Riporto qui sotto un estratto di un articolo sull'argomento che ho trovato in internet che mi è servito per chiarirmi le idee sull'argomento, quando anche il sottoscritto ha valutato l'opportunità di abbonarsi per costruire la stampante 3D proposta a fascicoli.
Come modellista di navi e da persona che ha lavorato nel campo dell'informatica per ben 38 anni, è da molto tempo che ho compreso l'enorme importanza che la tecnologia dei computer e ora anche delle stampanti 3D può assumere in questo hobby.
Ad esempio, se prendiamo i software CAD scopriamo che la sua applicazione è inimitabile per progettare e produrre disegni che nulla hanno a che fare con quelli che ancora troviamo nelle scatole di montaggio. Ultimamente ho lavorato alla progettazione della struttura dello scafo del modello che sto costruendo con risultati progettuali oserei dire favolosi (Brick de guerre de 24) e sono solo alla prima esperienza.
Ora pensate cosa si potrebbe fare con una stampante 3D e del software di disegno/progettazione per preparare oggetti come canne di cannoni, affusti di cannoni, bozzelli e carrucole e via dicendo. Se poi la stampante 3D fosse, come la Da Vinci AiO, anche scanner apriti cielo. Ci metti sotto un pezzo, lo scannerizzi, importi il disegno, lo correggi e lo stampi riproducendolo innumerevoli volte. C'è di che mettere su anche un business di accessori come ha fatto un modellista ucraino/russo. In più la possibilità di variare il fattore di scala, eccetera eccetera.
Personalmente mi sono al momento innamorato della Da Vinci AiO che per il momento non è ancora in vendita in europa, altrimenti l'avrei già acquistata. Sto aspettando che sia disponibile per comperarla, importarla dagli USA è troppo un casino, ma probabilmente nei prossimi mesi potremmo assistere a nuovi modelli. L'importante per noi è la base di stampa adeguata (il 20 x 20 x 20 della Da Vinci mi sembra accettabilissimo) e la risoluzione: più alta è migliore è l'output.
Invece rappresenta un'incognita le cartucce di PLA per quanto riguarda la loro resa: il prezzo di una cartuccia non è propriamente regalato e non ho al momento la minima idea di quanta roba si possa stampare con una cartuccia e quindi quanto sia economico/costoso il suo utilizzo pratico.
Un saluto, Jack.Aubrey.
"Alcuni giorni fa è stata lanciata una nuova iniziativa editoriale (Hachette) denominata "Costruisci la tua stampante 3D": si tratta dell'ennesima comferma del successo di una tecnologia che ogni giorno fa nuovi proseliti non solo in campo professionale, ma anche (o forse soprattutto) tra chi vuole semplicemente approcciarsi a questi dispositivi ed affianca, come popolarità, un'altra tecnologia ad oggi piuttosto in voga: i droni. La stampante 3D in questione si chiama Rappy, e come potrà certamente intuire chi ha già una certa familiarità con questa tecnologia si tratta di una derivazione dal progetto RepRap (che sta per Replicating Rapid-prototyper), lanciato da una community che si propone di creare dispositivi in grado di stampare le parti necessarie a produrre altre stampanti 3D.
A mettere il proprio nome sul dispositivo venduto a fascicoli è Sharebot, un nome che in questo settore ha davvero poco bisogno di presentazioni: l'azienda di Nibionno (Lecco) è stata capace di ritagliarsi un proprio significativo spazio nel settore delle soluzioni per la stampa 3D (tra l'altro rilasciando in licenza aperta varie parti dei propri dispositivi), ed alcune settimane fa alla Maker Fair di Roma ha presentato Materia 101, stampante sviluppata in partnership con Arduino.
Dal punto di vista tecnico ci si trova quindi di fronte ad una stampante 3D consumer decisamente valida: le dimensioni di output sono persino superiori, anche se di poco, a quelle della Materia 101.
Eppure c'è qualcosa che nell'insieme non convince completamente, e spinge a dubitare della convenienza dell'acquisto: stiamo parlando del prezzo.
Come si può leggere sul sito ufficiale, il piano dell'opera prevede 76 numeri con un prezzo variabile, ossia €2,99 per la prima uscita, €6,99 per la seconda, e €9,99 per le successive, con l'eccezione di 6 uscite a €15,99, una a €19,99, una a €29,99 e una a €49,99. Facendo un veloce calcolo, il prezzo complessivo della Rappy sarà quindi di €885,21.
Alcuni mesi ho letto un articolo intitolato "Stampanti 3D low-cost: 10 modelli a meno di 500 euro", per dimostrare in modo inconfutabile come l'accesso a questo tipo di tecnologia non sia più da tempo riservato a persone col portafogli gonfio, considerato il numero di dispositivi offerti ad un prezzo anche di molto inferiore a quello di uno smartphone top di gamma.
In questo senso il costo richiesto per arrivare in fondo mi sembra francamente esoso. Per completezza di informazione, è comunque giusto precisare che i fascicoli contengono anche un corso sulla stampa 3D, e che abbonandosi si riceveranno in regalo una chiavetta USB da 4 GB, il kit di strumenti per il montaggio, il raccoglitore per i fascicoli e 10 metri di filamenti PLA (acido polilattico) per la stampa. Tutti questi omaggi (o, per meglio dire, articoli inclusi nel prezzo) fanno però sembrare il costo richiesto appena meno eccessivo.
Tanto per fare un esempio, 499 dollari (poco più di 400 euro) è il prezzo richiesto su Amazon con spedizione gratuita per una Da Vinci 1.0 di XYZprinting, una stampante 3D unanimamente riconosciuta come uno dei dispositivi più efficienti della fascia consumer, con dimensioni di output pari a 200 x 200 x 200 e che oltretutto arriva già montata e pronta all'uso.
O si potrebbe addirittura puntare sulla Da Vinci 1.0 AiO (All in One), la stampante 3D con scanner presentata a settembre all'IFA di Berlino. In questo caso il prezzo sarebbe di 799,99 dollari, ossia 641 euro (sempre con spedizione gratuita): già più dispendiosa, ma comunque più economica rispetto alla Rappy.
In definitiva, la Rappy' sembra più che valida da un punto di vista tecnico, ed offre la possibilità di conoscere meglio la tecnologia della stampa 3D. Ma è altrettanto vero che esistono svariate soluzioni più rapide ed economiche per farlo, senza peraltro aspettare le 76 uscite dell'opera."
|