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Egregio signor Girovago ,primo la mia risposta non e' evasiva,avendo citato fonti ben precise, secondo non sono stato autorizzato a divulgarle, terzo riguardo al mio lungo silenzio non ho tenpo da perdere in inutili polemiche. Andrea Manzin.

A proposito di pompa di sentina, le mie informazioni erano che i romani non se le avevano. C'era una persona in stiva (sentinella) che avvisava quando la nave imbarcava acqua o quando nella stiva l'acqua piovana raggiungeva un livello di guardia. Da sentinella si arriva a sentina!
Grazie a Andrea Manzin che realizza una pompa di sentina etrusca, quindi più antica dei romani, sono andato alla ricerca di una verità!
Ho trovato questo:
La sala IV del Museo del Mare e della Navigazione Antica è dedicata agli apparati di sentina delle navi romane con specifico riferimento alle pompe idrauliche. (Con il termine “sentina” si indica la parte dello scafo nella quale si raccolgono gli scoli e le infiltrazioni d’acqua). Oltre all’esaustivo apparato didattico costituito dai pannelli didattici, il Museo espone modellini ricostruttivi dei vari sistemi adottati: la noria, la coclea archimedea, la pompa a stantuffo. Per il notevole interesse e l’alto valore didattico, si segnala la ricostruzione in dimensioni reali di una pompa a bindolo funzionante realizzata secondo le tecniche ed i materiali antichi: questa macchina è in grado do pompare 210 litri di acqua al minuto, ossia una tonnellata d’acqua in appena cinque minuti.
Eccola.

Meno male che ho potuto ampliare le mie conoscenze.
Non è la prima volta che storici di fama mondiale scrivono inesattezze!
Grazie Manzin!
Ciao
OLI

Ciao Oli,su questo tipo di scafo ne hanno messo due affincate, pensa quanta acqua poteva entrare dalle fessure tra i corsi di fasciame, daltronde la calafatura non esisteva ancora.Cordialmente Andrea.

I miei più vivi complimenti! Pensi che sia possibile avere i piani delle nave etrusca?
grazie
Mimmo

Ciao Mimmo,per questa riproduzione non ho usato dei disegni veri e propi,tipo quelli che vengono usati comunemente,ma una ifinita serie di numeri che corrispondono a dei rilievi archeologici , trasformati poi con non poca difficolta in una serie di parziali ordinate,le quali poi mi sono servite per realizzare uno scafo in poliuretano ,poi sezionato in corrispondenza di ogni ordinata ,e da li e' iniziato il lavoro di costruzzione ,per tutto il resto ,atrezzatura interna,sovrastrutture ,acessori ed abbellimenti ci sono precchie fonti informative sia tecniche che funzionali ,ma non sono autorizzato alla loro divulgazione. cordialmente Andrea.