Continuiamo in questa sede con il mio monologo sulla costruzione di questo modello. Abbiamo fin qui visto come sia stato preparato uno scafo utilizzando un metodo abbastanza "insolito", tanto da far storcere il naso a molti modellisti "tradizionalisti".
Ma fino ad ora abbiamo visto ed imparato una sola parte dell'intera storia.
Qui ne inizia un'altra, altrettanto interessante, che porterà allo scafo finito come si deve.Bene . . . . dopo aver rimosso il domopak . . . .
si rimettono insieme i due scafi, per non occupare più spazio del necessario (non è vero, ma facciamo finta che sia così) e si applicano nella parte esterna
i particolari che formano la chiglia, il dritto di poppa e la ruota di prua.
Come potete osservare dalle immagini questi particolari sono fatti in legno di pero, dunque un legno pregiato, che fa intendere che essi saranno elementi VISIBILI del modello finito. Per il momento ignoriamo l'incintone di pero che corre a 3/4 di altezza dello scafo, ne parleremo in dettaglio nella prossima puntata.
Notiamo invece come i nuovi pezzi aggiunti siano, come sulle navi vere, costituiti da diversi pezzi tra di loro affiancati.
Abbiamo qui una prospettiva di tutto lo scafo:
Mentre in queste altre quattro immagini possiamo osservare dei particolari di questi elementi a poppa e a prua:
Ci risentiamo al più presto. Jack.Aubrey in versione 2009.