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 Oggetto del messaggio: Le Ambiteux 1680 del Chevalier de Tourville.
MessaggioInviato: 03/06/2012, 21:18 
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Iscritto il: 01/10/2009, 11:31
Messaggi: 1618
cognome e nome: Ci. Vi.
Buonasera a tutti del forum, apro questo topic relativo alla realizzazione del mio primo modello in arsenale dedicato al vascello Le Ambiteux 1680 del Chevalier de Tourville. Ovviamente, e più che giusto, mi chiederete perchè ho iniziato con un modello molto complicato. Ricomprai circa un anno fa i piani di costruzione da un mio amico il quale non ne voleva sapere di realizzare tale modello e così decisi per gioco di iniziare questa, per me, impresa al di sopra delle mie capacità e conoscenze dell'arsenale in quanto non avevo mai realizzato prima ad ora una struttura navale del genere ma sempre dedicato al modellismo navale tradizionale autocostruito.
Successivamente un acquisto d'obbligo sono stati il volume di Bernard Frolich “L'arte del modellismo navale” e i volumi di Jean Boudriot riguardanti il “Vascello da 74 cannoni” volumi che sono considerati da tutti i modellisti con la “M” maiuscola più famosi, la Bibbia del modellismo d'arsenale. Devo dire che mi stanno aiutando molto a conoscere innanzitutto le varie parti che compongono un vascello e ad interpretare i piani di costruzione per poter andare avanti nel lavoro. Più leggo questi volumi e più rimango affascinato dal contenuto molto ricco di spiegazioni e illustrazioni che invogliano chiunque ad iniziare questo metodo di costruzione alquanto difficile e nello stesso tempo affascinante.
Come ripeto iniziai per gioco a realizzare la carpenteria assiale, lo scaletto di montaggio e vedendo che la cosa mi dava soddisfazione ho deciso di proseguire impelagandomi in questa ardua impresa. Ho provato a realizzare qualche quinto, i primi due sono andati al fuoco, poi grazie alla mia testardaggine e voglia di imparare ho voluto riprovare fino a capire il metodo di procedura, considerando che avevo già la carpenteria assiale mi dispiaceva abbandonare per così poco.
E' una grande soddisfazione vedere il modello crescere ogni volta che si realizza un particolare e metterlo in opera, devo dire che è un mondo completamente diverso dal tradizionale, richiede soprattutto conoscenza, molta concentrazione, ricerca di documentazione e manualità che la si acquisisce con il tempo.
Non sono all'altezza di molti bravi modellisti del settore, in quanto non ho nemmeno particolari attrezzature, fresatrice, tornio ecc... ecc.... per cui devo arrangiarmi a mano. Certo sarebbe di grande aiuto avere strumenti validi per poter lavorare, ma con il tempo mi attrezzerò di più, qualche tempo fa in un forum francese un modellista d'arsenale mi disse che si può lavorare anche senza particolari attrezzature, anche con la sola manualità.
Posto di seguito la storia di Anne-Hilarion de Costentin, Chevalier de Tourville, ho letto tutta la cronistoria della sua vita, e sono rimasto affascinato dalle imprese del conte di Tourville.
Spero di essere all'altezza della situazione, non sarà di certo un capolavoro ma l'ho fatto io con la mia buona volontà e con gli strumenti di lavoro che ho a disposizione, ovviamente sarei ben lieto da parte di chi più esperto aiutarmi a capire di più e seguirmi in questo cammino che ho voluto intraprendere per gioco.
Un saluto a tutti...............vinicio


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 Oggetto del messaggio: Re: Le Ambiteux 1680 del Chevalier de Tourville.
MessaggioInviato: 03/06/2012, 21:23 
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Iscritto il: 01/10/2009, 11:31
Messaggi: 1618
cognome e nome: Ci. Vi.
Allegato:
Anne-Hilarion de Costentin, Chevalier de Tourville.jpg
TOURVILLE (Anne-Hilarion de Costentin de Tourville) Di Tourville. 1642 (novembre) – 1701 (maggio)
Cavaliere di Malta. Corsaro con patente di Malta e di Venezia. Conte.


1656/1658
A quattordici anni diviene per volontà della madre cavaliere di Malta. È inviato a Parigi per gli studi. Si batte a duello con il conte di Malet a causa di una donna.

1659/ 1660
Chiede di essere arruolato in un reggimento come ufficiale. La sua domanda viene respinta a causa della pace. Sa che il cavaliere di Malta Honoré de Hocquincourt sta preparando a Marsiglia (Marseille) una fregata da 36 cannoni per scorrere ai danni dei turchi. Si offre come volontario ed inizia la navigazione a bordo della sua nave. Si ferma per un certo periodo di tempo a Malta e pensa solo ad addestrarsi: conduce una vita ritirata lontano da orge e festini che sono frequentati, al contrario, dagli altri cavalieri.
1661
Viaggia a bordo del vascello dell’Hocquincourt nell’arcipelago greco alla vana ricerca di 2 vascelli tripolini, che sono stati segnalati nei dintorni. L’Hocquincourt si apposta nei pressi di Zante (Zakinthos), verso l’isola di Sapienza (Sapientza) e nel mare Adriatico nel canale di Otranto; il Creviller, che si accompagna all’Hocquincourt, avvista 2 vascelli algerini ed attende il suo compagno. In tale combattimento il Tourville viene collocato sul ponte più alto con altri 6 volontari e 2 cavalieri, il posto considerato generalmente più pericoloso. Inizia il bombardamento reciproco; l’Hocquincourt punta contro un vascello, il Creviller si dirige contro l’altro. Gli algerini tentano di abbordare i 2 legni corsari maltesi; nonostante le bordate loro sparate contro, riescono a salire su quello dell’Hocquincourt; viene ucciso il rais della nave avversaria. Ciò facilita il contrattacco e l’abbordaggio da parte dei maltesi. La nave è catturata. Il Tourville si distingue nella battaglia per il suo valore e rimane ferito in più punti, specie sui fianchi, da alcuni colpi di picca. Appaiono da Capo Matapan (Aikra Tainaron), richiamati dai colpi di cannone, altri 2 vascelli barbareschi, i due di Tripoli. Il fuoco ora si indirizza su tali imbarcazioni, che si ritirano. L’Hocquincourt passa in soccorso del Creviller in lotta ancora con l’altro vascello algerino: quest’ultimo viene affondato. I due corsari si portano a Sifanto (Sifnos) sia per curare i feriti, sia per le opportune riparazioni delle loro navi. Nell’isola, il Tourville viene curato da un medico di Atene. Guarito, segue ancora l’Hocquincourt ed il Creviller nelle loro crociere: diviene il secondo del più esperto d’Artigny, cui è affidato il comando del vascello conquistato.
Si dirige verso Zante per vendervi come schiavi i turchi fatti prigionieri. Sono scorti 2 vascelli tunisini, con al traino una nave mercantile da essi conquistata. Quando i corsari barbareschi si accorgono di avere di fronte i maltesi, non sono più in grado di allontanarsi a causa del vento contrario. Il d’Artigny inizia l’azione ed è subito seguito dall’Hocquincourt e dal Creviller; costui cade ucciso nel furioso cannoneggiamento che segue ed il Tourville ha il comando del vascello. Si aprono delle profonde falle nello scafo di questa imbarcazione, per cui decide l’abbordaggio della nave mercantile che gli si oppone. Sta per avere la peggio; allorché si accorge che nelle stive sono rinchiusi numerosi schiavi cristiani, li fa liberare da 4 marinai e più di 50 uomini si uniscono ai suoi marinai prendendo le armi. A sera conquista il vascello tunisino; l’Hocquincourt ed il Creviller si sono, nel frattempo, distanziati alla caccia degli altri 2 vascelli barbareschi. Anche la nave di cui si è impadronito è fortemente danneggiata; il vento è contrario; ascolta il consiglio di marinai più esperti e ritorna a Sifanto. Nello scontro riporta due leggere ferite. E’ ancora curato dal medico; si innamora della figlia e ne diviene l’amante. A bordo dell’ultima nave conquistata sono stati liberati nella cabina del capitano un provenzale e la moglie, che stanno accompagnando a Smirne (Izmir) la rispettiva cognata e sorella che vi si deve sposare con il console francese. Riparata la nave a Sifanto, il Tourville fa nuovamente vela su Zante alla ricerca dell’Hocquincourt; non lo trova, per cui si indirizza su Malta, dove sono sbarcati i tre francesi che, presto, riprenderanno il loro cammino per Smirne
1662
Viaggia di conserva con il Carini, un corsaro napoletano che ha chiesto la patente di Malta al gran maestro dell’ordine gerosolomitano. Scorre in Levante. I due corsari si dirigono verso l’isola di Sapienza, il Tourville è all’avanguardia. Passano vicino a Zante; da un capitano di una nave della Serenissima vengono a conoscenza che nei pressi vi sono tre corsari turchi, pronti ad intercettare i bastimenti che vogliono entrare nel mare Adriatico. Si propone di scortarlo con il Carini. Le 3 navi viaggiano in linea; in testa il mercantile e dietro, più lontani, i 2 vascelli da guerra maltesi. I corsari turchi avvistano le 3 navi e si avvicinano loro, nonostante il fuoco di artiglieria che li accoglie. Il Tourville permette l’abbordaggio alla sua nave; contrattacca a sua volta e conquista il vascello avversario sul quale sono rimasti vivi solo una cinquantina di turchi; in un secondo momento passa a soccorrere il Carini e la nave veneziana. I restanti 2 vascelli turchi si danno alla fuga. Uno di questi è talmente danneggiato che non va lontano: l’equipaggio dà fuoco alla santabarbara e si fa saltare in aria. Grande è il bottino sul vascello conquistato; a bordo, sono liberati numerosi schiavi cristiani adibiti alle manovre. Il Tourville ed il Carini raggiungono Venezia. Il doge propone al francese di entrare nella marina della Serenissima, in guerra con gli ottomani. Rifiuta. A Venezia riallaccia i rapporti con la sua amante greca che ritrova in tale città.

1663
Parte da Venezia con il Carini: si reca a Sifanto per recuperarvi i beni della sua amante. Con i due corsari si trova anche il Marini, che ha il comando del vascello tolto ai turchi. Le 3 navi maltesi nel canale di Otranto si imbattono in 4 vascelli barbareschi. Il Tourville si colloca al centro, il Carini a destra ed il Marini a sinistra; anche i nemici adottano lo stesso schieramento in linea. Il Tourville fa caricare a mitraglia i suoi cannoni e colloca i suoi marinai più robusti sui fianchi per respingere con le picche ogni tentativo di abbordaggio. Prende di mira una nave, questa vira e cerca di guadagnare il largo; la insegue e con i suoi colpi di cannoni e di moschetto fa strage degli avversari che sono sul ponte; la raggiunge, l’abborda e se ne fa padrone. Vengono portati a bordo del suo vascello i prigionieri e la nave barbaresca è affondata con tutti i suoi pezzi di artiglieria ed il carico. Va poi in soccorso del Carini, che, tuttavia, rimane ucciso nello scontro; il vascello del corsaro napoletano, anzi, sta per essere conquistato. Il Tourville vi entra, guida la controffensiva e ne scaccia gli avversari. Le 2 navi barbaresche rimaste si danno alla fuga. Il Tourville passa a Sifanto; da qui, alla testa di 4 vascelli (compreso l’ultimo catturato) salpa dal porto e raggiunge il Levante. Vi vende gli schiavi, ristabilisce l’organico dei suoi equipaggi, spedisce a Venezia i beni della sua amante; si indirizza su Malta con i 4 vascelli, di cui uno è condotto dal suo luogotenente Morosini, uno dal Marini e 2 sono guidati dal cavaliere di Malta Saint-Roman, già luogotenente del Carini. Si incontra con il gran maestro; nell’isola ritrova pure l’Hocquiconcourt ed il Creviller. A quest’ultimo cede un vascello del Carini e quello capitanato dal Morosini. Egli riparte con il suo vascello e con quello del Marini.
1664
Partono per il corso in Levante 6 vascelli corsari maltesi agli ordini dell’Hocquincourt, del Creviller, del Tourville, del Saint-Roman, del Marini e del Morosini. Costoro si imbattono in 6 vascelli algerini che, alla loro vista, preferiscono ritirarsi. Il Tourville, che dispone del vascello più veloce, si mette al loro inseguimento, raggiunge la nave più lenta (la maggiore) e la assale. L’Hocquincourt, che è lontano, è solo spettatore del confronto, che termina con la vittoria del Tourville. L’Hocquincourt si ammala gravemente ed il Tourville preferisce lasciare le scorrerie per accompagnarlo a Malta.
1665 giugno/novembre
Con la guarigione dell’Hocquincourt ritorna a scorrazzare nell’arcipelago con tale capitano ed il Marini. Sta per entrare nel porto di Kolokithia all’isola di Candia (Kriti), allorché il Marini, che è all’avanguardia, avvista all’imboccatura del porto 24 galee del pascià Mehemet Ogli. Queste attaccano i vascelli corsari maltesi. Il fuoco dell’artiglieria delle navi a vela è troppo elevato per colpire il profilo più basso delle galee e si rivela, almeno agli inizi, inefficace. L’ammiraglio turco, che ha speronato il vascello dell’Hocquincourt, deve ritirarsi quando si accorge che tutti i pezzi dei corsari maltesi sono puntati contro la sua nave. 10 galee condotte da Durach Bey, provenienti da Smirne (Izmir), devono anch’esse retrocedere. Dopo nove ore di combattimento le galee nemiche rientrano nel porto tutte danneggiate con la perdita di più di 100 uomini. Dei 300 marinai francesi che si trovano a bordo dei 3 vascelli corsari, 40 sono uccisi e 30 sono feriti; le loro navi sono talmente ridotte in cattive condizioni che devono rientrare all’arsenale di Malta. Venezia, che è in guerra con gli ottomani, ringrazierà il Tourville per la sua azione; gli farà dono di una medaglia d’oro, sulla quale sarà riportata la seguente dedica “all’invincibile protettore del commercio marittimo e terrore dei turchi”.
1666
A Malta è cambiato il clima di simpatia nei confronti suoi e dell’Hocquincourt: l’invidia per le loro gesta ha preso il sopravvento sull’ammirazione originaria. Il merito delle loro imprese è dovuto tutto ai volontari che si trovano a bordo delle loro navi, piuttosto che alla capacità dei due capitani. Anche l’ incontro con il gran maestro non ha il calore dei precedenti. L’Hocquincourt ed il Tourville, scontenti di tale situazione, decidono di continuare la guerra di corsa con la patente dei veneziani. Vendono i loro vascelli e si imbarcano su un bastimento che li conduce a Napoli. Da qui passano a Roma per qualche tempo e qui vivono nella più completa spensieratezza: il Tourville, in effetti, non conduce più una vita morigerata come un tempo; infine, ritornano a Venezia. Si incontrano con il doge ed il Tourville, con l’Hocquincourt, chiede il comando di una nave per difendere le coste del mare Adriatico dalle scorrerie dei corsari turchi e barbareschi. A Venezia scopre che, durante la sua assenza, la sua amante greca si è sposata da sei mesi con un senatore della Serenissima.
In crociera con l’Hocquincourt, non è avvistata alcuna nave turca fino a settembre. Sta per rientrare allorché sente un lontano rombo di cannoni. Avanza verso di esso e scorge 2 vascelli turchi in lotta contro 3 mercantili veneziani. Al suo arrivo i corsari si sono già impadroniti delle 3 navi e si preparano a combattere i due corsari della Serenissima. Il Tourville fa avvicinare un bastimento nemico e, appena è sufficientemente vicino, gli fa sparare contro una terribile bordata con la quale viene ucciso un considerevole numero di turchi ed è abbattuto l’albero maestro. Respinge, poi, l’abbordaggio e fa ancora sparare ai danni degli avversari i pezzi d’artiglieria ed i moschetti. Fa salire a bordo del suo vascello i marinai che si trovano sui mercantili e con essi affronta un nuovo tentativo di abbordaggio turco. I nemici, alfine, si danno alla fuga: non li insegue a causa dei danni subiti dal suo vascello. Nel medesimo tempo, l’Hocquincourt ha la meglio sul secondo vascello e lo affonda. Al termine dello scontro, i due corsari scortano per un breve tratto i 3 mercantili della Serenissima.
Riprende la guerra di corsa fino alla fine di novembre quando in una notte buia si trova vicino a 26 galee turche. Dopo qualche ora di fuioso cannoneggiamento, le galee vengono poste in fuga; il Tourville e l’Hocquincourt, con le loro navi fortemente danneggiate, riparano a Zante per le necessarie riparazioni nei cantieri. Resterà nell’isola fino al maggio successivo.

1667 giugno/agosto/settembre
Riprende il mare con l’Hocquincourt.
Una terribile tempesta separa i due corsari. Al suo cessare, il Tourville scorge una vela, crede che sia il suo compagno, salvo ad accorgersi che si tratta di un vascello turco allontanatosi da un convoglio. Lo conquista con un aspro combattimento, a seguito del quale entrambi i contendenti sono molto danneggiati. Punta su Zante per fare riparare le 2 navi; qui ritrova l’Hocquincourt ed è convinto da costui a seguirlo a Venezia. Il doge offre loro l’aggregazione al Gran Consiglio: non accettano per avere la possibilità di scegliersi lo stato per cui combattere. A Venezia trova delle lettere speditegli dalla Francia: è la madre che lo spinge ad abbandonare lo stato di corsaro per entrare nella marina reale francese. Prende congedo dalla repubblica e dall’Hocquincourt, che gli fa avere degli attestati di stima nei suoi confronti; si accomiata dal suo equipaggio e dall’ amico.
ottobre/dicembre
Lasciata Venezia, si ferma a Lione (Lyon) per tre mesi per ristabilirsi nella salute.

1668
Si reca a Parigi ed a Saint-Germain-en-Lay, dove si trova la corte: si incontra con il re Luigi XIV. Ottiene il brevetto di capitano di vascello. Poiché al momento la Francia è in pace, si trasferisce in Normandia presso i suoi famigliari. Rientra a Parigi e con il Chateau-Renault ha un colloquio con il ministro della marina.

1669 giugno
Fa parte del corpo di spedizione francese inviato in soccorso dei veneziani contro i turchi nella fase terminale della guerra di Candia. Ha il comando del vascello “Croissant” (44 cannoni) e milita agli ordini del Beaufort. Parte da Tolone (Toulon) ai primi del mese; a metà mese si presenta davanti a Candia ed asseconda il suo capitano in un attacco a terra. Con la morte del Beaufort, il comando è preso dal Vivonne: costui decide di rientrare in Francia perché di 6000 francesi partiti, solo 2500 sono in grado di combattere. Passano poche settimane ed i veneziani di Francesco Morosini vengono costretti alla capitolazione. Il Tourville rientra a Tolone agli ordini del Vivonne.

1670
Ritorna a corte. Accompagna il re nelle Fiandre ed è segnalato al suo fianco nelle visite effettuate ad Oudenarde, Courtray, Lilla, Dunkerque e Gravelines.
Brucia qualche imbarcazione sulla costa tunisina nei pressi di Susa (Susah).

1671
Il Tourville si trova momentaneamente in disgrazia nei confronti del ministro della marina, in quanto entrambi sono rivali della medesima donna. E’ chiamato finalmente a far parte della flotta che deve combattere gli olandesi. Milita agli ordini del viceammiraglio d’Estrées.


1672 giugno
Prende parte alla battaglia di Solebay: combatte nell’avanguardia della squadra del d’Estrées e si scontra con le navi olandesi del Banckert. Il suo vascello, il “Sage” di 50 cannoni, sostiene con fermezza il fuoco nemico: il comportamento del Tourville viene elogiato in una lettera al sovrano da parte del suo capitano. Rientra a Brest e si porta a corte a Saint-Germain-en-Lay.

1673 maggio
Ha ancora il comando di un vascello. Incrocia nella Manica con la flotta inglese, comandata dal principe Rupert, duca di Cumberland.
giugno
Prende parte alla battaglia di Schooneveldt.
Agosto
Comanda il vascello “Sceptre” nella battaglia navale di Texel, sempre contro la flotta olandese diretta dal de Ruyter.

1674
E’ colpito dal lutto per la morte di un fratello. A corte.
Viene allestita una squadra a Tolone, il cui comando è affidato al Vivonne. Al Tourville viene concessa la guida di un vascello. Si porta a Tolone: la sconfitta del Schomberg nel Roussillon, tuttavia, blocca ogni operazione navale. Il Tourville rientra a Parigi.

Settembre
Spagna Paesi Bassi
Sono armati a Tolone 6 vascelli da guerra agli ordini del Valbelle. La squadra salpa da tale porto. Il Tourville ne comanda l’avanguardia, il Valbelle si colloca al centro ed al Valavoir spetta il comando della retroguardia. La metà è Messina.

1675
gennaio:
Con l’arrivo del Vivonne, il Valbelle esce dal porto di Messina forzando il blocco degli spagnoli. Il Tourville ed il Valbelle si scontrano con 2 vascelli, dei quali uno viene affondato ed uno è obbligato a prendere il largo. Il Tourville alloggia in casa di uno dei principali cittadini di Messina; costui gli rivela l’esistenza di un complotto anti-francese. Ne rende edotto il Vivonne.
Estate:
Si unisce con la flotta del Vivonne nelle acque siciliane con il “Sirène”, 44 cannoni. E’ inviato con il cavaliere di Malta Lhéry, capitano del “Téméraire”, 50 cannoni, e la fregata “Gracieuse” nel mare Adriatico per intercettare un convoglio di truppe tedesche destinate a Barletta. Arriva troppo tardi per impedire lo sbarco. Con il Lhéry bombarda le navi di trasporto avversarie; ne affonda 2, un vascello di 50 cannoni ed una fregata e mette fuori uso un terzo bastimento. Sulla strada del ritorno, viene colto da una bonaccia nei pressi di Messina. Alcune galee francesi escono dal porto per rimorchiare le sue 3 navi e le loro prede; la fregata “Gracieuse” va alla deriva verso Reggio Calabria e viene catturata da 10 galee del Guevara. Per non lasciare agli avversari tale trofeo, il Tourville ed il Lhéry entrano nel porto di Reggio Calabria con un brulotto, condotto dal Serpant, e danno fuoco alla nave. Nell’occasione sono incendiati altri bastimenti fermi in rada ed alcune case sul fronte mare. Il Serpant sarà decorato con una collana d’oro ed una medaglia d’onore.


Agosto:
Con il Valbelle ed il Coetlogon conquista Augusta.
Viene nominato da Luigi XIV caposquadra.

1676
Gennaio:
Prende parte alla battaglia di Stromboli, inserito nel corpo centrale dietro alla sua nave ammiraglia. Il Du Quesne lo manda con 4 vascelli ad accerchiare la retroguardia olandese del Den Haen, distaccattasi dal corpo di battaglia comandato dal de Ruyter. La sua manovra non ha successo.
Aprile:
Partecipa allo scontro navale di Augusta.
Giugno:
E’ inviato dal Vivonne con il Gabaret ad ispezionare con una feluca la situazione della flotta nemica, ora guidata dal Den Haan, a causa della morte del de Ruyter nella battaglia di Augusta. Vede gli avversari fermi nel porto di Palermo. Entrambi i capitani consigliano di attaccare le navi avversarie nel punto più lontano dal molo, mentre gli altri vascelli francesi avrebbero dovuto bombardare il resto della flotta ancorata nei pressi; in un secondo momento, approfittando del fumo e del fuoco d’artiglieria si sarebbero potuti lanciare i brulotti contro le navi.Tourville si avvicina all’ammiraglia spagnola “Nuestra Senora del Pilar”, che viene stretta tra 2 brulotti. La nave salta in aria con la morte di 200 uomini; l’ammiraglio Diego de Ibarra, la cui gamba è fracassata dall’esplosione, muore annegato. I brulotti incendiano anche i vascelli “Felipe”, il “Sant' Antonio” di Napoli, il “San Salvador” fiammingo, la galea padrona di Spagna e la “San José”, che pure si sono poste sotto il forte di Castellamare. Sempre di parte spagnola, muoiono in tale battaglia l’ammiraglio Juan de Villaroel, 2 maestri di campo e 3 capitani di vascello. Non meno provati sono gli olandesi che hanno combattuto al centro: il Den Haen è decapitato da una palla di cannone; l’ammiraglio Pieter Van Middellandt muore annegato; è incendiato il vascello di costui, lo “Steenberg”; la fregata “Edam” affonda perché viene coinvolta nello scoppio della santabarbara di una nave vicina; altri 2 vascelli, il “Wrijgheid” ed il “Leyde” sono in fiamme. In quattro ore di battaglia le forze spagnole e quelle olandesi perdono 9 vascelli, 2 galee, una fregata, 3000 uomini; i francesi, 200. La vittoria, tuttavia, non risulta completa perché il Vivonne, ad un certo punto, decide di ritirarsi e di rientrare a Messina.

1677
Il Tourville se ne sta inattivo a Messina. Chiede ripetutamente al ministro della marina Seignelay di essere utilizzato in altri fronti.

1678
Agosto/Settembre
Viene firmata la pace con i Paesi Bassi ad agosto e con gli spagnoli a metà settembre

1679
Febbraio
E' stipulata la pace anche con gli imperiali. Tourville rientra in Francia e si ferma a Tourville.
Ottobre
Sta conducendo 4 vascelli da 50 cannoni da Tolone a Rochefortallorché nelle acque del golfo di Guascogna deve affrontare una forte tempesta. Le navi si separano. Quella sulla quale è a bordo, il “Sans-Pareil”, perde il bompresso e ciò provoca la caduta dell’albero di maestra. Il vascello è condannato. Gli si avvicina il Coetlogon con l’”Arc-en-Ciel” e Tourville fa montare sulla scialuppa 80 uomini dell’equipaggio. Tutto riescono a rifugiarsi sulla seconda nave, lasciando andare alla deriva l’imbarcazione di salvataggio senza preoccuparsi dei compagni rimasti sul primo battello. Coetlogon fa mettere in mare la sua scialuppa che si avvicina al “Sans-Pareil”. Tourville si getta in acqua per raggiungerla a nuoto; nessuno di coloro che sono rimasti a bordo segue la sollecitazione ad imitare il suo esempio, e tutti affogano con il vascello. Il “Content” trova scampo a Belle-Isle e si arena sulla spiaggia. Il “Conquérant” sta per affondare, quando interviene un vascello inglese che è in grado di salvare una ventina di naufraghi. Nell'occasione il capitano di tale vascello, il marchese di Chabert, dà l'ordine ai suoi uomini di salvarsi, rientra, infine, nella sua cabina e cola a picco con il suo bastimento. Il disastro provoca un’inchiesta che terminerà con il licenziamento del responsabile dei cantieri di Tolone per la cattiva manutenzione dei tre vascelli perduti.

1681
Viene nominato luogotenente generale della flotta reale. Luigi XIV fa equipaggiare una squadra a Tolone e ne dà il comando al Du Quesne; Tourville è al suo fianco. Combatte i corsari di Tripoli, che infestano le coste della Provenza (Provence) e danneggiano il commercio. La caccia ai nemici si conclude con l’affondamento di alcune loro navi.

1682
Estate
Francia
Algeri
Salpa ancora da Tolone agli ordini del Du Quesne: la flotta consiste in 11 vascelli da guerra, 5 galee, 5 galeotte lanciabombe, 3 brulotti, alcuni vascelli a flauto e diverse tartane.
Ottobre
Entra in disaccordo con il suo capitano generale quando viene rimproverato perché propone di forzare l'ingresso del porto di Algeri con alcune scialuppe, precedute da 2 galeotte lanciabombe ed appoggiate dalle galee. A metà mese, infine, una burrasca costringe la flotta francese a lasciare la rada.
Nonostante i diverbi, Du Quesne lo elogia davanti al sovrano. Al termine della campagna, nei mesi invernali il Tourville ritorna nei suoi possedimenti in Normandia. Conduce, successivamente, a corte due nipoti che presenta al ministro della marina.

1683
Maggio
Francia
Algeri
Si trova nei pressi di Barcellona. Appena sa che alcune navi barbaresche stanno desolando le coste catalane, si allontana dalla flotta francese con il d’Hery e si impadronisce di un vascello con 14 cannoni e 150 uomini d’equipaggio. L’occasione costituisce il battesimo del fuoco per i suoi nipoti.
Luglio agosto
Si trova all’assedio di Algeri. I corsari barbareschi tentano una sortita con 3 vascelli. Il marchese de la Bretesche, che è a bordo della galeotta lanciabombe “Fulminante”, ferma la loro azione e dà il tempo al Tourville ed agli altri capisquadra di respingere il loro attacco. Allorché il Du Quesne si rifiuta di utilizzare contro Algeri due grossi mortai, uno dei quali può lanciare bombe di 84 quintali di polvere da sparo, il Tourville gli subentra nel comando delle operazioni.
Rientra a Tolone; da qui passa a corte; si incontra una volta di più con il Seignelay, che gli dimostra i più grandi attestati d’amicizia.

1684
Aprile
Cessa il blocco di Algeri con la firma del trattato di pace. Ai francesi viene restituito il Bastion de France in Marocco; viene, inoltre, loro riconosciuto il possesso di alcune località quali Calle, Cap de Rose, Bona (Annaba), Staros (Stora), Collo (Al Khol), Bougie (Beraja), Gigeri (Djidjelli).



Maggio
Francia
Genova
Passa all’assedio di Genova con il Vivonne ed il Du Quesne. Naviga ora a bordo del “Ferme”, un vascello di 64 cannoni. Le galeotte lanciabombe, al cui comando è ora il cavaliere di Malta des Gouttes, si collocano davanti alla torre della Lanterna ed ai borghi nei pressi del Bisagno. Il Tourville ha la direzione del corpo di sbarco dei vascelli (900 fanti) ed il Béthemas quello delle galee. Dopo cinque giorni i francesi scendono a Sampierdarena; in tale attacco gli è ucciso un nipote (il secondo). Bruciati i sobborghi, i francesi rientrano alle loro basi. Riprende il bombardamento sulla città: nel complesso in dodici giorni sono lanciate dalle galeotte su Genova 13300 proiettili. Du Quesne contesta gli ordini del ministro della marina Seignelay ed il Tourville è lasciato al blocco della città con 5 vascelli e 4 galee; Du Quesne e Vivonne sono, viceversa, trasferiti sulle coste catalane.

1685
Maggio
I genovesi si arrendono; anche i francesi hanno subito forti perdite in uomini e navi. Parte dell’ indennità pagata dalla repubblica andrà ai Fieschi, i cui beni sono stati confiscati cinquant’anni prima per la loro politica filo-transalpina; parte sarà destinata alla ricostruzione delle chiese distrutte dalle bombe. I commercianti francesi che vivono nella città sono rovinati.
Giugno
Francia
Tunisi
Affianca il d’Estrées in una terza spedizione ai danni dei corsari barbareschi. Salpa da Tolone ed a metà mese si colloca davanti a Tripoli. Gli avversari sono costretti a riconoscere ai francesi 250000 lire a titolo di risarcimento ed a liberare tutti gli schiavi francesi. Il Tourville si porta, poi, con il d’Estrées a Tunisi: il bey ed i corsari sono obbligati a liberare tutti gli schiavi catturati in precedenza sulle navi francesi ed a pagare le spese della spedizione. Disarma a Tolone e si fa rivedere a corte.

1686
Resta inoccupato tutto l’anno; si segnala nei balli di corte.

1687
Francia
Algeri
Ha il comando di una squadra armata a Tolone per punire ancora una volta i corsari algerini. Attacca le loro navi presso Ceuta, affonda la loro ammiraglia di 40 cannoni, 2 vascelli che dispongono di 26 pezzi di artiglieria; ne cattura altri e fa molti prigionieri. Incrocia, quindi, sulle coste sarde e si imbatte in altri 2 vascelli algerini con 63 cannoni ciascuno. Li attacca e li obbliga ad arenarsi sulla costa meridionale, presso l’isola di Vaca; cattura 180 turchi e libera 46 schiavi cristiani, quasi tutti francesi. Al termione delle operazioni rientra ancora a Tolone ed a corte.

1688
Francia
Corsari olandesi
Viene equipaggiata a Brest una squadra di 5 vascelli per combattere i corsari olandesi e gliene è dato il comando. Incrocia nel mare Mediterraneo. Dà la caccia a 2 vascelli olandesi, provenienti da Alessandretta (Scanderun) e con a bordo un ricco carico. Li fa condurre in un porto francese con la scorta di 2 vascelli; con gli altri 3 prende poi la strada della costa africana, al fine di congiungersi con il d’Estrées ed affrontare, una volta di più, gli algerini.
Luglio
Francia
Algeri
Ai primi del mese si imbatte in 2 vascelli spagnoli comandati dal viceammiraglio Papachin che sta venendo da Napoli. Il Tourville gli invia una tartana per chiedergli il saluto; il Papachin gli risponde che non ha ordini in merito e, pertanto, prosegue nel suo viaggio. La tartana lo informa della situazione tramite un apposito segnale; seguono bordate reciproche fra le navi francesi e quelle spagnole. Le navi del Papachin guadagnano il vento; il Chateau-Renault, alla testa di un vascello, si mette al loro inseguimento ed abbatte l’albero di maestro della capitana spagnola. Il conte d’Estrées, che è nei pressi con un vascello, assale l’altra nave spagnola: questa si arrende dopo tre ore di combattimento. Il Tourville fa avvisare il Papachin che lo avrebbe affondato se avesse persistito nel suo comportamento di rifiuto del saluto. Gli spagnoli rendono gli onori richiesti alle navi francesi con i rituali 9 colpi: la mancanza di rispetto delle regole di cortesia marinare è costata la morte di 35 marinai e di molti fanti solo per il vascello conquistato dal d’Estrées. A fine mese, il Tourville è davanti ad Algeri.
Agosto
Bombarda Algeri.
Sono affondati 5 vascelli trovati nel porto.
Alla fine della spedizione, il Tourville ed il d’Estrées raggiungono Tolone; da qui si portano a corte per incontrarvi il Seignelay.

1689
Gennaio
Lascia l’ordine gerosolomitano e si sposa con una ricca proprietaria terriera, la marchesa di Popelinier. Al matrimonio è presente il ministro della marina.
Giugno
Francia
Inghilterra Paesi Bassi
L’ammiraglio inglese Herbert (lord Torrington) si appresta a bloccare Brest. Tourville salpa da Tolone con 20 vascelli della flotta del Mediterraneo (3 di secondo rango, 9 del terzo ed 8 del quarto; 4 fregate; 8 brulotti; 2 vascelli a flauto e 2 tartane). Informato che gli avversari dispongono di una forza notevolmente superiore, comincia ad incrociare nella Manica nell’attesa che un vento dell’ovest costringa gli inglesi ad allontanarsi dalle coste rocciose della Bretagna. Quando, alfine, soffia tale vento, ne approfitta per entrare senza incidenti nella rada di Brest e collegarsi con l’armata capitanata dal Chateau-Renault (70 vascelli nel complesso). Tourville attende un nuovo vento favorevole per lasciare il porto, supera il blocco nemico, supera il blocco nemico e naviga al largo di Ouessant. Il Seignelay sale su una nave per dirigere le operazioni.
Agosto
Vi è uno scontro tra un vascello francese ed alcune navi inglesi (12 morti e 15 feriti per i francesi). La spedizione ha avuto termine. Il Tourville rientra a Brest e da qui passa a corte.
Novembre
Viene promosso viceammiraglio generale.

1690
Giugno
A Brest con 60 vascelli, dei quali molti sono forniti di magnifiche decorazioni a prua ed a poppa, e 21 brulotti. E’ qui raggiunto dal Chateau-Renault con 6 vascelli e molte galee costruite a Rochefort.


Luglio
Ha il compito di portarsi sulle coste irlandesi. 57 vascelli anglo-olandesi, con la scorta di 30 altri bastimenti fra fregate e brulotti, affrontano 72 vascelli francesi, molte fregate ed altre navi. Jean Bart viene inviato in avanscoperta per conoscere l’entità delle forze nemiche. Lo scontro ha luogo davanti alle bianche scogliere di Beachy Head o di Pevensey (Béveziers sulle mappe francesi). Il Tourville, a bordo del “Soleil-Royal”, si colloca al centro dello schieramento ed ha di fronte a sé l’Herbert; alla sua sinistra vi è il Chateau-Renault opposto agli olandesi; l’Estrées è alla sua destra, faccia a faccia con Ralph Delavall (il Calimbourg). Il Tourville mostra la sua maestria nella manovra; la battaglia ha inizio alle prime ore del mattino. Il Chateau-Renault subisce l’urto dell’ avanguardia guidata dall’ Evertseen (22 vascelli e 6828 uomini); l’attacco viene respinto; in modo analogo il Tourville sconfigge il corpo di battaglia inglese. Il “Vriesland” (70 cannoni) è costretto alla resa, il “Noord Quartier” affonda, il “Gekroonde-Burg” si fa saltare in aria; altri 12 vascelli sono danneggiati dal fuoco dell’artiglieria francese. Le navi dell’Herbert e del suo vice John Ashby, disalberate, devono essere rimorchiate. Solo la retroguardia del d’Estrèes si trova in difficoltà ad opera del capace Delavall. 3 vascelli francesi sono obbligati a ritirarsi per i danni subiti (il “Fleuron”, il “Modéré”, il “Terrible”); solo le navi del d’Estrées e del Gabaret (il “Le Grand” e l’”Intrepide”, rispettivamente) maltrattano con le loro bordate i nemici . Nel tardo pomeriggio con l’alta marea, dopo nove ore di battaglia, l’Herbert ordina la ritirata, si allontana, rimonta le coste inglesi e raggiunge le foci del Tamigi. Non sono in grado di seguirlo 15 vascelli (14 olandesi ed uno inglese), immobilizzati davanti alla spiaggia. Sono tutti distrutti e dati alle fiamme dal marchese Villette-Mursey, incaricato dal Tourville a tale scopo. Di converso, i francesi lamentano la perdita di 344 morti e di 811 feriti. Con la vittoria, il Tourville rientra in Francia per fare riparare le sue navi e per ricostituire gli organici degli equipaggi. Al suo rientro in Inghilterra, Herbert è imprigionato nella torre di Londra e verrà giudicato da un consiglio di guerra.
Agosto
Apprende che nella baia di Tingmouth vi sono 12 vascelli inglesi. Invia nottetempo alcune scialuppe per un’azione diversiva; il mattino seguente distacca altri battelli sui quali salgono 800 soldati: questi entrano nella rada rimorchiati dalle galee. Il Tourville si colloca davanti al litorale, mentre il d’Estrées ha il comando delle unità da sbarco. I francesi si impadroniscono di un campo trincerato; il Tourville comanda ai suoi vascelli di distruggere sia le navi da guerra che si trovano nel porto (9 da 40 cannoni, 2 da 30 ed uno da 24), sia gli 8 mercantili che vi sono ancorati, stipati di cuoio, di tessuti e di altri generi di conforto. Tutti i vascelli vengono catturati: i cannoni e le mercanzie sono trasportati sulle galee e le navi sono date alle fiamme. La spedizione è durata cinque ore e non ha comportato alcuna perdita. Di seguito, viene rimproverato dal Seignelay per la sua inattività: riceve l’ordine di attaccare Plymouth per distruggere un convoglio riparatosi nel porto. Non se la sente di portare ad effetto tale azione, sia per il gran numero di navi della sua flotta che hanno riportato danni nei recenti combattimenti, sia per la comparsa di epidemie che hanno falcidiato i suoi equipaggi. Inoltre, le sue linee di rifornimento sono lontane, in quanto il porto più vicino è quello di Brest.
Muore il Seignelay e ministro della marina diviene il Pontchartrin.

1691
Giugno agosto
Riprende le operazioni contro gli avversari (80 vascelli anglo-olandesi), Comanda nella Manica 75 vascelli e 20 brulotti con 32814 uomini di equipaggio; a tali imbarcazioni si congiungono 6 vascelli da guerra provenienti da Dunkerque. Salpa da Brest a fine mese con 69 navi: ha due incarichi, quello di impadronirsi del convoglio diretto a Smirne (Izmir) e quello di impedire alla flotta nemica di attaccare le città costiere del nord della Francia. Da Brest si dirige verso nord-ovest per intercettare il convoglio, fermatosi in Irlanda a Kinsale. Vista l’inutolità dei suoi sforzi, si allontana da tali acque e piomba su una piccola carovana proveniente dalla Giamaica, protetta solamente da un vascello inglese di 50 cannoni e da una fregata. Vince la resistenza della scorta e si impadronisce di 11 vascelli mercantili; temendo, poi, la caccia ai suoi danni da parte della flotta del Russell, prende il largo nell’oceano Atlantico e rientra a Brest a metà agosto. La mancanza di viveri ed il grande numero di ammalati a bordo lo costringono ad anticipare di due settimane il tempo del rientro. Nonostante il quasi successo della missione, a corte alcuni funzionari dell’amministrazione navale continuano ad accusarlo di mancanza d’audacia.



1692
Aprile
Riceve l’ordine di prendere il mare per affiancare le operazioni per uno sbarco in Inghilterra. E’ in ritardo nell’armamento delle navi e degli equipaggi

Maggio “L'Ambiteux”
Può salpare da Le Havre solo a metà mese e penetra nella Manica. Naviga a bordo del “Soleil-Royal”, 104 cannoni.Viene avvistato al largo della punta di Barfleur, mentre si sta dirigendo su La Hougue. Ha con sé 44 vascelli ed 11 brulotti; le navi dispongono di 3142 cannoni e di 20900 uomini di equipaggio. Il d’Estrées, a causa dei venti contrari, non è riuscito a ricongiungersi con la sua flotta. Il Tourville ha di fronte a sé 99 vascelli anglo-olandesi con 43463 uomini e 6820 cannoni. Secondo gli ordini ricevuti, decide di non ritirarsi, anche se un forte vento di sud-ovest gliene offre l’occasione. Si colloca al centro con 16 vascelli contro i 37 del Russell, di Ralph Delavall e di Cloudsley Shovell; il Gabaret si pone alla sua sinistra contro John Ashby (14 vascelli contro 33); il marchese d’Ambreville alla sua destra è, viceversa, opposto all’olandese Van Almonde (14 vascelli contro 26 vascelli e 13 fregate). Tourville combatte per ore contro il “Britannia” condotto dal Russell; così il Villette-Mursay con il suo “Ambitieux” dirimpetto al Delavall, che naviga sul “Royal Sovereign”. La battaglia inizia nella tarda mattinata; nel primo pomeriggio il vento muta di direzione e Tourville non può più ritirarsi. La retroguardia inglese di John Ashby, (la squadra blu), cerca di inserirsi nel vuoto che si apre tra le formazioni del Panetié e quella di Louis Gabaret. La manovra si rivela controproducente in quanto offre l’opportunità ai francesi di assalire tale squadra a tribordo del corpo di battaglia centrale. Quest’ultimo incomincia a cedere sotto il fuoco dell’artiglieria francese: il “Chester” è in avaria, l’”Eagle” lamenta a bordo la perdita di 220 uomini fra morti e feriti. Il contrammiraglio Carter lancia contro il “Soleil-Royal” e l’”Ambitieux” 5 brulotti: scendono i marinai su alcune scialuppe ed allontanano il pericolo. Sulla sera cala il vento e s’alza la nebbia; le navi si lasciano andare alla deriva rompendo le linee e mescolandosi le une alle altre. Quando s’alza la nebbia, il chiaro di luna rischiara la scena e riprende lo scontro. Gli inglesi, a questo punto, compiono un grosso errore: invece di mantenere la flotta francese sotto il tiro incrociato dei loro cannoni, attraversano la loro linea di schieramento per raggiungere il gonfalone principale delle navi francesi. Il passaggio provoca la strage a bordo delle navi, in quanto colpite da continue bordate senza avere la possibilità di rispondere al fuoco: alla fine del combattimento, durato dodici ore, 5000 sono i morti della flotta alleata contro i 1700 dei francesi. Gli inglesi, inoltre, perdono 2 vascelli contro nessuno del Tourville. Di notte l’ammiraglio francese batte in ritirata, tallonato dagli avversari. Si trasferisce sull’ “Ambitieux” perché la sua nave è stata troppo crivellata di colpi. A fine mese, a causa delle forti mareggiate incontrate al largo di Blanchard, fra il Cotentin e le isole di Amigny e di Guernesey, dà il via libera alla sua flotta. 22 vascelli si rifugiano a Saint-Malo, inutilmente inseguiti dall’Ashby e dal Van Almonde. Le navi rimanenti puntano su Brest; i 3 vascelli più danneggiati, il “Soleil-Royal”, l’ ”Admirable” ed il “Conquérant” si dirigono, al contrario, a Cherbourg, dove soccombono sotto i colpi della squadra del Delavall e dei suoi brulotti; 12 altri vascelli, fra i quali l’”Ambitieux”, sul quale è salito il Tourville, si trascinano verso La Hougue tallonati dal Russell. 6 di tali navi si salvano sotto le mura del forte Tahitou e 6 a La Hougue.

Giugno
Ai primi del mese, inglesi ed olandesi (24 vascelli, varie altre navi tra fregate e brulotti e centinaia di scialuppe), vanno all’attacco di La Hougue. 6 vascelli, fra cui l’”Ambitieux”, sono incendiati sotto le mura del forte Tahitou. Il giorno seguente verranno assaliti e distrutti i vascelli che si sono riparati in tale porto. Per la vittoria, il Russell sarà nominato duca di Barfleur.

1693
Marzo
Il Tourville viene promosso maresciallo di Francia per il suo comportamento in mare: il Chateau-Renault gli fa dono di un diamante, per una scommessa fatta quasi vent’anni prima, quando entrambi, capitani di vascello si sono promessi un regalo per chi fra i due fosse stato insignito per primo di tale dignità. Ai marinai ed ai piloti che si sono distinti nella battaglia di maggio di La Hougue, sarà donata una collana d’oro con l’immagine del re Luigi XIV, sulla quale è impresso il motto “virtuti nauticae praemia data. 1693”; a tutti gli ufficiali, compreso il Tourville, inoltre, verrà consegnata la croce di San Luigi.

Maggio
Si trova a Brest con 71 vascelli, molti brulotti e 20 bastimenti da carico, utilizzati sia come magazzini che come navi ospedale. A fine mese lascia il porto.
Giugno
Naviga al largo di Lagos sulle coste portoghesi, alzando la bandiera inglese e quella olandese, mentre tutti lo pensano in Irlanda. Il governatore portoghese si incontra a bordo con un ufficiale inglese, Henry di Fitz-James, figlio naturale del pretendente Giacomo II Stuart, che milita agli ordini del Tourville, e scambia i francesi per inglesi. Compare giorni dopo, in triplice colonna, il convoglio anglo-olandese di Smirne,il più ricco mai visto nel Mediterraneo, comandato dal Rooke e dal Van der Gies, forte di 34 vascelli e di 126 navi mercantili. Tourville si allontana inizialmente verso lo stretto di Gibilterra per collegarsi con l’Estrées che lo sta aspettando. Eseguita la ricongiunzione può dare il segnale di combattimento alle sue navi. Costituisce una squadra di 22 rapidi vascelli, comandati dal Gabaret. Rooke si colloca in linea fra i legni del convoglio e l’avanguardia francese: dopo due ore, 2 vascelli olandesi, lo “Zeeland” ed il “Wapen Van Medemblick, di 64 cannoni ciascuno, sono catturati. Compare il resto della flotta transalpina e le navi di scorta olandesi si danno alla fuga. Gabaret non si getta all’inseguimento delle navi mercantili, riducendo le vele ed accontentandosi di sorvegliare i movimenti degli avversari: per muoversi preferisce, infatti, attendere l’arrivo del Tourville. Come conseguenza molti bastimenti riescono a fuggire; in ogni caso, fra quelli catturati in mare e quelli bloccati o distrutti nei porti di Cadice (Cadiz), di Gibilterra (Gibraltar) e Malaga dove si sono rifugiati, le perdite variano complessivamente, secondo le stime, da 60 a più di 100 navi mercantili inglesi ed olandesi. Il solo Jean Bart, che fa parte della spedizione, ne prende o dà alle fiamme 6. L'impresa mette in crisi la Compagnia del Levante e, per qualche tempo, l'intera economia inglese. Dopo la vittoria, Tourville incrocia nei pressi di Gibilterra; Cootlogan entra nel porto di Gibilterra con 8 vascelli e 8 galeotte, incendia ed affonda 5 navi inglesi dotate ciascuna dai 36 ai 50 cannoni. Presi, da ultimo, altri 9 bastimenti carichi di vettovaglie, il Tourville invia le prede a Tolone con la scorta di alcuni vascelli.
Luglio
Viene a sapere che nella rada di Malaga vi sono molte navi. Vi penetra e dà alle fiamme ad alcuni bastimenti: 2 inglesi, 3 appartenenti a corsari olandesi di Vlissingen, una fregata turca presa da quest’ ultimi e molte spagnole. Rientra a Tolone per il dovuto riposo: nella città si trovano 4000 ufficiali di marina e 70000 uomini fra soldati e marinai.
Settembre ottobre
Salpa da Tolone per le isole Hierés; raggiunge Brest solo dopo un mese a causa dell’avversità dei venti. La sua salute peggiora.

1694
E’ inviato nel mare Mediterraneo per scorrere lungo le coste della Catalogna, in appoggio alle operazioni condotte dal maresciallo di Noailles.
Maggio
Giunge nel golfo di Rosas con la flotta. Viene utilizzato in protezione dei convogli che portano soldati e munizioni destinati agli assedi di Palamos e di Gerona ed all’attacco contro Barcellona. A tale effetto sbarca 3000 soldati a Palamos ed altrettanti a Gerona. Riceve l’ordine di ritirarsi alla notizia dell’ingresso nel Mediterraneo della flotta del Russell, superiore di forze navali rispetto alla sua. Rientra a Tolone per sorvegliare le coste della Provenza, della Linguadoca e della Liguria.

1695
Primavera
Si trova alla difesa di Tolone, minacciata dagli inglesi. Il Russell si deve accontentare di alcune crociere nel golfo del Leone, nei mari di Sardegna e della Liguria.
Ha il governo dell’Aunis.



1697
Estate
E’ segnalato nei possedimenti di Tourville.
Autunno
Ritorna a Parigi a seguito della pace di Ryswick.

1701
Maggio
Ammalatosi gravemente, rinuncia al comando della flotta del Mediterraneo. Muore a fine mese a Parigi. Il re, in considerazione del suo servizio, concede al figlio una pensione di 4000 lire ed alla figlia una di 2000.



Fonte: http://www.corsaridelmediterraneo.it/co ... ville.html


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Elementi della carpenteria assiale

La prima cosa che ho realizzato è stata la carpenteria assiale e in secondo tempo lo scaletto di montaggio. Posto le prime foto inerenti gli elementi appena accennati e realizzati.


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In queste foto metto in evidenza gli incastri a mortasa, che ho effettuato utilizzando un vecchio cacciavite a spacco di quelli "made in marocco" che lo stelo rimane fermo e il manico gira. L'ho molato su pietra e gli ho fatto il tagliente come si arrotano gli scalpelli e alla mola a disco ho fatto la larghezza del tagliente che mi serviva per scavare le mortase.


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