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Ciao Gabriele, scusa il ritardo con cui rispondo avendo visto la tua solo ora, e perdona se ho fatto confusione. In realta sia la Cerere che la Minerva furono varate nel cantire di napoli e non a castellammare che era in costruzione sotto direttive dell'Acton, ti ringrazio per la documentazione che mi fornisci ed andro a documentarmi, senza dubbio. Ci sono alcune cose che riporta Radogna, di cui ho i volumi, che non mi tornano sul presunto amamento al varo della Minerva: 32 cannoni FL (ferro liscio) in batteria sono 16 cannoniere per bordo, quando la Venus ne ha 14, ora leggendo gli studi di Boudriot sul naviglio da guerra si comprende che gli allestimenti delle aperture per i cannoni erano aspetti fondamentali, e mi chiedevo dove avevi trovato le indicazioni per poter asserire un dato a mio parere fondamentale. Sono certo e convinto delle similitudini a livello di cantieristica navale delle due marinerie, e quindi non ritengo impossibile stabilire come costruissero nei nostri arsenali i mastri e le maestranze italiane, benchè a castellammare vi fosse forte l'influenza inglese, con l'Acton e la flotta di Nelson, e considerando che anche Caracciolo fù imbarcato sul Malborough al comando di una squadra di ufficiali italiani, e teneva in molta considerazione l'attitudine degli inglesi al mare e come si muovesserero su i loro bastimenti. Mi riprometto di tenerti informato delle mie ricerche e ti ringrazio di nuovo, è un vero piacere, e perdonami se ti sono sembrato scontroso.
YO

P.S. Il ruolo ambiguo che la storia ha imposto di far svolgere a Caracciolo è sotto gli occhi di chiunque li abbia per vedere, per quanto mi riguarda, lord Nelson ha negato al Principe Caracciolo prima, e poi a se stesso macchiando il suo onore, quello che i Samurai giapponesi intendevano per Bushido, ovvero l'equivalente dell'occidentale codice cavalleresco, al quale Nelson ha negato se stesso. Nell'ultima biografia su Nelson, di Terry Coleman, l'autore esordisce cosi: "chi cercherà in lui il santo non capirà l'uomo." Cosa dovremmo comprendere o trovare nella sua meschinità, il vincitore di tante battaglie?... spariscono tutte. E' stato fortunato a morire a Trafalgar. Sempre a mio parere.

Ciao Gabriele e buonasera a tutti
ho acquistato il primo libro in due tomi che mi hai indicato, "Storia della Marina da Guerra dei Borbone di Napoli" di Antonio Formicola e Claudio Romano edito dall'Ufficio Storico della Marina Militare, ed infatti gli autori riportano quanto da te detto su la Minerva e sui 74, costruiti sui piani della Venus e sul Leopard francesi. Ad una sommaria sfogliata devo dire che sono molto ben fatti proprio per la completezza dei molti e vari aspetti toccati, che riguardano una flotta navale da guerra. Dall'iconografia sembrano impostati come le ricerche storiche dell'ancre o inglesi che possiamo conoscere. Direi che sono una ottima base di partenza benchè la spesa non è minima, ma credo che li valgano ampiamente. Colgo l'occasione per ringraziarti vivamente, la mia ignoranza mi fà andare a tentoni e trovare un buon testo, per la nostra marineria dell'epoca, non è assolutamente facile. Ho comprato anche due biografie su Caracciolo, una in particolare di Giuseppe Porcaro è decisamente da leggere, non sò quanto ti interessi la storia di un nostro marinaio...vedi tu.
Ti rinnovo il piacere di averti conosciuto
con simpatia
Riccardo

Per Imbert:
scusa il ritardo ma sono rientrato a casa da soli due giorni.
Puoi provare a condurre le tue ricerche presso l' Archivio di Stato di Napoli,indirizzandoti verso la sezione Piante e Disegni,cartella XXII,n° 65,66,67,68.
Ti fornisco anche un riferimento preziosissimo da utilizzare con cautela (non ho idea di come possa reagire!!!):l'addetto stampa della M.M a Napoli,dott. Romano.
Ribadisco,comunque ,quanto ho già scritto.La cosa più semplice e più utile è quella di basarsi (anche questa volta,purtroppo!)sulla monografia ANCRE della Venus; d'altronde si tratta di materiale esauriente.Non credo che resti molto altro da poter fare, oltre che fare una visita alla sezione navale della Certosa di San Martino.
Ciao,fammi sapere

A SAN MARTINO CI SONO GIA STATO CONOSCO GIA CLAUDIO ROMANO CI SIAMO INCONTRATI DIVERSE VOLTE MA NON MI AVAVA PARLATO DI QUESTA COSA
MI DICEVA CHE LE INFORMAZIONI IN MERITO SONO MOLTO SCARSE
E MI DICEVA CHE LA VENUS E SIMILE MA IN REALTA MOLTO DIVERSA

Per IMBERT:
Sei hai già interpellato sia Romano che Formicola,hai già sentito le voci più autorevoli in materia!!!
Romano mi ha dato preziosi consigli di cui ho cercato di fare tesoro.
Purtroppo,la Real Marina è una illustre sconosciuta, ma tenendoci in contatto e aiutandoci reciprocamente,forse, lo sarà di meno .
Ciao

Per IMBERT:
Scusami se ti rispondo a " puntate"!
Mi è venuto in mente un altra importante fonte di informazioni cui potresti rivolgerti:
la prof.ssa Maria Sirago di Napoli.Ha scritto molto e ha tenuto diverse conferenze .Chissà !
Ciao

io sono andato all archivio
mi e stato detto che i progg non erano proprio delle navi specifiche ma progetti che venivano dalla francia che erano molto generici e d erano solo le curve
persone che ho conoscito tra cui i sopracitati attendibili mi hanno detto che non erano state prese pari pari ma erano state modificate per le esigenze partenopee
e non solo le tecniche costruttive erano state modificate fondendole con quelle spagnole e quelle inglesi
e in piu che non sono piu a napoli ma sono stati mandati a roma

Per Imbert:
la tua "tenacia" è ammirevole!
E ne approfitto per farti una domanda: la mancanza di riscontri progettuali che hai trovato per la "Minerva",secondo te, vale anche per i vascelli della classe "Sannita" ?
Dobbiamo proprio rassegnarci a non poter studiare le navi della Real Marina?
Ciao.

P.s:ti hanno spiegato per quale motivo i disegni non sono più a Napoli,dove dovrebbero essere?

gabriele e la piu antica maledizione dell italia i furbi
uno che li ha studiati per parecchio tempo mi ha detto che fino agli anni 70 erano a napoli sicuro
poi sono state fatte delle bozze ma non da persone molto esperte
poi improvvisamente si e deciso che dovevano andare a roma solo che nel lunghissimo viaggio verso la capitale molti degli originali sono andati perduti
c e chi dice che sono arrivati ma improvvisamente scomparsi
qualcuno che era a roma deve averci pensato che valevano molte migliaia di euro e a pensato bene di fregarseli
in piu qualcuno che era a napoli si e fregato alcuni modelli dell epoca in cui si vedevano le tecniche costruttive
di modelli simili ne sono rimasti alcuni ma che non sono restaurati credo per mancanza di fondi e di voglia
ma tu che ricerche hai fatto e che voglia hai di proseguirle magari ci si puo aiutare a vicenda
mandami un mess privato