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Segue
Ecco le immagini degli attacchi metallici per issare l'imbarcazione sulla spiaggia.
Sono stati ricavati da una piastra in ottone dello spessore di 1,5mm, ho scoperto che l'ottone non si presta ad essere curvato e si rompe con estrema facilità, prima di ottenere questo risultato ho rotto più pezzi e tutti sulla curvatura.
Ho quindi ricotto il metallo sul fornello di casa tenendolo su fiamma circa mezz'ora e raffreddandolo per immersione in acqua velocemente per due passaggi successivi. Ho poi costruito una dima in legno e vi ho avvitato i pezzi sfruttandone i fori per il fissaggio, sfregandovi contro la tavoletta in faggio che uso per il traforo, ho applicato con estrema cautela una spinta sulla parte da piegare. Ottenuto il pezzo, l'ho trattato con il brunitore, la chimica è per mè un mondo oscuro, con qualche prova sono riuscito ad ottenere il risultato in foto, una leggera brunitura ottenuta per immersione diretta nel boccettino in un tempo massimo di 20 secondi e subito lavato con acqua per arrestare il processo. Ho provato immersioni più lunghe con effetti piacevoli ma troppo contrastanti rispetto l'effetto che desideravo, l'esperienza mi servirà per il futuro quando dovrò brunire l'artiglieria di qualche prossimo lavoro, ma ecco le foto.
P.S. i particolari erano lucidi a specchio poichè finiti con carta abrasiva da 800 usata con acqua, non ho pensato di fare qualche foto per vedere la differenza, ma lo potete immaginare.
Un saluto a tutti da Pino.

Buongiorno Pino, quindi scaldando a temperatura alta l'ottone e immerso nell'acqua fredda creando uno shock termico, diciamo si ammorbidisce l'ottone modificando le proprietà del metallo?
Un armiere mi ha insegnato riguardo alla brunitura che passato il metallo nel liquido lo si mette a bollire per 5 minuti in acqua e poi lavato, altro metodo per arrestare il processo di brunitura.

Scusami Pino,
rinnovo i miei complimenti, ma non ho capito bene cosa hai fatto con l'ottone, se non sbaglio scaldandolo ed immergendolo in acqua (meglio olio per auto) lo hai indurito...ovvero fatto diventare crudo. Se l'avessi scaldato e lasciato raffredare da solo lo avresti cotto.
L'ottone in origine era cotto?
Va beh, non siamo alla prova del cuoco, crudo o cotto il risultato è buono ed è quel che conta.
Mi piacerebbe capirci qualcosa di più sui metalli ecco perchè chiedo lumi.
Le foto sono quelle dei pezzi già bruniti? Scusa ma forse non ci vedo bene, a me sembrano appena appena "abbronzati", era il risultato che volevi?
Ciao,
Mario

Dai ricordi scolastici, i materiali metallici non sempre induriscono con la tempratura. Alcuni si addolciscono. Mi sembra che uno di questi sia il rame che dopo un trattamento di tempra, riscaldamento ad alta temperatura e raffreddamento rapido, diventa più malleabile. Può darsi che anche l'ottone, lega a base di rame, abbia le stesse caratteristiche alla tempratura.

Complimenti per i particolari, ti sono venuti molto bene.
Avrei una domanda: cosa sono le falanghe?

Ciao,
Rodolfo.

Scusami ancora Pino,
nel mio precedente messaggio mi sono inca..to (l'età).
Forse ho capito:
-sei partito da ottone crudo che infatti non si piega bene ed anzi si rompe
-lo hai "cotto" scaldandolo e raffreddandolo bruscamente, è diventato più malleabile ed hai potuto piegarlo.
Mi scuso con te e con tutti, alle volte il cervello va alla rovescia ed ho invertito i procedimenti di "crudo" e "cotto".
Ciao,
Mario

Ebbene Mario hai spiegato il processo che ho seguito, come ho spiegato l'ottone mi si rompeva improvvisamente, documentandomi quà e là, qualcuno mi ha suggerito di cuocere il metallo sul gas domestico e raffreddarlo rapidamente in acqua per renderlo più malleabile e così è stato.
Per la tonalità ottenuta è quella che desideravo, un effetto tipo maniglie antichizzate ma non troppo!
Le "Falanghe" così chiamate dai locali pescatori della costa Jonica, sono tronchi sagomati, proprio come nelle foto, e ci si fà scivolare l'imbarcazione per consentirne il varo e viceversa.
Un grasso di natura animale detto "Sivo" viene cosparso sull'angolo più piatto delimitato dai tacchi sporgenti e che evitano all'imbarcazione di finire al di fuori di questa scanalatura, praticamente la base dell'imbarcazione scorre per mezzo delle due carene su queste tavole con molta agilità grazie appunto al "Sivo" rendendo la manovra meno faticosa, per esperienza vissuta vi dico che se la pendenza della spiaggia non è accentuata, il S. Giuseppe lo si può gestiire in sole due persone.
Vi posto ora alcune foto dell'esperienza fatta con il minitornio da legno PROXXON, non avendo esperienza logicamente sono riuscito a farmi del male, quindi fate molta attenzione con gli utensili elettrici.
Ecco qual'è il modo più sbagliato per iniziare:

Nella prima foto il risultato che mi aspettavo e vi spiego come alla fine ci sono arrivato.
Giusto creare le linee di inrocio per determinare il centro del blocchetto che si vuole lavorare, questo ci aiuta ha posizionare le punte del tornio sul pezzo,.
"SBAGLIATO" provare ad arrotondare un pezzo con gli utensili durante la rotazione, se prima non gli si conferisce un aspetto esagonale meglio se ottogonale, gli accenni delle tacche sugli angoli sono il risultato di un dito pizzicato è di una sgorbia in acciaio spaccata in due!
Ho ancora il dito medio che pulsa dal dolore......, tutto questo mi ha fatto meditare ed alla fine sono riuscito ad ottenere la perfezione come si può notare nelle foto, su tutta la lunghezza del pezzo ho un diametro costante di 20 mm.
Questo bastone mi serve per costruire i remi, è la base di partenza è proprio quella di partire da un blocco cilindrico.
Altro problema risolto è stato quello di estendere la contropunta al difuori della base del piccolo tornio, operazione eseguita a mio rischio e pericolo, ripeto ciò che vi mostro non è assolutamente da imitare in quanto và al difuori da quanto previsto dal costruttore, il pezzo che mi serviva superava i 30 cm e non sapevo come fare! Pur con il pezzo sfoltito degli spigoli non riuscivo ad ottenere la perfezione richiesta, ed ecco un'idea PAZZA da non imitare e lo ripeto NON FATELO, il fatto che ci sia riuscito non vuol dire che si possa fare chissà quale altro pericolo ho scampato.
Un saluto, Pino.

Due banchetti laterali ben fissati al piano in legno come il piccolo tornio, mi hanno consentito di farci scivolare una fresatrice mentre il pezzo ruotava a media velocità. La frestrice verticale me la ritrovavo diveversamente non ho idea di quale risultato avrei ottenuto a mano libera e con un dito fuori uso!
Ottenuto il tronchetto ho smontato uno dei banchetti laterali e vi ho posto una dima in alluminio su cui ho riportato la sagoma di uno dei lati del remo, con l'intento di riprodurlo, ecco parte della lavorazione, vi anticipo che il risultato finale è stato poi ottenuto correggendo a mano libera, in quanto l'impostazione della dima non conferiva il risultato che alla fine sono riuscito ad ottenere, ve lo mostrerò un'altra volta non voglio farvi venire un'indigestione dell'argomento.
Un rinnovo dei saluti, Pino

Buonasera Pino, grazie dei preziosi consigli riguardo alla tornitura e diciamo il breve corso sulla sicurezza sul lavoro al tornio.
Al punto Brico ho visto un bel tornio per legno con distanza tra le punte 1mt della Heinhell, si può regolare a piacimento e a seconda della lunghezza della lavorazione da eseguire, potrebbe essere ottimo anche per la tornitura volendo degli alberi e quant'altro alla stessa cifra del Proxxon (più o meno), ci sto facendo un pensierino a riguardo. Per la tornitura degli alberi, si potrebbe applicare la lunetta per evitare vibrazioni del pezzo da tornire. Il proxxon è una buona marca ma come versatilità è limitata per cui stavo pensando a questo prodotto. Cosa ne pensi? Ti posto un link in cui potete vedere di quale prodotto si tratta, chiedendo ovviamente scusa alla redazione di magellano per aver postato altro link.
saluti.
vinicio

http://www.eprice.it/Tornietti-EINHELL/d-3814908

Ciao Vinicio, ho dato un'occhiata al Link segnalato, lo trovo molto interessante. Ritengo possa essere un ottimo acquisto, ovviamente l'ingombro a volte potrebbe essere un problema ma certamente risolveresti il problema di lavorare tondini di lunghezza notevole come gli alberi di un modello che in Arsenale raggiungono lunghezze considerevoli.
Ciao, Pino