Lancia Baleniera d’altura (1870 circa)
Si tratta di una imbarcazione a remi utilizzata nel 1800 per la caccia e l'uccisione dei cetacei, effettuata con l' arpone. Collegato alla chiglia da una lunga sagola, con esso si colpiva la balena che, ferita, tentava la fuga immergendosi col rischio di trascinare a fondo anche l’imbarcazione. Per questo motivo i balenieri “davano la sagola” che ad altissima velocità veniva liberata dalle tinozze che la contenevano passando attraverso i passacavi posti a prua. L’attrito durante lo scorrimento produceva un tale calore che occorreva bagnare i passacavi che in un secondo tempo furono dotati di una guaina a base di piombo. La baleniera d’altura, diversamente da quelle imbarcate sui velieri, era varata velocemente da terra quando il cetaceo veniva individuato dalle alture o dalle torri di avvistamento appositamente costruite e avvertito col grido “Thar she blowes!” ( soffia – soffia). Si trattava di lance lunghe e strette, con prora e poppa affilate, con albero a vela ausiliario, con equipaggio di sei uomini che azionavano altrettanti remi.
Caratteristiche: Scala: 1:16 Lunghezza: 9,84 m Larghezza: circa 2,40m
Documentazione: Il modello è stato realizzato in legno col sistema classico ad ordinate e fasciame in scala 1:16 su piani di costruzione Panart da un modellista inglese, con pseudonimo jthemanjack, residente a Royal Tunbridge Wells, cittadina al centro della zona compresa tra Hastings e Brighton a sud, Sevenoaks e Maidstone a nord, nel sud dell'Inghilterra.
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