Il mio ‘Le Soleil Royal’ del 1669 (ex DeA)
Ciao a tutti.
Quando decisi di aderire all’offerta di ‘De Agostini’ che proponeva un “pomposo” ‘Soleil Royal’, mi parse di fare una buona scelta, considerando il poco tempo a disposizione, la difficoltà di reperire i materiali sul mercato locale, la possibilità di pagarlo in maniera molto dilazionata al posto dell’esborso di una grossa cifra per un acquisto del kit già pronto, e soprattutto perché non avevo mai costruito niente del genere.
Invece le cose non sono andate per il verso giusto, in quanto i materiali sono risultati scadenti e deformati, i pezzi tagliati male, e inoltre non sono “mai” stati inseriti disegni per verificare i contorni dei pezzi. Infine, nel corso dello sviluppo dell’Opera, mi sono accorto di vistose incongruenze tecniche di somiglianza con un vascello realmente esistito, a cominciare dalla mancanza del bolzone.
Cito per ultimo, ma
primo[/] per importanza: il “modus operandi” [b]“imposto”, più che “consigliato”, che, anziché istruire all’arte modellistica, utilizzando un corretto percorso tecnico, propone sempre un “impianto” di tipo esclusivamente commerciale, obbligando l’utente a seguire le scelte “opportunistiche” dell’Editore, e quindi “scriteriate” e in contrasto con la “buona tecnica modellistica”.
Da un punto di vista della realizzazione del modello della DeA: se si fosse trattato solo di accennare delle semplici curve per il bolzone, non sarebbe stato un problema realizzarne quante ne fossero state necessarie, mutuandole dalle attuali tecniche, se non fosse stato per il periodo storico della sua costruzione, e cioè il 1669!
Ho notato che in qualche posto, tale realizzazione, a fascicoli, è classificata fra i kit, ma secondo me è errato, perché non ha nessuna connotazione di kit, salvo che per la fornitura, secondo me, senza criterio tecnico, dei materiali._______
Fra i “buoni” consigli ricevuti, c’è stato quello di acquistare un “trattato di architettura” di Duhamel du Monceau, seconda edizione, munito di disegni, e recentemente quello di studiare Blaise Ollivier.
Io però, dopo avere letto una parte del trattato di Duhamel, su “Google libri”, decisi di soprassedere, considerando che i “termini” di costruzione, si riferivano in maggior parte ad un periodo storico successivo di oltre cento anni, e per capirli avrei dovuto studiare di più, e su parecchi testi, per imparare almeno i fondamenti dell’architettura navale.
Fu così che mi venni a trovare “impegolato” fra contraddizioni di termini e concetti, e, dulcis in fundo, anche sul “confronto” delle misure (dati tecnici) raccolte da varie fonti relativamente al Vascello in questione.
Per questa ragione, anziché seguire un percorso lineare di apprendimento ho preferito confrontare “contestualmente” il contenuto di vari autori che riferivano i loro scritti all’epoca che mi interessava, sempre sedendomi al tavolo della Biblioteca virtuale, per leggere elaborati della storia della tecnica e della scienza, ora di Google, ora di Gallica. Tutti gli scritti più importanti, però, sono “rigorosamente” senza disegni essenziali, anche quelli che non ledono interessi commerciali di case editrici operanti nel settore.
Pensate che tutti questi trattati, compresi i vocabolari, per far comprendere i concetti al lettore legano sempre lo scritto all’immagine, dando ad essa la parte da leone nello spiegare le cose.
Ecco, è così che ho proceduto.
Sappiamo bene che per costruire un modello occorrono dei disegni, e che per costruire un “buon “ modello di un oggetto reale, sia nave che aereo, od altro, occorrono disegni precisi, e aderenti alla realtà, in funzione anche della scala in cui si vuole costruire il modello, e quindi anche particolareggiati, per l’esecuzione dei “particolari”.
Non avendo nessuna esperienza per realizzare un modello “veramente strutturato”, ho pensato, quindi, di limitarmi ad una delle sue possibili e più facili rappresentazioni, cioè quella dell’aspetto esteriore, anche se sono consapevole, che alla fine si tratterà, piuttosto, di un modello “inventato” di sana pianta, anche se spero che possa risultare quanto più aderente possibile rispetto al luogo e al periodo storico che interessa l’“originale”.
Do così avvio al mio nuovo cantiere. A differenza di chi ha già i disegni e i materiali, inizio dal “progetto”, tenendo in conto, al fine di non vanificare le spese fatte, anche di utilizzare buona parte dei materiali ricevuti dalla DeA.
Spero di non commettere gli errori commessi all’inizio di questa mia avventura, ma certamente ne commetterò altri, e vi sarò grato se mi aiuterete a scovarli.
Ho scelto di inserire questo cantiere nella sezione W. I. P. in quanto, a mio parere, si tratta sempre di “work in progress”, perché anche il lavoro intellettuale ha la sua importanza per il risultato finale.
Nella presentazione dello svolgimento dello sviluppo del mio lavoro cercherò di essere, per quanto mi sarà possibile, “sistematico”, per non tralasciare nulla.
Comincerò dal nome.
Di vascelli col nome di “Solei Royal” ne sono stati costruiti tre e tutti hanno “visto la luce” a Brest.
Il primo (1) (2) (3), fu costruito fra il 1668 e il 1670 dal maestro carpentiere Laurent Hubac, e fu profondamente trasformato fra nel 1682, prima di entrare al comando di Tourville, dal figlio Etienne, nel frattempo diventato architetto navale in Bretagna, nominato Capo delle costruzioni navali, nonché membro del Consiglio di costruzioni navali a Brest e professore alla “Scuola di costruzione” creata nel 1680 . (*)
Il Vascello, è stato oggetto di ricerca specifica (non professionale) da parte mia, ma ancora non ho deciso se realizzare il modello del progetto primitivo del padre, o quello rinnovato del figlio. Però, mentre del primo c’è qualche documento, del secondo, invece, ce ne sono altri, dei quali solo due gruppi possono essermi utili, cioè rostro e polena e decori della poppa.
(1)
http://fr.wikipedia.org/wiki/Soleil_Royal_(1669)
(2)
http://en.wikipedia.org/wiki/French_shi ... oyal_(1670)
(3)
http://soleilroyal.free.fr/(*)
http://www.skoluhelarvro.org/culture-br ... php?no=585Il secondo, fu ribattezzato nel marzo del 1693 col nome di Soleil-Royal, ma venne costruito fra il 1692 e il 1693 sotto il nome di Foudroyant da un certo Blaise (probabilmente Pangalo).
http://fr.wikipedia.org/wiki/Soleil_Royal_(1693)
Il terzo, costruito tra il 1748 e il 1749 venne progettato e costruito da Jacques Luc Coulomb, figlio del maestro carpentiere François Coulomb.
Come avete notato ho messo tre riferimenti di fonti reperibili in rete, e se avete la volontà, o il tempo di andarli a consultare, noterete molte imprecisioni e disaccordi fra le misure dichiarate.
Ma anche il modello della DeA lascia molto a desiderare in quanto a misure, e a rapporti fra esse. Il modello è dichiarato per una scala di 1:70, ma non sono riuscito a compararle con quelle enunciate dalla DeA stessa, né con quelle riscontrate nella mia ricerca.
Ciò che mi ha fatto propendere per la “ricostruzione” a partire dal progetto è stato soprattutto il mancato riscontro, con la reale (probabile) forma della costa maestra, nel modello fornita, con un basso “incavo”, o puntale, (creux), secondo me troppo basso e senza stellatura.
Alla prossima puntata entrerò nei particolari.