Signori Modellisti,
l'autunno dello scorso 2009, avevo iniziato con l'aprire una serie di interrogativi tendenti a far da "apripista" a taluni argomentazioni tecniche attinenti l'Architettura Navale. Jack.aubrey, presentando una nutrita serie di documenti fotografici e relative spiegazioni e commenti, mi aveva dato lo spunto per appunto "far luce" su molte "cose nascoste e segrete a moltissimi Modellisti".
Volevo, appunto farlo allora, ma "censurato dal direttivo", decisi di rinunciare, ma convinto che qualcuno avrebbe proseguito sulla traccia del sentiero da me avviato: NULLA di tutto ciò - silenzio più assoluto da parte di tutti, sia dei censurati che di quelli che godevano delle grazie del "direttivo".
Oggi Lubra (immeritatamente per lui), mi obbliga a fare ciò che rinunciare di fare allora.
Jack.aubrey ha scritto:
“Quest'ultima immagine invece è preliminare a qualche cambiamento di rotta. Questa semplice dima di rame (almeno credo, non chiedetemi il significato delle scritte) serve per tracciare, nella parte interna dello scafo, la linea del ponte di coperta. Si vede chiaramente come questa linea si evolva dal segno a matita.”
Ovviamente si riferisce alla 28ma foto riportata sulla pagina 2/3 di questo suo topic, nel quale è mostrato il procedimento grafico/geometrico per la “tracciatura del pontuale”.
Ciò precisato desidero porre il seguente quesito all’autore jack.aubrey
Quali sono i presupposti geometrici che (analizzati dettagliatamente come variabili indipendenti e variabili dipendenti e subordinate) garantiscono che il metodo proposto nella foto, assicura il corretto posizionamento dei dormienti. In particolare chiedo quali sono tutte le variabili in gioco, l’ordine gerarchico di queste variabili e le conseguenti interconnessioni.
Naturalmente anche i magellanesi eventualmente interessati all’argomento, potranno formulare richieste o esprimere pareri e risoluzioni a loro piacimento.
Solo dopo aver risposto a questi semplici quesiti, il signor jack.aubrey potrà onorarsi di aver dato un contributo tecnico alla letteratura italiana di architettura navale.
Ovviamente, non essendo una competizione tra “cultori dell’argomento” invito Antonio Barbagallo ad astenersi temporaneamente dall’intervenire (in considerazione del fatto che conosce a fondo l’argomento ed ha già avuto modo di presentare in altro topic la risoluzione “di prima mano” della “ASSENZA DI BOLZONE” sui modelli della DeA).
Perché questo mio messaggio ?
Perché è il corretto approccio per affrontare un “SANO MODELLISMO” quando si opera in ambito “Associativo” e non da “so sbagliare da solo”.
Giuseppe MERCATO
Ultima modifica di Giuseppe MERCATO su 25/06/2010, 10:24, modificato 1 volte in totale.
|