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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 07/09/2011, 9:01 
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Iscritto il: 20/01/2011, 14:41
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cognome e nome: Henry Blackwood
Antonio ha scritto:
Ciao henry blackwood

E' la Dar Młodzieży ?

Un saluto
Antonio
Risposta esatta. Ora tocca a te. Henry.

Dimenticavo . . . notizie storiche riguardo a SMS Gneisenau e SMS Sharnhorst, un collage da varie fonti internet raffazzonato alla belle meglio nel racconto qui sotto proposto:

Cita:
Gli incrociatori corazzati (o protetti) della classe Sharnhorst furono gli ultimi, i migliori ed i più famosi incrociatori "convenzionali" germanici.
Tuttavia non erano altro che uno sviluppo ingrandito e tecnicamente migliorato delle unità precedenti. Il superiore dislocamento fu utilizzato per accrescere l'armamento principale. Tuttavia la disposizione dei nuovi pezzi da 210 mm. in singole torri laterali ne limitava l'angolo di brandeggio.

Lo scoppio del conflitto aveva sorpreso poche navi da guerra tedesche fuori dalle acque territoriali. A parte i due incrociatori da battaglia Goeben e Breslau, che svolsero un ruolo determinante (con la loro fuga nei Dardanelli) nell'ingresso in guerra dell'Impero Ottomano a fianco degli Imperi Centrali, e alcuni incrociatori leggeri e siluranti presso le colonie, la forza più consistente era senz'altro quella al comando del vice ammiraglio conte Maximilian von Spee. Questi, comandante esperto e di grandi qualità umane e professionali, aveva a disposizione una divisione di incrociatori corazzati, cui si accompagnavano quattro incrociatori leggeri. Le sue navi più potenti, lo Scharnhorst e il Gneisenau, entrati in servizio nel 1907, erano una eccellente realizzazione nel panorama degli incrociatori corazzati, che però erano una classe di navi ormai superata e di difficile collocazione nei piani strategici delle principali marine da guerra.

Le altre unità, gli incrociatori Nürnberg, Leipzig e Dresden, erano anch'esse ottime unità per la loro categoria. Il 26 giugno von Spee salpò dalla base cinese di Tsing-tao, capoluogo della colonia di Kiao-Ciao,e fece rotta a levante. Nello scalo tecnico a Ponapè gli equipaggi tedeschi appresero dello scoppio della guerra. La squadra di von Spee si divise a questo punto, con l'Emden diretto verso l'Oceano Indiano, nel quale avrebbe svolto attività di corsa, e il Nürnberg diretto verso Honolulu. Le forze rimanenti fecero rotta verso Samoa (dove il loro passaggio venne segnalato dalla guarnigione neozelandese) e poi verso il possedimento francese di Tahiti, dove le navi tedesche cannoneggiarono gli impianti portuali della capitale Papeete e le navi in porto. Verso la metà di ottobre la squadra si riunì presso l'isola di Pasqua, e il 30 dello stesso mese diede fondo alle ancore a Valparaiso.

Le unità da guerra britanniche più a portata di mano per tentare una intercettazione della squadra di von Spee erano quelle di base nell'Atlantico Meridionale, presso le isole Falkland. Il comandante delle forze ivi presenti, contrammiraglio sir Christopher Cradock, fece presente più volte la minaccia che costituiva il progressivo avvicinarsi delle navi tedesche verso Capo Horn, e chiedeva all'Ammiragliato adeguati rinforzi, dato che le forze a sua disposizione erano del tutto inadeguate per velocità e potenza di fuoco. A Londra la voce del valente comandante venne quasi ignorata, se non per l'invio della vecchia corazzata pre-dreadnought Canopus, bene armata ma talmente lenta da non poter essere utile per azioni di squadra. Fatto sta che Cradock dovette prepararsi ad affrontare le navi tedesche con due incrociatori corazzati (il Good Hope e il Monmouth) decisamente inferiori ai pari classe avversari, e con l'incrociatore leggero Glasgow e il mercantile armato Otranto.

La battaglia navale di Coronel fu uno scontro navale fra navi da guerra britanniche e tedesche, avvenuto nel contesto precedentemente descritto il 1º novembre 1914, al largo delle coste del Cile, e costituì il primo scontro diretto di una certa importanza fra la Kaiserliche Marine tedesca e la Royal Navy britannica.

Salpato con le sue navi (delle quali il Glasgow navigava in avanscoperta), Cradock doppiò il Capo Horn nel mezzo di una tempesta, consueta per quel tratto di mare, e cominciò a risalire le coste cilene. Del pari le navi di von Spee, partite nel frattempo da Valparaiso, procedevano in direzione convergente. Il primo novembre le squadre si avvistarono reciprocamente, poco a sud del parallelo della cittadina cilena di Coronel (baia di Arauco). Le navi manovrarono inizialmente per assumere la posizione di maggior favore, ma l'ammiraglio tedesco riuscì a porsi sopravvento contro costa, facendo stagliare nella luce del crepuscolo le sagome delle navi britanniche. Cradock tentò, invano, di tagliare la rotta tedesca. Poco prima che le navi venissero in contatto balistico il mare si ingrossò notevolmente, creando non poche difficoltà. Gli addestratissimi equipaggi tedeschi si mostrarono più preparati al mare grosso, stupendo per la precisione del tiro. Alle 19 lo Scharnhorst aprì il fuoco; in pochi minuti il Good Hope rispose, anche se con meno efficacia; del pari il Gneisenau concentrò il suo tiro sul Monmouth, inquadrandolo pericolosamente. La terza salva dell'ammiraglia tedesca centrò il Good Hope, devastandone le strutture e quasi immobilizzandolo, in fiamme. Ciò nondimeno la nave di bandiera dell'ammiraglio britannico continuò a sparare, sorretto dal fuoco del Glasgow, mentre il vulnerabile Otranto si allontanava prudentemente. Anche il Monmouth era mortalmente colpito, ma seguitava a sparare con i pezzi ancora operativi. La furia del mare rendeva disperate le condizioni dei bastimenti inglesi, tanto che lo Scharnhorst poté serrare le distanze e finire da 4500 metri il suo avversario, che si capovolse e affondò poco dopo le 20. Con il contrammiraglio Cradock scomparvero 920 uomini, e il mare tempestoso non concesse nessun superstite. Alle 21 circa si compì anche il destino del Monmouth, che ricevette il colpo di grazia da un siluro del Nürnberg. Anche in questo caso nessuno dei 735 uomini di equipaggio sopravvisse. Il Glasgow, colpito più volte, riuscì a sfuggire alle navi tedesche, riguadagnò l'Atlantico e riparò a Rio de Janeiro. Il 3 novembre la squadra di von Spee al completo, indenne e con soli tre feriti a bordo, entrò a Valparaiso in maniera trionfale.

La bruciante sconfitta indusse l'Ammiragliato britannico ad allestire una nuova squadra navale, al comando dell'Amm. Sir Frederick Sturdee, che riuscì a intercettare e sgominare la flotta di Spee l'8 dicembre del 1914 nel corso dello scontro noto come Battaglia delle Falkland.

La battaglia avvenne l'8 dicembre 1914. I britannici, scossi dalla disfatta alla battaglia di Coronel, inviarono massicce forze per distruggere la flotta di incrociatori tedeschi. Il risultato fu una vittoria che si rivelò decisiva per i britannici.

Fresco del successo della Battaglia di Coronel, al largo della costa del Cile, nella quale le superiori forze tedesche avevano affondato tra l'altro la nave ammiraglia Good Hope, l'Ostasiengeschwader tedesco («squadrone dell'Asia orientale») agli ordini dell'ammiraglio Maximilian von Spee, il cui bersaglio primario erano navi mercantili e trasporto truppe nell'Atlantico meridionale, fece rotta verso Port Stanley nelle isole Falkland. L'obiettivo era di fare un'incursione nella stazione radio britannica e il deposito di carbone.
All'insaputa di Spee uno squadrone britannico comprendente due veloci e moderni incrociatori da battaglia, l'HMS Invincible e l'HMS Inflexible, si stavano in quel momento rifornendo di carbone a Port Stanley. Erano stati inviati dall'ammiraglio John Fisher, First Sea Lord, per vendicare la sconfitta di Coronel.
Gli incrociatori da battaglia britannici montavano otto cannoni da 12 pollici ( 305mm) ciascuno, mentre la SMS Scharnhorst e la SMS Gneisenau di Spee erano dotate di cannoni da 8.2 pollici (210mm). Le navi britanniche erano sensibilmente più potenti ed erano accompagnate a Port Stanley da altri cinque incrociatori, al comando del vice ammiraglio Doveton Sturdee. Si trattava degli incrociatori corazzati HMS Carnarvon, HMS Cornwall e HMS Kent e degli incrociatori leggeri HMS Bristol e HMS Glasgow. La vecchia corazzata HMS Canopus restò a Port Stanley come piattaforma d'artiglieria e fu utilizzata come fortezza improvvisata.

Spee iniziò il suo attacco l'8 dicembre 1914, con l'obiettivo di rifornirsi successivamente di carburante più a nord nell'estuario del Rio de la Plata. Pur essendo consapevole della presenza di navi nella zona assunse, erroneamente, che appartenessero alla Marina Imperiale Giapponese.

Gli incrociatori di Spee, Gneisenau e Nürnberg, si avvicinarono per primi a Port Stanley, dove furono sorpresi dal fuoco del Canopus e dalla vista della distintiva triplice alberatura degli incrociatori da battaglia. Il Kent stava già uscendo dal porto e gli venne ordinato di inseguirli.
Superato in potenza di fuoco e con l'equipaggio già esausto per le precedenti battaglie, la sconfitta parve inevitabile. Realizzando troppo tardi il pericolo e mancando l'opportunità d'oro di bombardare la flotta di Sturdee mentre era ancorata in porto, Spee ed il suo squadrone fuggirono verso il mare aperto, ma alle 10:00 vennero inseguiti dagli inglesi. Comprendendo che non poteva sfuggire ai veloci incrociatori da battaglia inglesi, Spee decise, poco dopo le 13:20, di accettare il combattimento con i suoi incrociatori corazzati per permettere agli incrociatori leggeri di sfuggire.

Nonostante un successo iniziale del Scharnhorst e del Gneisenau nel colpire l'Invincible (comandato da Edward Bingham) e quindi nel riprendere una fuga affrettata, gli incrociatori da battaglia si portarono alla distanza estrema di fuoco circa quaranta minuti più tardi.
L'Invincible e l'Inflexible ingaggiarono il Scharnhorst ed il Gneisenau, lasciando gli incrociatori Leipzig e Nürnberg.
Quattro incrociatori tedeschi furono affondati. La nave ammiraglia di Spee, lo Scharnhorst, fu il primo ad affondare dopo essere stato gravemente danneggiato dai colpi dell'Invincible e dell'Inflexible ed affondò alle 16:17 con tutto il suo equipaggio. Toccò quindi al Gneisenau che affondò alle 18:02. Il Nürnberg affondò alle 19:27 dopo un lungo inseguimento da parte dell'incrociatore leggero Kent, mentre gli altri due incrociatori leggeri Glasgow e Cornwall, inseguirono ed affondarono il Leipzig, affondandolo infine alle 21:23 più di 80 miglia a sud est delle Falklands.

Dieci marinai britannici furono uccisi durante la battaglia e 19 rimasero feriti, mentre nessuna nave inglese venne danneggiata gravemente. Al contrario 1.871 marinai tedeschi rimasero uccisi nel combattimento, incluso l'ammiraglio Spee ed i suoi due figli[1], mentre 215 sopravvissuti furono salvati e presi prigionieri sulle navi inglesi. La maggior parte di essi provenivano dal Gneisenau, cinque dal Nürnberg e 18 dal Leipzig. Nessuno dei 765 ufficiali e marinai del Scharnhorst sopravvisse.

L'unica nave tedesca a sfuggire fu l'incrociatore leggero Dresden, che vagò in mare aperto per altri tre mesi prima di arrendersi al largo delle Isole di Juan Fernández il 14 marzo 1915. L'equipaggio, dopo aver evacuato la nave, l'affondò facendo detonare il magazzino principale delle munizioni.

Come conseguenza della battaglia i raid commerciali tedeschi in alto mare da parte di navi da guerra regolari della Kaiserliche Marine terminarono. La Germania mise in servizio diverse navi mercantili armate come predoni fino alla fine della guerra.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 08/09/2011, 7:04 
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cognome e nome: Uboldi Antonio
Nave n° 43

La nave è stata costruita come una riproduzione autentica di una goletta del 19 ° secolo.
Buona ricerca
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 08/09/2011, 8:56 
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Ciao Antonio, guarda che questa nave è già stata pubblicata da me alcune pagine fa (precisamente a pagina 5 e 6) . . dovresti metterne un'altra. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 09/09/2011, 3:29 
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cognome e nome: Uboldi Antonio
oops scusatemi, :oops:
Grazie Jack, vediamo di farci perdonare con una facile


Nave n° 43

Questa nave militare è italiana moderna, anno 2003, dislocamento La Spezia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 09/09/2011, 18:24 
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cognome e nome: Ci. Vi.
Provo a indovinare...........la fregata scirocco?


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 09/09/2011, 21:24 
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Ciao Antonio, la nave n° 43 è la ELETTRA.

Questa nuova unità di supporto polivalente, è basata su una rielaborazione del progetto dell'unità per ricerche della NATO "Alliance", ed è destinata ad una serie di compiti tra i quali, principalmente, quelli di supporto elettronico di Comandi Complessi e Multiforze con informazioni di carattere strategico-operativo.
Inoltre può assolvere anche compiti di supporto logistico e informativo per operazioni speciali, operazioni di ricerca, raccolta, analisi e valutazione di emissioni acustiche ed elettromagnetiche, supporto di investigazioni del fondale marino e di ricerca idrooceanografica e acustica subacquea.
L'unità è caratterizzata da segnatura acustica estremamente ridotta.
La Nave è stata consegnata alla Marina Militare il 2 aprile 2003.
La bandiera di combattimento è stata consegnata il 7 ottobre 2005 a Gaeta.

Fammi sapere, Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 10/09/2011, 6:49 
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cognome e nome: Uboldi Antonio
Ciao Jack.

Colpita e affondata.

Ora tocca a te.

Un saluto
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 10/09/2011, 10:48 
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Nave n° 44

Costruita agli inizi del secolo scorso, venne utilizzata inizialmente come yacht (dal varo all'inizio della 1° guerra mondiale).

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale venne requisita dal governo britannico e utilizzata come unità di pattugliamento e di scorta della Royal Navy, impiegata tra l'Inghilterra ed i porti francesi della Manica.

Poi, nel 1921, passò sotto la proprietà di . . . . . . . . fino alla seconda guerra mondiale dove venne arenata dal suo comandante per evitarne l'affondamento.

Che nave è ? Saluti, jack.Aubrey.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 12/09/2011, 19:49 
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Iscritto il: 03/05/2009, 13:16
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cognome e nome: n/a
Allora ? E' scoppiata un'epidemia tardo estiva della malattia del sonno ? Oppure si tratta di una nave misteriosa troppo difficile ? Devo ammettere che ieri l'ho fatta vedere ad un mio amico che con le navi non ha nulla a che vedere e l'ha indovinata, con mia estrema sorpresa, immediatamente. Quindi penso che non sia troppo difficile . . Saluti (e se il caso buon riposo) Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Gioco: scopri il nome della nave
MessaggioInviato: 15/09/2011, 12:47 
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Iscritto il: 01/10/2009, 11:31
Messaggi: 1618
cognome e nome: Ci. Vi.
Salve a tutti, si tratta della nave Elettra.

Storia

Venne costruita nei primi anni del novecento, venendo utilizzata sia come yacht che come nave militare da ricognizione, prima di passare sotto la proprietà di Marconi, nel 1921.

Come yacht

La nave venne costruita nei cantieri Ramage & Ferguson Ltd. di Leith presso Edimburgo su progetto degli ingegneri Cox e King di Londra, varata il 27 marzo 1904, per conto di Carlo Stefano d'Austria, con il nome di Rovenska, a ricordo della località sull'isola di Lussino dove l'arciduca aveva una lussuosa villa in cui amava soggiornare. La nave innalzo la bandiera dell'Imperial-Regia Marina Austro-Ungarica fino al 1909.

Nel 1910 lo yacht venne venduto a Sir Maxim Waechter passando sotto bandiera del Regno Unito mantenendo lo stesso nome e nel 1914 venne rivenduto all'industriale Gustav H.F. Pratt

Nave pattuglia

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale la nave venne requisita dal governo britannico e trasformata in unità di pattugliamento e di scorta della Royal Navy nella Manica, impiegata tra l'Inghilterra ed i porti francesi di Brest e Saint Malò.

Con la fine delle ostilità la nave, messa in disarmo, venne portata a Southampton e messa all'asta, e nel 1919 acquistata da Guglielmo Marconi per 21.000 sterline.

Nave laboratorio

La nave, salpata da Londra nel luglio 1919, giunse a Napoli in agosto e quindi portata a La Spezia per i lavori di trasformazione in laboratorio scientifico.

La nave ribattezzata Elettra venne iscritta nel Registro Navale Italiano il 27 ottobre 1921, mentre il suo passaggio definitivo sotto bandiera italiana venne ratificato il 21 dicembre successivo.

Particolarmente importanti gli esperimenti effettuati nel golfo del Tigullio, in contatto con la stazione di terra posta alle torri Gualino, sulla penisola di Sestri Levante. In onore di ciò, nelle carte ufficiali della marina italiana, il golfo del Tigullio aveva assunto il nome ufficiale di "golfo Marconi".

Negli anni venti e trenta l'Elettra solcò le acque di tutti i mari del mondo fino a che, nel 1937, alla morte dello scienziato la nave venne acquistata dal Ministero delle Comunicazioni per la cifra di 820.000 lire.

Recupero del relitto

Con il trattato di pace il relitto della nave divenne proprietà della Iugoslavia, le cui autorità solo nel 1959 permisero l'effettuazione dei rilievi tecnici sulle possibilità di recupero della nave, consentendone poi la restituzione grazie all'intervento diretto di Tito su sollecitazione dell'allora Ministro degli esteri, il futuro presidente della Repubblica Segni.

La nave, restituita all'Italia, nel 1962 venne riportata a galla e rimorchiata nel Cantiere S. Rocco di Muggia, presso Trieste.

Il Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni fece predisporre uno studio per la ricostruzione della nave ma gli alti preventivi di spesa rimandavano i lavori. Nel 1972 a seguito dell'interessamento dell'allora Presidente del Consiglio Andreotti, intervenuto su sollecitazione dell'ammiraglio Virgilio Spigai, Presidente del Lloyd Triestino, vennero stanziati per la sua ricostruzione 2 miliardi e 400 milioni di lire e la nave venne trasportata presso il vicino cantiere navale San Marco di Trieste. Un nuovo progetto di ricostruzione con preventivo di lavori di circa 7 miliardi di lire che superava ampiamente quanto in precedenza stimato e stanziato dal Governo bloccò nuovamente il tutto ed il progetto fu accantonato e venne presa la decisione di demolire la nave.

Il 18 aprile 1977 il relitto venne di nuovo messo in bacino e lo scafo tagliato in varie porzioni con le varie parti della nave distribuite a vari musei.

La prua è conservata all'AREA Science Park a Padriciano presso Trieste e sempre nel capoluogo giuliano altri resti della nave sono conservati presso il Civico Museo del Mare e il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa. La poppa della nave (con l'elica) è invece esposta all'entrata del Centro di telecomunicazioni di Telespazio, nel Fucino.

La Marina Militare ha battezzato con il nome Elettra una nave di supporto entrata in servizio nel 2003.


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