Ciao carissimo vass, Andrea, se preferisci.
Intanto che prendi il titolo di archeologo navale, la tua personale risposta mi arriva più gradita, ché se fossi già titolato, perché sicuramente più “vissuta”.
Il motivo per il quale abbia dovuto dire:
Cita:
che in tutti questi anni che seguo il modellismo navale, tra mostre, fiere, concorsi nazionali e internazionali, non mi è mai capitato di vedere un modello, sia di costruzione tradizionale o in ammiragliato in cui si notava la calafataggio nel fasciame dello scafo, al contrario sui ponti era molto evidente.
È lo stesso che mi ha fatto porre la domanda! A me appariva e appare come un’incongruenza… fino ad un certo punto! Faccio alcune ipotesi, considerando che non sono competente in materia:
a) essendo il modellismo in “ammiragliato” la riproduzione in costruzione non si era arrivati al calafataggio
E quando poi continui dicendo:
Cita:
Faccio riferimento a quelli in ammiragliato, come tutti ben sanno, sono quelli che più si avvicinano alla costruzione reale e se i loro costruttori reputano di omettere questa operazione, molto probabilmente una ragione ci sarà, sarà forse una questione di scala, o di estetica, sull'estetica ho molti dubbi, o altre ragioni, questo proprio non so dirtelo…
… mi fa chiedere ancora, … ma quale ragione ci sarà?
Nel frattempo che ho ricevuto le vostre risposte di Luciano e tua, o riflessioni, come di Andrea M. (Ordigno), ho potuto rendermi conto del fatto che, tra tante cose prese in considerazione il calafataggio non è stato preso nella giusta considerazione, nonostante, già alla fine del 1700 i modelli presentati all’Ammiragliato, mostravano anche le loro caratteristiche “idrostatiche” nelle apposite “vasche”.
E’ strano, invece, che si parli sempre, anche sui libri, solo del calafataggio dei ponti! Che siano “raccomandati” eh, eh, eh?!
Comunque, alla fine mi sono fatto una opinione:
E’ probabile, che la causa risieda semplicemente nel fatto che le navi venivano colorate, come ”l’originale” (più o meno) e le linee del calafataggio del fasciame esterno venivano “coperte” dal colore, quindi non si vedevano, e pertanto siano “cadute” nel “dimenticatoio”, mentre quelle dei ponti, che rimanevano “scoperte” ed “evidenti”, sì.
Nel modellismo d’arsenale, dove si predilige “sperimentare” anche tecniche d’avanguardia, si è puntata l’attenzione nel “mostrare” “precisione” di lavoro e “tonalità” di “essenze” pregiate, mentre tutto ciò che è “colore” pigmentato è stato semplicemente “bandito”, chissà perché, tranne che sui ponti. Non credo, inoltre che si tratti di scala, perché come calcolavo in un messaggio appena precedente un centimetro rapportato a 1/100 diventa un decimo, abbastanza visibile (se abbiamo presente il tratto di una penna da 0,1), o visibilità, perché il “segno” non mi sembra sgradevole alla vista, ma … sarà stato, … semplicemente “dimenticato! (…oppure è mistero fitto ...)
Grazie ancora e Buon modellismo.
Antonino (Quanto48)