Giovedì 19 Aprile 2012Un caloroso saluto a tutti . . .
In questi giorni di demotivazione comunque non sono rimasto fermo e qualche lavoretto, anche interessante, sul Soleil Royal l'ho fatto. Non mi sono preso la briga di fare foto in quanto non c'è molto da mostrare ma un paio di lavoretti "ben fatti" li ho terminati.
In particolare ho fissato la pala del timone allo scafo. Detta, o meglio scritta, così sembra una stupidata ma ci ho messo un pomeriggio intero per arrivare alla fine.
Si tratta di un lavoretto che sembra facile ma se si vuole eseguire con una buona precisione, richiede una meticolosità incredibile. Per esempio le femminelle devono essere adattate all'andamento della forma dello scafo e, se si esclude quella più in basso, sono tutte da modellare con precisione.
Dope decine e decine di prove sono finalmente addivenuto ad una soddisfacente situazione e ho quindi iniziato a fissarle allo scafo. Ho utilizzato la colla al ciano-acrilato in gel fissando una femminella alla volta. Ad ogni femminella incollata procedevo poi alla chiodatura con chiodini extra fini preventivamente bruniti.
Questa chiodatura ha sicuramente giovato alla tenuta della colla. In alcuni posti si potevano picchiare completamente nello scafo senza accorciarli ma nelle parti in cui lo scafo era più sottile ho dovuto accorciarli adeguatamente.
Come tocco finale ho dovuto eseguire "in loco" la brunitura di questi pezzi di ottone in quanto a furia di manipolarli, in alcuni punti era riemersa la parte dorata sottostante. Rispetto alla brunitura per immersione, dove si immerge il pezzo in una soluzione di brunitore e acqua, quella "in loco" ho dovuto eseguirla passando ripetutamente con un pennellino il liquido brunitore puro sulle parti da trattare. Ho scritto "ripetutamente" perché prima di vedere un minimo di risultato e stato necessario passare il liquido una decina di volte, aspettando tra una passata e la successiva che si asciugasse.
Altro lavoro che sto portando avanti con molta pazienza sono le scialuppe. Alla fin fine ho optato per mettere il terzo fasciame su entrambe, in modo da sentirmi sicuro sulla robustezza del guscio una volta svuotato all'interno dalle ordinate. Prima di iniziare il terzo fasciame ho fissato su entrambe la chiglia, fatta con listelli autocostruiti in noce dello spessore di 2mm. L'altezza del listello è variabile a seconda della posizione sullo scafo e verrà pareggiata solo a fasciame ultimato, in modo da rendere la scala il più possibile corretta.
Insomma, anche qui un lavoro da certosino . . ma il risultato sembra venire più che bene e quindi ritengo che ne valga la pena. Certo che non vedo l'ora di poter staccare la barca dallo scaletto e iniziare la seconda fase, cioè l'allestimento degli interni.
Un dubbio mi assale: ma queste barche avevano le alette stabilizzatrici ?
Un saluto a tutti, Jack.Aubrey.
Venerdì 20 Aprile 2012Mi sono concentrato sulla lancia più grande e questo venerdì ho completato di stendere il terzo e definitivo strato di fasciame. Il tempo di rifinire la parte esterna con carta abrasiva, con una mano di vinilica diluita per fissare al meglio i listelli, ad integrazione della colla al ciano-acrilato, purtroppo indispensabile con listelli così sottili, che ho provveduto a staccare la lancia dallo scaletto.
Qui di seguito si possono vedere due immagini dell'esterno ormai praticamente finito . . a me sembra molto buono
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Qui sotto invece si può vedere l'interno, totalmente standard rispetto alle istruzioni della DeA. Ora si tratta di svuotare della struttura interna il guscio così faticosamente ottenuto con tre strati di fasciame . . .
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