Due note sul futuro Museo Navale di Roma inviatemi dal Sig Giorgio Biuso:
MUSEO NAVALE A ROMA NELL’EDIFICIO DELL’ARSENALE PONTIFICIO Il complesso architettonico dell’ex Arsenale pontificio, sito in via Portuense, costituisce una testimonianza storica di una tipologia di architettura funzionale settecentesca. La struttura, se messa a confronto con le incisioni del Vasi (1754-56) e del Piranesi (1760), appare tutt’oggi integra e non alterata nelle sue eleganti linee neo-gotiche. Nel suo impianto originale occupava una superficie di mq. 1015; la pianta rettangolare era articolata in due navate, costituite da una successione binata di sette archi ovali sostenuti al centro da pilastri. All’interno delle navate erano state praticate delle buche per consentire la costruzione degli scafi. Il tetto, realizzato a duplice spiovente con gronde e colmareccio girato, presenta una orditura a trave principale e secondaria che poggia sui setti murari, e un manto di copertura “alla romana”, in coppi ed embrici sovrastanti pianelle di cotto. Nel 1860 circa viene edificato un nuovo corpo di fabbrica accanto alla struttura originaria. Si tratta della Corderia, un edificio a pianta rettangolare caratterizzato da una sequenza di arcate a tutto sesto su cui poggia la struttura del tetto a capriate lignee con copertura a coppi. La struttura a forma longitudinale era funzionale alla lavorazione della canapa grezza da cui si otteneva il filo d’aspo per realizzare le cime. Con la costruzione dei muraglioni dei lungotevere e dei nuovi ponti, l’Arsenale perde il suo contatto con il fiume, trasformandosi in deposito merci. Oggi l’intero complesso è sottoposto a vincolo ai sensi dell’art.1 del 1/6/1939 n.1089 con D.M. 24/4/1995, nel rispetto del riconosciuto valore artistico e architettonico. Da molti anni gli antichi manufatti sono occupati da una impresa di materiali edili nonostante siano state emanate leggi per la riqualificazione di Ripa Grande (legge n. 36 del 15/12/1990, legge n.661 del 23/12/1996, D.M. del 7/1/1999 che apporta modifiche alla n.651) e le proposte del Comune di Roma per la qualificazione delle aree golenali. Dal 2004 al 2006 sono stati eseguiti dallo Stato lavori di manutenzione e recupero nelle corderie e all’interno dell’edificio principale, interrotti poi dall’improvviso nuovo insediamento della società di materiali edili che ha rivendicato la sua qualità di affittuario. Il 26/6/2008 l’ufficio del Demanio ha riconsegnato al Ministero dei Beni Culturali tutta la struttura, che la Soprintendenza desidera trasformare in spazio espositivo come le Corderie di Venezia. La proposta di realizzare proprio nell’Arsenale pontificio il Museo Navale di Roma, nasce soprattutto perché quel sito meglio di altri può raccogliere e quindi raccontare alle future generazioni quello che ha significato per la vita della città, per le attività commerciali, mercantili ed economiche, il suo fiume. I caratteri fondamentali, quindi, che guidano e caratterizzano la proposta, sono: 1) Riqualificare e recuperare gli edifici esistenti 2) Intervenire, per l’individuazione di nuovi spazi funzionali necessari alla vita del museo. Un museo con percorsi che si snodano in settori informativi continui, per esempio: ingresso-zona di benvenuto nei Magazzini del sale, didattica elementare nella piazza interna e sull’argine, quindi mostra permanente nell’Arsenale, poi un punto di ristoro. All’interno, usando l’ampio spazio con strutture a più livelli sospesi e trasparenti, le mostre temporanee; al di sotto della piazza la sala conferenze, la sala stampa, ecc. Poi, risalendo sulla piazza, un percorso di visita in un’area di approfondimento nelle Corderie, dove potranno essere previste le attività dedicate agli esperti e agli studiosi delle materie trattate, la biblioteca, la scuola con i laboratori didattici e gli archivi. Dopo anni di abbandono e di degrado ci si auspica, per questo complesso architettonico unico al mondo nel suo genere, un futuro degno dei suoi oltre trecento anni di storia.
Il Comitato promotore
In allegato il progetto
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