Ed ora passiamo ad altri particolari costruiti in questa settimana: si tratta delle due colubrine brandeggiabili a mano piazzate nella zona prossima alla poppa sulle due fiancate e delle palle di cannone. In più c'è un altro pezzo che dovrebbe essere l'estremità di un mezzo marinaio ancora tutto da costruire.
I pezzi sono presentati nelle prime due immagini. In realtà quello che voglio raccontarvi in questo messaggio non è come ho costruito i cannoncini o le palle di cannone, ma il loro processo di brunitura. Essa è stata realmente un'esperienza molto istruttiva per me, essendo tra l'altro la prima volta.
Ma, anche qui andiamo con ordine.
PALLE DI CANNONE: Si tratta di sfere in acciaio per cuscinetti a sfere. Sono di due misure, mm. 3 per i cannonicini brandeggiabili e 5,5 per il cannone su affusto. Sono sfere perfette e questo particolare le rendono da questo punto di vista il meglio che si possa trovare sul mercato. A suo tempo inserii un commento in un'altra discussione chiedendomi/vi se le sfere di acciaio si potevano brunire e le risposte erano state poco incoraggianti. Invece . .
Sono andato in un'armeria e ho acquistato un brunitore per armi (sembra sia una pratica comune per i cacciatori e altri trattare le loro armi, a fronte di graffi, con questi prodotti). Ho preparato la miscela a base di una parte di brunitore e tre parti di acqua.
I pezzi da brunire andrebbero sgrassati in modo accurato con un solvente ma io ho utilizzato il detersivo per stoviglie, acqua caldissima e spugna. Ovviamente ho lasciato il tutto in ammollo nel detergente per una quindicina di minuti. Una volta sciacquati li ho poi immersi nel liquido brunitore.
Dopo un paio di minuti le sfere, da argentee sono virate al nero canna di fucile e dopo quattro/cinque minuti le ho estratte con una pinzetta e le ho sciaquate sotto acqua corrente. Il risultato lo potete vedere nelle due foto: a me sembra semplicemente perfetto.
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CANNONCINI BRANDEGGIABILI: anche questi due elementi erano fortemente prelavorati. Essi consistono di quattro pezzi in ottone: la canna tornita, un tondino di ottone diametro 2 da sagomare, un sfera che funge da impugnatura sempre in ottone e il fulcro che aggancia la canne e si infila nella struttura verticale di brandeggio. Questi pezzi erano già stati montati un paio di anni fa ed per incollarli avevo utilizzato l'Attack. Ho provveduto alla loro sgrassatura come per le palle di cannone e poi alla loro immersione nel liquido. Dopo un quarto d'ora il colore era cambiato di poco tanto da farmi pensare che questo brunitore per acciaio non funzionasse per l'ottone. Dopo una ventina di minuti ho ritirato i pezzi e lo ho sciacquati: per scoprire che il brunitore non aveva agito dove la colla Attack aveva sbavato. In quelle zone il colore non era cambiato per nulla.
Quindi esperienza nunero uno decisamente negativa.Una notte per ripensarci e il giorno dopo ho ripetuto la brunitura lasciando i pezzi in ammollo per ben tre ore. A questo punto erano veramente diventati scuri come le palle di cannone ma comunque il problema rimaneva dove c'era la colla e durante il risciacquo in molti punti la patina di ossido si lavava via lasciando il cannone tutto macchiato.
Ancora un'esperienza negativa.Altra notte di pensamento e la decisione drastica: ho smontato totalmente i cannoncini e con il trapanino PROXXON armato con una spazzola per metalli ho lucidato tutte le parti brunite, rimuovendo l'ossidazione presente e anche (almeno questa era la mia speranza) la colla. Ennesima sgrassatura ed immersione nel brunitore: Questa volta è bastata una mezz'ora per far virare il colore a quello che potete osservare nelle foto ma sopratutto la superficie era tutta uniforme, senza macchie.
Esperimento riuscito.Successivamente ho rimontato i pezzi sempre con l'Attack ed il risultato e ben visibile nelle foto.
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Ed ora passiamo all'ultimo particolare. Vi ricordate il primo mastello ? Esso era destinato a contenere la gomena dell'ancora. Ho brunito anche l'ancora tanto per cambiare e l'ho terminata con gli altri particolari, tra i quali vorrei far notare la cicala rivestita di corda. Nel mastello la gomena è stata arrotolata e fissata con colla vinilica diluita con la parte terminale del cavo che fuoriesce per andare all'ancora.
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Onestamente non sono in grado di giudicare se questo particolare del cavo sia verosimile e conforme alle pratiche marinare del tempo, quindi mi sono attenuto strettamente alle istruzioni (poche) contenute nei piani costruttivi. Accetto commenti in proposito anche se difficilmente un particolare simile si trova su modelli di velieri.
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Immagini in alta risoluzione:01
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