammiragliato" , per così dire, classico . . .
Accetto volentieri la Tua proposta di illustrare quanto Tu mi proponi e rimango in attesa che Tu ti faccia vivo al più presto. Sinceramente rimango curioso di come si possa trasformare questa tecnica in una costruzione in ammiragliato. A leggere nei vari forum e/o libri la descrizione di "ammiragliato", questa associazione sembrerebbe una contraddizione in termini, se non addirittura una cosa eretica, ma magari le cose non stanno così. PS: ho riprodotto nella mia risposta la maiuscola nei Tuoi confronti visto che da Te è stata ripetutamente utilizzata. Per quanto mi riguarda Ti sollevo volentieri da questa rispettosa incombenza, non ne vedo la necessità. Cordialmente e sperando che la tua assenza sia motivata da lunghe vacanze estive, Ti saluto. Jack.

Giuseppe MERCATO ha scritto:
. . . . Ovviamente da tantissimi anni essendo in grado di progettare, secondo i metodi originali dell'Epoca, tutte le Costole (e non solamente i Quinti) complete di Quartabono, è evidente che mai e poi mai ripercorrerei i passi di allora . . . . Ciò non toglie che apprezzo il tuo sogno e sono disponibile a darti una mano nel discutere questo e altri argomenti di Archeologia e Architettura Navale (io posso solamente argomentare su naviglio da combattimento, sia lungo che tondo). Molto simpaticamente, Giuseppe MERCATO
Caro Giuseppe, per prima cosa scusa la mia predisposizione all'uso del solo nome; spero tu non ne abbia a male altrimenti fammelo sapere. Apprezzo molto la tua proposta di discutere questa tecnica e sono molto interessato a sentire le tue impressioni di quando facesti una simile esperienza anni fa. Se hai delle immagini disponibili che reputi utili ti prego di pubblicarle senza problemi in questa stessa discussione.

Sono anche dispostissimo se non felicissimo ad intervenire in merito ad argomenti di archeologia e storia navale. Questi argomenti sono per me estremamente interessanti in quanto adoro la storia in generale e la storia navale in particolare. Non vorrei deluderti ma lo sono meno dal punto di vista "architettura" per la quale la mia cultura si limita a saper leggere i piani costruttivi e una discreta capacità realizzativa di modelli in generale.

Ma, per non andare fuori argomento (OT in gergo da forum), ti pregherei di considerare il suggerimento di utilizzare un'apposita discussione al di fuori di questa mia in quanto non ritengo sia questo un argomento lontanamente associabile: mi limito a mostrare passo per passo, utilizzando immagini e commentando in lingua italiana, il lavoro che sta facendo un modellista australiano che ha appreso questa tecnica da un famoso e reputatissimo modellista di S. Pietroburgo. Anche per te un cordialissimo saluto. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 20/07/2009, 18:18 
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Ora, come vedrete dalle prossime immagini, tutte le coste sono state saldamente assicurate alla base di lavoro e tra di loro e sono pronte per essere livellate con scalpelli, trapani, carta vetrata e quant'altro ...

La linea rossa su ciascuna costa rappresenta la vera forma che dovrà assumere in corrispondenza della costa adiacente e non si dovrà andare oltre nella livellatura.

Le ultime coste che rimangono da installare sono le quattro che formano la parte più estrema della poppa (vedere le fotografie n° 09, 10 e 11). Queste coste verrano sagomate più avanti, quando tutto il resto dello scafo sarà stato livellato.

01 Immagine

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Le altre immagini nel prossimo messaggio. Jack.


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:27, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 20/07/2009, 18:19 
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Continuazione del messaggio precedente .... notare le ultime quattro coste comunque già pronte

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10 Immagine

Continua nel prossimo messaggio. Jack.


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:28, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 20/07/2009, 18:22 
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Ultima immagine della serie precedente, interrotta alla quinta.

11 Immagine

Le prossime attività (dopo avere terminato la parte esterna dello scafo) consisterànno nel ridurre lo spessore delle coste nella parte interna dello scafo, sopra il livello del ponte e poi di incollarle definitivamente tra di loro. Una volta incollate tutte le coste si procederà poi all'apertura delle finestre per i cannoni e poi ad applicare il fasciame .... ma c'è un pò di lavoro da fare prima.

Come detto in precedenza le linee rosse servono per controllare la forma delle ordinate. Comunque per assicurare una perfetta forma potrebbe essere necessario andare oltre la linea in qualche occasione. Se questo sarà necessario non sarà comunque un grande problema.

Comunque una volta disassemblate e giusto prima di incollarle, sarà possibile confrontare le due coste uguali dei due semiscafi per verificare la loro perfetta simmetria.

Il nostro MacTavish sta probabilmente battendo la fiacca pensando alla prossima montagna di segatura che dovrà smaltire e quindi ha proposto una variante alla spiegazione della costruzione del suo modello inserendo le quattro foto che qui allego e che mostrano il suo laboratorio.

Il laboratorio è ricavato come estensione del garage (nella prima foto è ben visibile la Volkswagen Maggiolino) e se devo essere sincero, in questo particolare momento in cui non possiedo uno straccio di posto dove mettermi a fare i miei modelli, tutto questo ben di Dio mi mette invidia, anzi mi fa venire una notevole invidia :evil:

Ampi piani di lavoro, cassettiere e posti per appendere gli utensili, un tavolo dove lasciar giù i disegni, un computer probabilmente con accesso a internet, musica stereo e ampie, anzi enormi vetrate dalle quali passa luce e anche aria. Speriamo in momenti migliori, prima o poi dovrei fare anch'io un laboratorio migliore di quello che ho ora.

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Una personale cattiveria: mi piacerebbe vedere questo laboratorio durante la fase di levigatura dello scafo ...
Un salutone. Jack.


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:29, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 21/07/2009, 22:36 
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Ed ecco le prime immagini della famosa "carteggiatura". Inizia il gran polverone ..

Le prime due fotografie mostrano lo stato delle coste giusto prima del processo di levigatura mentre le ultime immagini mostrano le coste di prua dopo che sono state (anche se ancora parzialmente) levigate.

Quando tutte le coste avranno subito questo processo iniziale di sgrossatura si potrà quindi passare alla rifinitura di fino che porterà a far scomparire del tutto le famose righe rosse o al massimo a renderle poco visibili e molto sottili.

La terza fotografia mostra invece l'apparecchio "fondamentale" utilizzato per il processo di sgrossatura e che secondo me rende umanamente "fattibile" questo metodo. Questo attrezzo della PROXXON, si chiama levigatrice a nastro e potete facilmente immaginare che cosa possa fare. Con il prodotto (o come accessori da acquistare in seguito) vengono venduti i nastri abrasivi in corindone speciale di differenti grane (80, 120, 180 e 240).

Sempre durante questa fase di lavorazione vengono anche talvolta utilizzati degli scalpelli da legno di diverse forme. Inoltre si utilizzano anche blocchetti di legno di forme rettangolari o semi tonde sui quali è stata incollata carta abrasiva ad alta resistenza.

Gli strumenti elettrici sono di grande aiuto specialmente nelle aree di prua e di poppa, dove è necessario rimuovere una maggior quantità di materiale; nelle parti centrali si procede invece preferibilmente con gli attrezzi manuali.


01 Immagine

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Vorrei far notare come i due semiscafi siano stati fissati (in modo comunque separato) su un piano (o base) di lavoro non fissato ai banchi del laboratorio. Questo particolare farebbe pensare che il nostro modellista potrebbe aver fatto il polverone nel giardino che si vede nelle fotografie precedenti. Questo almeno è quello che avrei fatto io se fossi stato al suo posto. Non è certo un'attività da fare in interni...

Alla prossima puntata. Jack.


NB: aggiungo questo link che permette la visione (ed il download) del catalogo dei prodotti per hobbistica della Proxxon. Molto, molto interessante.

http://www.proxxon.com/pdf/proxxon_micromot_it.pdf

Buona visione. Jack.


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:30, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 21/07/2009, 22:38 
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Le immagini successive mostrano il primo mezzo scafo dopo aver subito il processo di sgrossatura, processo effettuato con gli strumenti descritti nei messaggi precedenti. Come previsto in questa fase ci sono ancora alcuni spigoli dei quali l'autore si sbarazzerà con un successivo trattamento di levigatura con carta vetrata più fine quando anche il secondo mezzo scafo sarà stato anch'esso sgrossato come il primo.

L'autore confessa anche che questo processo è noioso e poco divertente. Specialmente perchè a causa della forma dello scafo non ha potuto sfruttare a pieno le potenzialità della levigatrice elettrica e degli scalpelli e ha quindi dovuto fare una grossa parte del lavoro a mano. Il risultato è stato anche qualche vescica sulle mani.

Le linee rosse sono ancora parzialmente visibili ma scompariranno al più presto.

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Per anticipare una risposta a qualche scettico su questo metodo ripeto quanto da me scritto tempo fa: la tecnica qui illustrata è sicuramente originale e comunque più complessa del solito sistema con ordinate e fasciame che va per la maggiore tra i modellisti italiani. Mai comunque lontanamente avvicinabile alla tecnica "Plank on Frame" del modellismo d'arsenale che è di ben altra difficoltà.

La mia teoria è che comunque questa tecnica debba presentare dei vantaggi da qualche parte altrimenti non capisco perchè essa sia quasi lo standard tra i modellisti russi, che non mi sembrano per niente gli ultimi arrivati, anzi ..... non credo che si mettano a fare il doppio del lavoro se non c'è qualche beneficio ... conto di arrivare in fondo (e comunque devo aspettare che l'autore finisca) per scoprirlo anch'io.

Quasi quasi gli mando una mail e glielo chiedo...


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:32, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Le Mercure - Tecnica costruttiva dello scafo
MessaggioInviato: 24/07/2009, 9:52 
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Continuiamo con la descrizione del procedimento di levigatura dello scafo del nostro trasporto LE MERCURE ..

La fase di levigatura di fino, esclusivamente manuale, è stata effettuata utilizzando della carta abrasiva incollata su blocchi di spugna. Ovviamente il risultato molto dipende dalla durezza della spugna ma personalmente credo che sarebbe più efficace e preciso l'uso di un blocchetto di legno di buone dimensioni, ad esempio cm 20 x 3 x 1 oppure 20 x 4 x 2. La spugna per quando dura, cede sempre un pochino e per me sarebbe da usarsi solo nelle ultimissime fasi della lavorazione con carta finissima.

Comunque il nostro uomo ha utilizzato il sistema qui sotto illustrato. Come potete vedere molte delle linee rosse sono praticamente scomparse, ma alcune sono rimaste, anche se fortemente ridotte. Ancora un piccolo sforzo ma il grosso del lavoro è finalmente concluso.

Rimangono ancora da sgrossare le 5 frame dell'estrema poppa.

01 Immagine

02 Immagine

03 Immagine

04 Immagine

Un dettaglio della parte poppiera

05 Immagine


Ultima modifica di jack.aubrey su 13/11/2009, 20:33, modificato 1 volte in totale.

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