Ciao Vass, grazie dell'intervento. Non credo però che avessero ammarrato le scialuppe per poter far rincuolare i cannoni in quel tipo di vascelli. Suppongo che il motivo fosse diverso.
Finalmente una risposta al quesito cannoni su La Belle degna di attenzione.
Lunedì, 08.05.2017
Ciao Mario, era un po’ che non ci sentivamo.
Ieri, in un uggioso pomeriggio domenicale di pioggia, stanco di lavorare ad un (brigoso) disegno del 3° Vol., ho “fatto un giro” su internet per vedere che novità ci potevano essere riguardo La BELLE e, ovviamente, ho scoperto che i forum e le discussioni al riguardo stanno proliferando a dismisura.
Ho letto con interesse i tuoi scritti (come fai a reggere TRE forum contemporaneamente ??? Non ti scoppia “la virilita”?) e, se mi perdoni la battuta cattiva, direi che sta proprio venendo fuori un bel pasticcio (in pratica tante ma….confuse idee).
Ho allora deciso di aggiungere alcune (forse “non poche”) righe a quanto ti avevo già inviato: bada bene, l’intenzione sarebbe quella di provare a suggerire qualche soluzione, se poi invece il risultato sarà di ”aumentare il casino”, non tenerne conto e….. non cancellarmi dalla lista dei tuoi amici.
Andiamo per ordine cominciando dagli argomenti più vecchi
I CANNONI
Ho molto “rimuginato” su quel discorso e, tanto per cominciare, mi sembra che basarsi su quello che il Boudriot scrive riguardo la messa in batteria di un 36 libbre sia abbastanza “azzardato”: un 36 libbre era una “bestia inumana”, pesava 3.647 Kg che, con l’affusto, andavano probabilmente vicino alle 4 tonnellate, mentre un cannone da 3 libbre pesava, completo di affusto, circa 4,5 q.li (ho fatto un calcolo veloce, ma non penso ci possano essere differenze significative) e, anziché una palla da 17,622 kg (perdona la precisione al grammo ma sai com’è, purtroppo mi porto dietro la “tara” di una laurea in ingegneria) sparava una “biglia” da circa 1,5kg.
Questo chiaramente significava un rinculo ben inferiore, che risultava perfettamente controllabile da pochi serventi e poteva essere (sicuramente?) frenato prima che il pezzo andasse a sbattere contro le strutture centrali dello scafo.
Ovviamente le mie sono ipotesi, ma se si guardano i disegni di piccoli scafi armati con artiglierie di piccolo calibro, si potrà notare che, il più delle volte, non c’è assolutamente lo spazio per un rinculo “completo” che possa portare la volata ben all’interno della murata.
Un esempio è dato anche dal BERLIN, i cui disegni ho “MOLTO STUDIATO” per la costruzione del modello: sul cassero e nella cabina del comandante ci sono quattro pezzi da 2 libbre (ad avancarica!!) ma, nonostante siano lunghi in totale circa un metro e mezzo (anziché 175cm come quelli de La BELLE), non hanno assolutamente lo spazio per arretrare più di tanto, ma solo quanto serve a far rientrare la volata all’interno dei sabordi per poter chiudere eventualmente il portello (quelli dentro la cabina) .
E allora?
Ti dirò che ho dovuto andare a “rivangare” nella mia “vacillante memoria” per ricordarmi come avevo “acquietato la mia puntigliosa coscienza” riguardo a tale amletico dubbio e mi è venuto in mente che il tutto si era basato su qualcosa che avevo visto da qualche parte non so quando e non so dove (notare la precisione della mia citazione iconografica) ed ho cominciato a scartabellare a tutto spiano libri e disegni, ma senza assolutamente ritrovare quello che (mi sembra di ricordare) avevo visto e quanto cercavo (sai com’è, gli anni, l’età, gli stravizi,….)
Poi, consultando il volume di Boudriot sull’artiglieria di mare francese, ho trovato la figura che ti allego: non è assolutamente quello che cercavo, ma rende l’idea.
In pratica: è ovvio che per un cannone di grosso calibro disposto sottocoperta ci vuole un sacco di spazio, ma un pezzo di piccolo calibro, disposto sul ponte scoperto, può essere benissimo caricato anche se la volata non è rientrata all’interno dello scafo, purché ci sia la possibilità di scavalcare “abbastanza agevolmente” il capodibanda e ci siano “un po’ di cose” (parasartie, sartie o altro) che diano un minimo di sicurezza a chi effettua l’operazione, in modo da limitare il rischio che possa cadere in mare.
E se l’operazione era possibile per una “grossa boccia” come quella della figura, a maggior ragione non avrebbe certo dato grossi problemi per una palla da 3 libbre (neanche un chilo e mezzo) con un diametro di 7cm.
Per di più La BELLE era stata pensata per esplorazione fluviale, in America avrebbe dovuto arrivarci smontata e se ha fatto la traversata con i suoi mezzi l’ha fatta sotto la copertura delle artiglierie di una nave ben più grossa: La BELLE non era stata costruita per combattere in mare (cosa avrebbe potuto fare contro un corsaro inglese o olandese con tre cannoni da tre libbre per bordo?) ma, al massimo, in un fiume e/o in acque interne per cui l’attrezzatura e l’armamento avrebbero dovuto servire per difendersi dai nativi armati di archi e frecce e, se ci fosse mai stato da utilizzare i cannoni, sarebbero stati impiegati in un fiume, con acque calme e con l’unico rischio per chi si sporgeva fuori murata di beccarsi una freccia dagli indiani.
Per inciso, la documentazione che non ho ritrovato era un bellissimo schizzo del caricamento di un (piccolo) pezzo di un cutter o di uno schooner armato, con due serventi (su un totale di tre o quattro in tutto) che, a cavalcioni della murata (o in piedi sui parasartie), si sporgevano fuori bordo tenendosi con una mano alle sartie (o qualcosa del genere) e con l’altra azionando uno il calcatoio mentre l’altro aveva in mano la palla e aspettava di inserirla nella bocca.
In conclusione:
Il pezzo da 3 libbre è decisamente “azzardato” ma, a mio parere, ci sono solo un paio di alternative: o si fa atto di fede rispetto a quanto disegnato da Boudriot, oppure si può ipotizzare un pezzo da 2 libbre con una lunghezza totale di 150cm circa.
Se lo avevano gli olandesi (e riguardo a questo Szymansky, nella sua ricostruzione della BERLIN è assolutamente categorico), perché non avrebbe potuto esistere anche in Francia? Boudriot non lo cita, ma non cita neanche il 3 libbre (almeno io nel volume non l’ho trovato) e, dato che nel relitto non sono stati trovati reperti che possano confermare i 3 libbre, perché non ipotizzare i 2 libbre?.
Per di più i pezzi a retrocarica non sono citati (perlomeno come pezzi imbarcati) né da Boudriot per la Francia, né da Caruana per l’Inghilterra, né da altri che trattano la cantieristica olandese di quell’epoca ed anche le due foto che ho visto in uno dei forum si riferiscono (se non ho visto male) ad un pezzo da fortezza del XVI secolo, mentre la foto che ho trovato io non specifica più di tanto, per cui….??).
Ovviamente questo è solo il mio parere, per il resto possono esserci altre opinioni e, dato che il tutto non si basa certo su una “inoppugnabile documentazione fotografica originale dell’epoca”, una diversa analisi delle fonti o una diversa conoscenza nel settore specifico può benissimo portare ad altre conclusioni.
Un’ultima considerazione.
Non penso che potesse esserci alcun problema per mettere a mare (o, meglio, a fiume) la barca di servizio, in quanto La BELLE era sicuramente equipaggiata con i paranchi di straglio: probabilmente Boudriot si è dimenticato di disegnarli (una delle non poche “sviste” nelle sue monografie), ma Anderson, nel suo libro che tratta dell’attrezzatura velica del XVII secolo, ne fa una accurata e precisa descrizione e Frölich li ha scrupolosamente montati nel suo modello (vedi foto di copertina).
Inoltre (a mio parere) dovevano esserci anche i paranchi alle estremità dei pennoni di maestra e di trinchetto, che erano un complemento indispensabile dei paranchi di straglio e di quelli di colombiere per la movimentazione dei carichi a bordo.
In effetti Anderson dice di non aver trovato tali paranchi su modelli di navi francesi, ma gli olandesi li avevano eccome anche se, contrariamente agli inglesi che li lasciavano sempre montati, sulle navi olandesi i paranchi di varea venivano attrezzati solo quando necessario per cui sembrerebbe molto strano che sulle navi francesi non fosse in uso un’attrezzatura di tale importanza che, fra l’altro, sulle navi francesi veniva utilizzata anche per traversare le ancore.
Dettaglio dell’estremità del pennone di maestra del modello originale d’arsenale di vascello olandese a due ponti del 1665 (lato di dritta, visto da prua): indicato dall’asterisco il penzolo del paranco di varea, la cui estremità, quando il paranco non era montato, veniva legata al pennone.
Il modello (a grande scala – trovi alcune foto sui nostri due volumi), era conservato a Berlino e venne distrutto durante la 2a GM.
Appena possibile ti manderò ulteriori note riguardo il kit dell’HACHETTE che, più si va avanti, più dimostra di essere una emerita porcheria: per ora comprerò ancora un po’ di fascicoli, in quanto sono curioso di vedere come risolvono tutte le stupidaggini che stanno impostando e, in futuro, vista la mia posizione nell’ambiente modellistico, voglio poterne parlare con piena cognizione di causa.
Cordiali saluti e…..arrivederci alla prossima puntata
Federico Ostan
Grazie Federico comincio ad avere idee molto più chiare.
OLI