Grazie Rodolfo, mentre cerco cosa postare ti propino la storia dell'Hood. Mi è stato semplice riconoscerlo perchè anni fa feci il modellino in plastica che forse ho ancora da qualche parte.
Rimane ancora da indovinare la nave numero 7. Venne affondata il 25 ottobre 1944 nello stretto di Surigao. Saluti. Jack.
La HMS Hood fu un incrociatore da battaglia della Royal Navy, uno dei quattro della classe Admiral ordinati a metà del 1916 con l'Emergency War Programme. Sebbene il progetto fosse stato drasticamente rivisto dopo la Battaglia dello Jutland, si comprese che rimanevano comunque alcune serie limitazioni; per questo motivo, e a causa dell'emergere delle prove che gli incrociatori da battaglia tedeschi (la classe Mackensen) che erano destinati a contrastare non sarebbero stati completati, vennero annullati i lavori sulle sue navi sorelle e questa fu l'unica nave di questa classe a essere completata. In conseguenza di ciò l'Hood fu l'ultimo incrociatore da battaglia britannico a essere completato. Venne battezzato in onore dell'ammiraglio del XVIII secolo Samuel Hood. Molte navi nella storia della Royal Navy ebbero questo nome, ma la pennant number 51 fu la più celebre.
La costruzione dell'Hood venne iniziata il 1º settembre 1916 nei cantieri John Brown & Company di Clydebank in Scozia, per rimpiazzare le perdite inglesi della battaglia dello Jutland. Ma il progetto era stato realizzato precedentemente, e gli ingegneri non tennero conto dei difetti delle navi dell'epoca emersi durante la battaglia, nella quale tre incrociatori da battaglia erano stati affondati a causa di proiettili di grosso calibro penetrati dall'alto ed esplosi all'interno. Il varo avvenne il 22 agosto 1918 alla presenza della vedova dell'ammiraglio Horace Hood, ultimo caduto fra i membri della famiglia Hood. Il 20 maggio 1920 l'Hood entrò in servizio, sotto l'insegna del capitano Wilfred Tomkinson. Era costato 6.025.000 sterline.
L'Hood dislocava a pieno carico 47.600 tonnellate, la velocità che riusciva a raggiungere era di 31 nodi nel 1920, di 29 nodi nel 1941. I motori sviluppavano una potenza di 113 MW. Il 33% del dislocamento era dato dalla corazzatura, un rapporto molto alto nella Navy, ma più basso rispetto al 40% in uso in Germania o negli Stati Uniti. La fascia corazzata principale era spessa 305 mm, quella media 178 mm e quella alta 127mm.
La corazzatura dei ponti misurava: 44 - 51 mm al castello di prua 51 mm al ponte superiore presso i magazzini, 19 mm nelle altre parti 76 mm al ponte principale presso i magazzini, 25 mm nelle altre parti 76 mm al ponte inferiore presso i serbatoi, 51 o 25 nelle altre parti
L'armamento principale, dopo i lavori effettuati nel corso degli anni, risultava essere nel 1941: 8 pezzi da 381 mm montati a coppie sulle quattro torri con una gittata massima di circa 27 km 7 coppie di pezzi da 102 mm 3 batterie da 8 pezzi di cannoni Pom-Pom da 40 mm 4 tubi subacquei lancia-siluri da 533 mm L'armamento anti-aereo era basato su: 5 batterie da 4 mitragliatrici da 12,7 mm 5 batterie da 20 tubi per il lancio di UP (Unrotated Projectile), una sorta di razzo contenente una carica agganciata ad un paracadute. L'Hood imbarcava inoltre un gran numero di motoscafi e per un breve periodo, dal 1931 al 1932, un aereo da ricognizione.
Fra le due guerre, l'Hood da semplice nave da guerra (per quanto la più grande del mondo), divenne un simbolo; infatti fra il novembre 1923 ed il settembre 1924, insieme al Repulse ed altre navi, compì una crociera intorno al mondo visitando le colonie dell'Impero Britannico ed altri stati. Si calcola che 750.000 persone visitarono la nave durante quegli 11 mesi, ed ognuna di esse portò a casa il ricordo della potenza della nave: da allora divenne famosa col nome di "Mighty Hood" (il "potente Hood"). Dal 17 maggio 1929 al 16 giugno 1930, l'Hood fu sottoposta ad alcuni lavori di ammodernamento, ma i ben più intensi lavori previsti per il 1940/1941 non furono eseguiti a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
La seconda guerra mondiale
Dal luglio 1936 l'Hood fece parte della Mediterranean Fleet. Nel giugno 1939, con l'approssimarsi della nuova guerra, venne trasferita alla squadra da battaglia della Home Fleet di Scapa Flow. Dal settembre 1939 al luglio 1940 prestò servizio come scorta ai convogli nei pressi delle Isole Fær Øer e dell'Islanda: fu proprio svolgendo questo ruolo che fu colpita nel settembre 1939 da una bomba aerea da 250 kg che causò danni non rilevanti. Nel luglio 1940 fu temporaneamente assegnata alla forza H di base a Gibilterra per partecipare alla distruzione della flotta francese a Mers-el-Kebir, dove vennero affondate una nave da battaglia francese e danneggiate altre due. Ritornata alla Home Fleet, fu sottoposta a dei lavori a Rosyth dal 13 gennaio al 18 marzo 1941, ma vista la crescente minaccia della flotta d'alto mare tedesca l'Hood non poté essere sottoposto ai fondamentali lavori di rafforzamento della corazzatura dei ponti. Il 18 maggio 1941 la nave da battaglia tedesca Bismarck prese il mare con l'incrociatore pesante Prinz Eugen. L'ammiragliato britannico fu informato tramite ricognizione aerea della presenza delle due unità tedesche a Bergen; poiché però, a causa delle cattive condizioni atmosferiche, non fu possibile verificare per alcuni giorni se esse fossero salpate o meno, il 21 maggio vennero fatte salpare le due navi da battaglia più veloci: la Hood, sotto l'insegna del vice-ammiraglio Lancelot Holland, e la moderna, ma non ancora messa a punto (soprattutto in fatto di armamento), nave da battaglia classe King George V Prince Of Wales. In seguito, quando l'ammiragliato ebbe la conferma che le navi tedesche erano salpate da Bergen, vennero fatte salpare da Scapa Flow anche le altre navi da battaglia della Royal Navy, ma era ormai troppo tardi per partecipare alla battaglia con le navi tedesche, che sarebbe stata affrontata solo dalla Hood e dalla Prince of Wales, con l'appoggio degli incrociatori Norfolk e Suffolk che avevano nel frattempo intercettato la Bismarck e il Prinz Eugen presso lo stretto di Danimarca. In base alle loro segnalazioni la squadra di Holland entrò in contatto con la formazione tedesca alle 05:52 del 23 maggio ad una distanza di circa 24 km. L'Hood aprì subito il fuoco: alle 05:55 la formazione tedesca rispose concentrando il fuoco sull'Hood, che si trovava davanti alla meglio protetta Prince of Wales. Questa era stata una scelta di Holland, che decise di serrare subito le distanze tenendo davanti la Hood per utilizzare al meglio la maggior portata e potenza dei cannoni da 381. Nelle prime fasi della battaglia la nave venne colpita sul ponte superiore dietro i fumaioli da un proietto da 203 della terza salva del Prinz Eugen. Il colpo non penetrò nelle strutture corazzate ma incendiò una catasta di munizioni antiaeree che si trovavano in coperta. Alle 06:00 (06:01 secondo gli orologi della flotta tedesca) venne scorta dalla Prince of Wales una salva della Bismarck (la quarta) a cavallo dell'Hood. In pochi minuti, fra gli sguardi atterriti dei marinai inglesi, l'Hood saltò in aria, la torre A venne vista salire per centinaia di metri in aria, ed alle 06:05 dell'orgoglio della Royal Navy non restavano che chiazze di nafta. Dei 1415 marinai solo tre sopravvissero, e morì lo stesso vice-ammiraglio Holland. Dopo un momento di incredulità, la Bismarck inquadrò il Prince of Wales, che colpito più volte si disimpegnò. La Bismarck, che inizialmente era riuscita a far perdere le proprie tracce, venne in seguito individuata ed attaccata dagli Swordfish dell'Ark Royal, appartenenti alla forza H alla quale era appartenuto l'Hood. La nave tedesca riuscì a schivare diversi siluri ma ebbe la sfortuna di essere colpita ad uno dei timoni diventando così ingovernabile. Ormai immobilizzata, e tenuta sotto attacco per tutta la notte dalla flottiglia di cacciatorpediniere del contrammiraglio Philip Vian, il mattino seguente la Bismarck venne messa fuori combattimento dai colpi delle navi da battaglia King George V e Rodney e successivamente affondò, a causa dei siluri lanciati contro di essa dall'incrociatore Dorsetshire o per autoaffondamento (quest'ultima ipotesi è stata accreditata dalle riprese subacquee effettuate nel 1986 durante una spedizione di ricerca sottomarina della nave guidata da Ballard).
Le cause dell'affondamento
Sull'affondamento dell'Hood l'ammiragliato britannico aprì due commissioni d'inchiesta, che si basarono sulle testimonianze dei tre superstiti e di testimoni della altre navi della Navy presenti alla battaglia. Le principali ipotesi sulle cause sono 6:
1) la conclusione della prima commissione d'inchiesta (ad oggi la teoria più convincente) è che un colpo da 381 mm della Bismarck penetrò nella santabarbara dei pezzi da 102 mm, che esplodendo innescarono a loro volta l'esplosione della santabarbara poppiera da 381 mm, che distrusse la nave, 2) un colpo basso che penetrato sotto la cintura corazzata colpì la santabarbara, 3) l'esplosione di un siluro della nave stessa, 4) un incendio dei pezzi da 102 mm sul ponte che innescò i pezzi da 381 mm, 5) l'esplosione fu originata dai pezzi dell'UP, colpiti da un colpo da 381 mm tedesco, che innescarono a loro volta i pezzi da 102 mm e poi quelli da 381 mm: la seconda commissione d'inchiesta, che formulò questa versione, menzionò esplicitamente "un sicuro coinvolgimento dell'UP", tanto che dopo l'affondamento dell'Hood l'UP fu rimosso da tutte le navi britanniche, perché prevedeva di posizionare circa 15 tonnellate di esplosivo in luoghi esposti, 6) l'esplosione di un proiettile in un pezzo principale dal quale il fuoco si propagò alle santabarbare.
In base ai rilievi fatti sul relitto le due teorie più valide restano il colpo da 381 mm penetrato attraverso i ponti e l'esplosione dei pezzi dell'UP causata da un colpo da 381 mm.
Il relitto dell'Hood fu ritrovato nel luglio 2001 a 3000 metri di profondità da una missione inglese finanziata da Channel 4. Nel 2002 il sito è stato dichiarato cimitero di guerra dal governo britannico. Il relitto giace fra 2 banchi di sabbia, nell'impatto con il fondale ha formato dei crateri.
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