Ciao, Elisa
la tua domanda, circa la piegatura del fasciame è corretta ed è assolutamente giusta. In effetti, nelle aree centrali di uno scafo, dove la curvatura tra un'ordinata e l'altra è pochissimo accentuata, se non addirittura inesistente, non vi è necessità di curvare i listelli.
La curvatura necessaria (ed anche questa dipende da quanto prua e poppa sono "bombate".. scusa il termine) è essenziale appunto a prua, e molto spesso anche a poppa.
Tieni conto, per favore, anche di un'altro fatto (che Antonio sottolineava in modo deciso e corretto) : la rastrematura (assottigliamento in senso della larghezza) dei listelli verso prua e verso poppa. Infatti, se tu misuri la lunghezza di un'ordinata a centro scafo (secondo il suo profilo esterno) e misuri quella di un'altra ordinata a poppa o prua, vedi che la lunghezza che sviluppa dell'ordinata a centro nave è appunto maggiore di quelle che sviluppano a prua e poppa.
Questo significa che, a parità di numero di listelli, la larghezza degli stessi a centro nave dovrà essere superiore a quella che si avrà quando il listello arriva a poppa e prua. In poche parole, quindi, devi rastremarli, o assottigliarli un pò... con il tempo e con qualche semplie calcolo, riuscirai a capire di quanto devono essere assottigliati e realizzare questa diminuzione con l'aiuto di una riga in metallo (mi raccomando l'impugnatura) ed un taglierino affilato... poi una leggera passata di carta vertata e via con l'incollaggio del listello.
Ricordati sempre di incollare il listello anche lungo il bordo che appoggia a quello precedente, lungo tutta la sua lunghezza.
Ti consiglio, come ulteriore ausilio, di usare come referenza un testo di modellismo... come dicevo ce ne sono molti, in varie lingue.
In italiano, un libro "storico" sul modellismo navale è quello di Orazio Curti, che pur essendo "datato", è ancora attuale per molte tecniche illustrate e poi ti fornisce una serie di informazioni aggiuntive importanti sulle attrezzature delle navi, specialmente navi a vela.
Io ne ho una copia che avrà ormai 30 anni più o meno ma ancora la uso (anche perchè è una piacevole lettura, anche senza usarlo come base per il modello...) per verificare e studiare soluzioni per i miei modelli. Umilmente parlando, ogni volta che lo prendo in mano e lo sfoglio, anche dopo tanti anni, c'è sempre qualcosa da studiare e da imparare in un testo "senza tempo" come questo.
Altro libro o manuale che ti consiglio (ma lo trovi solo usato) è quello di Vincenzo Lusci che io ho in lingua inglese, ma di cui esistono copie in giro (anche in elettronico) in lingua italiana.
Anche questo è uno dei testi fondamentali per il modellismo statico (quello del Curti tratta anche di dinamico, verso la fine) ed ancora su questo ci sono esempi, disegni e foto molto esplicative...
Quindi, il mio personale consiglio è quello di arricchiere la tua bibliografia con qualcuno di questi manuali, in modo da usarli come ausilio e verifica di quanto ti viene descritto nelle istruzioni che trovi nelle dispense o nel corso della De Agostini.
Un saluto ed a riscriverci presto
JP
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