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 Oggetto del messaggio: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 20/08/2010, 20:18 
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Pinco Genovese - Diario di costruzione - Jack.Aubrey/Oreste

Circa un mese fà mi ero accordato con un mio amico modellista, che si chiama Oreste, di costruire insieme un modello, lavorandoci su una/due volte alla settimana presso il mio laboratorio. Non essendo il mio amico e collega Oreste computerizzato, provvedo io a gestire questo diario anche per lui.

Dopo aver visionato insieme il mio archivio dei disegni di modelli, sia cartaceo (disegni regolarmente acquistati) che elettronico (cioè disegni scaricati in un modo diciamo non proprio ortodosso dai vari siti internet) abbiamo insieme deciso di costruire il modello in scala 1:50 del Pinco Genovese.

Cita:
Il pinco o pinco genovese fu un tipo di nave mercantile a tre alberi a vela latina con prua a sperone e poppa a specchio. Ebbe larga diffusione nella marineria ligure tra la fine del XVII e l'inizio del XIX sec. La sua portata andava dalle 50 alle 200 t.

Il pinco era dotato di una seconda attrezzatura di vele quadre da sostituire alle vele latine per le andature portanti.

Il nome pinco potrebbe derivare dall'olandese pink che già nel medioevo designava una piccola imbarcazione da trasporto per certi versi simile al pinco e dalla quale quest'ultimo potrebbe essere in parte derivato.

Le ragioni del successo di questo tipo di imbarcazione per un periodo storico cosí circoscritto vanno ricercate nella sua economicità di gestione, versatilità, velocità e manovrabilità, doti che ne facevano anche un'unità efficace nella lotta contro i pirati barbareschi.


Per prima cosa abbiamo provveduto a stampare sulla mia stampante laser formato A4 le tavole dei disegni. Dato il formato di queste tavole si è provveduto a stampare le viste d'insieme in un formato ridotto, da utilizzare come riferimento, mentre i pezzi obbligatoriamente da stampare in grandezza reale sono stati opportunamente centrati e poi stampati su più fogli. Questo in particolar modo per ordinate e chiglia.

Quindi abbiamo ritagliato grossolanamente con forbici i pezzi da tagliare e li abbiamo incollati, utilizzando colla per carta in stick, su un foglio di compensato di cinque millimetri di spessore.

Successivamente abbiamo deciso di preparare lo scaletto di montaggio per fissare la chiglia in modo da mantenerla diritta e comunque fornire un appoggio a tutto lo scheletro del modello fino a costruzione avanzata, quando verrà sostituito da un classico piedistallo.

Allo scopo ci siamo procurati presso un Brico Center una barra di profilato rettangolare in alluminio ed alcuni bulloni diametro mm. 6 con le relative farfalle di fissaggio. Tagliato in due la barra di alluminio abbiamo ottenuto due barre della stessa lunghezza che sono state forate insieme in tre punti. Per la foratura si è utilizzato un trapano a colonna, indispensabile per garantire la perpendicolarità del foro, nell'officina di un mio amico meccanico.

Qui sotto potete osservare le scaletto montato. Una cosa molto semplice. Lunghezza cm. 50.

01 Immagine

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Immagini ad alta risoluzione:
01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060618.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060619.jpg

Qui sotto presento alcune immagini di un modello del Pinco costruito da un socio dell'Associazione Modellisti Valle Olona (ANVO http://www.anvo.it/ ) di Castellanza (VA) giusto per mostrare di che veliero si tratta. Qui è mostrato con vele latine ma poteva essere armato anche con vele quadre montate su pennoni. Ovviamente decideremo più avanti che velatura montare, per questo c'è tempo . . .

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Alla prossima puntata. Jack/Oreste.


Ultima modifica di jack.aubrey su 30/12/2010, 19:35, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 21/08/2010, 10:12 
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I primi pezzi del modello: ordinate e chiglia

Dopo aver incollato i pezzi da ritagliare sul compensato abbiamo provveduto al loro taglio, utilizzando il seghetto alternatore della Proxxon DSH. Avevo acquistato questo utensile alcuni mesi fa e questa è stata la prima volta che si è potuto utilizzarlo a pieno. Quindi è stata una specie di prima volta anche in questo, più che altro per imparare ad eseguire ben bene le curve. La maggior attenzione infatti va dedicata a far procedere il taglio molto lentamente, senza farsi prendere la mano, altrimenti si rischia di non riuscire a seguire perfettamente il contorno da ritagliare. Altri punti da porre attenzione sono gli angoli vivi. Piuttosto che fare la curva è meglio fermarsi e ripartire dal lato opposto. In alternativa c'è comunque sempre il seghetto manuale.

Le due immagini che seguono mostrano tutte le ordinate previste per il modello (ad esclusione dello specchio di poppa) dopo che sono state rifinite con il solito blocchetto levigatore. Successivamente è stata rimossa la carta proveniente dal disegno e si sono riportate le linee principali presenti sul disegno stesso: la linea orizzontale di galleggiamento e la linea verticale centrale. Queste due linee sono importanti per il corretto posizionamento delle ordinate sulla chiglia.

01 Immagine

02 Immagine

Successivamente abbiamo ritagliato allo stesso modo la falsa chiglia. Dico falsa chiglia perchè solo quando lo scafo sarà stato terminato con il fasciame verrà applicata la vera chiglia, fatta in più pezzi probabilmente di legno pregiato.
Essa è stata poi rifinita e anche qui è stata tracciata la linea di galleggiamento.

Una particolarità, non prevista sul disegno e ben visibile nelle prossime due immagini: si tratta della conformazione della parte inferiore della falsa chiglia, che non è diritta ma presenta uno scalino di circa un centimetro. Questo scalino serve per fissare lo scaletto di alluminio e dovrà essere rimosso, quando sarà stato applicato il fasciame, per poter applicare la vera chiglia.

03 Immagine

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Alla prossima puntata. Jack/Oreste

Immagini ad alta risoluzione:
01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060620.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060621.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 21/08/2010, 21:25 
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Prove di montaggio a secco

Una volta che tutti i pezzi che compongono l'ossatura del pinco sono stati rifiniti, si è provveduto ad un iniziale montaggio a secco (cioè senza incollare) del tutto per controllare se tutti i pezzi si incastrano in modo corretto. Una volta quindi che si è fissata la falsa chiglia nello scaletto di alluminio, abbiamo provato ad inserire tutte le ordinate. Le righe a suo tempo tracciate sui vari pezzi devono combaciare tra di loro. Tutto bene, almeno sembra, a parte l'ordinata numero 7 che era leggermente corta. E' quindi stata rifatta in modo da correggere l'errore.

Qui sotto potete osservare alcune immagini dell'ossatura dello scafo. Nelle immagini ad alta risoluzione è possibile osservare il corretto allineamento della linea di galleggiamento tracciata sulla chiglia con quelle delle ordinate.

01 Immagine

02 Immagine

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04 Immagine

Ora dobbiamo preparare altri componenti prima di poter procedere con l'incollaggio. In particolare due longheroni da mm. 10 x 8 che manterranno rigido lo scafo e che alloggiano nella scanalatura quadrata giusto sotto il ponte.
Un cordialissimo saluto, Jack/Oreste.

Immagini ad alta risoluzione:
01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060624.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060625.jpg
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04 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060627.jpg


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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 06/09/2010, 15:48 
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2-4 Settembre 2010: montaggio definitivo della struttura dello scafo

Prima di descrivere le attività svolte in questi giorni, credo sia bene descrivere alcuni antefatti che ci hanno fatto ricorsiderare tutto il progetto e ad intraprendere nuove strade/soluzioni, anche se marginali.

Sovrapponendo le ordinate già tagliate sul piano delle ordinate complessivo abbiamo notato che esse non corrispondevano al cento per cento.
Le ordinate erano state ritagliate utilizzando i disegni già pronti di ogni singola ordinata incollati sul compensato e corrispondevano al 100% ai disegni di partenza. Quindi non c'erano stati errori.

Questo fatto ci ha fatto comprendere come le due tavole non fossero uguali e che quindi una delle due era necessariamente errata.

Altro aspetto considerato era la totale assenza, nelle ordinate ritagliate seguendo il disegno, di falsi scalmotti per delineare e permettere il fissaggio del fasciame dell'impavesata.

Ci siamo quindi in via preliminare orientati a rifare totalmente le ordinate prendendo a modello il piano complessivo delle ordinate. Ma alla fin fine ci siamo chiesti: quale delle due tavole è quella corretta ? Il piano delle ordinate o le singole ? Non è stato possibile decidere chi avesse ragione quindi abbiamo deciso di tenere buone le ordinate già tagliate e di aggiungere lateralmente gli scalmotti.

Le foto che seguono mostrano questi benedetti falsi scalmotti incollati alle estremità di ogni ordinata e già sagomati. Questa operazione è stata ovviamente eseguita prima di incollare le ordinate alla chiglia. Gli scalmotti non sono tutti incollati dallo stesso lato, in alcune sono davanti ed in altre dietro. Questo dipende da altri pezzi che verranno montati succesivamente, come dei bagli a poppa su cui poggeranno altri ponti.


01 Immagine

A questo punto si è potuto finalmente incollare definitivamente le ordinate e, una volta che la colla è stata sufficientemente asciutta, i due longheroni di rinforzo. Secondo il progetto questi due longheroni avrebbero dovuto essere dei listelli da mm. 10 x 8.
Visto che non ci andava di spendere soldi per questo tipo di listello, di una misura tra l'altro non facilmente reperibile, abbiamo usato la circolare FET della Proxxon per tagliare delle strisce, di misura adeguata, dal compensato di 5 mm. di spessore.
Abbiamo quindi incollato la prima metà dei due longheroni e successivamente sopra questi la seconda metà. Questo ha oltremodo semplificato l'installazione degli stessi (c'è un discreto cavallino) e nel contempo siamo convinti che la robustezza ne abbia guadagnato. Anche questi particolari sono ben visibili nelle foto che seguono.

02 Immagine

Si è poi iniziato a riempire con pezzi di compensato sagomati sommariamente la prua, che dovrà poi essere rifinita opportunamente in fase di preparazione dello scafo alla listellatura (angoli di quartabuono). Stesso procedimento dovrà essere intrapreso anche per la poppa.

03 Immagine

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Immagini ad alta risoluzione:
01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060632.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060633.jpg
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04 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060635.jpg
05 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060636.jpg

Per ultimo alcune considerazioni sul prosieguo del progetto.

1) abbiamo deciso per l'applicazione di un singolo fasciame, in faggio, probabilmente di mm. 6 x 2
2) l'applicazione delle cinte (due per ogni lato ma composte ognuna da una coppia di listelli) sarà eseguita insieme all'applicazione del fasciame, non sopra come spesso per comodità si usa fare. Anch'esse saranno costituite da listelli di faggio.
3) la cinta inferiore sarà composta inferiormente da un listello di mm. 7-7,5-8 x 4 con nella parte superiore un altro listello in faggio da mm. 3 x 5
4) per me esiste il grosso problema di come applicare piegata la cinta 8 x 4 ma Oreste dice che è una C****. Se lo dice lui ci credo ed intanto imparerò delle cose nuove.

Il problema ora è che me ne andrò in vacanza per una quindicina di giorni e ovviamente il cantiere verrà chiuso, quindi non aspettatevi novità a breve. Un cordialissimo saluto. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 05/11/2010, 11:53 
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Carissimi tutti, ieri ho ricevuto una telefonata da Oreste nella quale ho appreso che, durante alcuni esercizi di riabilitazione in casa per riprendersi dalla frattura del ginocchio si è fratturato ancora la stessa gamba.

Questa volta è stata una rottura improvvisa del femore, apparentemente senza un evento traumatico come ad esempio una caduta o una torsione anomala. Ora è in ospedale in attesa di essere operato e dove ha appreso che probabilmente la causa potrebbe essere stata una osteoporosi "bella tosta" non preventivamente diagnosticata.

Conto di andarlo a trovare nei prossimi giorni, dopo l'operazione, per avere notizie più certe ma qui ho il dovere di preavvertirvi che questo cantiere rimarrà molto probabilmente chiuso per un bel pò . .

Nell'augurare a Oreste una pronta e duratura guarigione, vi porgo i miei più cordiali saluti. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 05/11/2010, 14:24 
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Ciao Jack,
questa è una brutta notizia.... Salutalo da parte mia, e anzi se mi dici dove si trova posso passare a trovarlo.

Ciao,
Rodolfo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pinco Genovese: Diario di costruzione
MessaggioInviato: 05/11/2010, 14:46 
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E' all' Ospedale Bassini nel reparto Ortopedia; io però non ci sono ancora stato e non sono in grado di essere più preciso su camera o quant'altro. Ciao. Jack.


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