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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
MessaggioInviato: 08/03/2011, 14:02 
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cognome e nome: Tibollo Mario
Il cad e il navimodellismo
Undicesima puntata

Allora abbiamo ricalcato tutte le sezioni trasversali avanti. Bene. Vi faccio vedere quelle “dietro” che ho nel mio archivio, (triangolo delle Bermude) vi ho detto che bisogna essere ordinati, no? Noterete che la chiglia è rossa, per voi l’ho fatta blu e forse è meglio.
Naturalmente tutta la procedura per quelle “dietro” è uguale a quelle “avanti”. Scusatemi se faccio queste precisazioni, ma l’intento è di farmi capire…
Allegato:
Immagine-53.jpg

Con tutti i soli dei layer accesi…vediamo se spengo il n.0 –zero-
Allegato:
Immagine-54.jpg

Bello no? Qui ho disegnato anche la M, in quelle avanti, per non avere duplicati inutili non l’ho ricalcata (ho dimenticato di dirvelo, ma se lo avete fatto non fatelo con quelle dietro)…”Specchio poppa” si fa con lo stesso comando con cui abbiamo scritto i numeri, solo che qui abbiamo usato le lettere…Due ultime cose e chiudo l’argomento sezioni trasversali.
Potrebbe essere necessario e/o opportuno far sparire definitivamente il jpg che abbiamo copiato, previo salvataggio, vediamo come si fa e dopo risalviamo aggiungendo per es.”bis”. Perché cancellare il jpg? Per contenere le dimensioni del file dwg –dimensioni già ridotte ce le da il sistema- , esportazione del dwg in altro programma, es. Rhinoceros dove il jpg potrebbe dar fastidio…è successo a me. Allora vediamo l’immagine alla fine di pag.61 (caspita la numerazione serve…) posizioniamoci su uno dei quattro lati del rettangolo che include il jpg (è nero) clic e vedremo che la linea cliccata diventa punteggiata, pigiamo cancel, del, quello che abbiamo e…il jpg è sparito…anche se il layer 0 –zero- è sempre la, con il sole acceso e non si può cancellare. Ho detto di salvare prima e dopo il file per mia esperienza, per fare delle modifiche avevo bisogno del jpg da copiare e…non ce l’avevo più…parolacce ecc. ecc. Alla fine della favola avremo l’immagine di cui a pag.62 senza però linee nere.
Ultima cosa da fare è far diventare intere le semi-sezioni che abbiamo ricalcato, semplicissimo, vediamo: comando “specchio” mi dice selezionare oggetti, li seleziono cliccando in alto a sx, tengo premuto e mi sposto in basso a dx e clic (avete visto il rettangolo che comprende tutti gli oggetti selezionati?) premo enter e mi chiede primo punto linea speculare, seleziono snap intersezioni e clicco dove vedrete, sono con orto on, muovete il mouse, quando vedete le due metà “azzeccarsi”, unirsi per i polentoni, cliccate dove siete ed è fatto.
Allegato:
Immagine-55.jpg

Notate che le scritte a dx sono normali? Alcune versioni fa si invertivano.
Ora STAMPIAMO tutto, se spegnete tutti i soli meno uno, potrete stampare una sezione alla volta:
comando: File, stampa e viene fuori
Allegato:
Immagine-56.jpg

Ve l’avevo detto che stampare è un po’ “impiccioso” diciamo meglio un po’ complesso, mi sono stampato l’immagine e cercherò di darvi le dritte giuste, dunque:
Quella che vedete è la schermata che appare dopo aver scelto file e stampa, andiamo con ordine
1- Se non vedete quello che c’è nel rettangolo cliccate sulla freccina 1a, dovrebbe uscire quello che vedete;
2- Stampante – cliccate su freccina e deve apparire il nome della vostra stampante, cliccateci su e poi vedremo con altra immagine;
3- Dimensione foglio, come sopra e scegliete A4;
4- Se c’è adatta al foglio togliete la spunta, altrimenti non siamo in scala 1:1;
5- Scegliete finestra;
6- Esce mm. va bene; ho dimenticato un passaggio, lo faccio e lo chiamo 6a;
6a – cliccate, si srotola, scegliete 1:1;
7- Fate uscire spunta su stampa centrata;
8- Cliccate Ok, il numero 9 ci servirà dopo, scusate
Alla fine avremo
Allegato:
Immagine-57.jpg

Ma non è finita, scegliamo finestra e viene
Il disegno ed il comando ci chiede: specificare 1° angolo, cliccate su a sx, poi 2° angolo, clic giù a dx, in parole povere dovete comprendere nel rettangolo TUTTO il disegno da stampare, riappare la finestra di cui innanzi, cliccate su anteprima:
continua...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
MessaggioInviato: 08/03/2011, 14:25 
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continua undicesima puntata

Allegato:
Immagine-58.jpg

E vediamo:
Allegato:
Immagine-59.jpg

Va tutto bene, cliccate sull’icona sopra a sx, quella con l’immagine della stampante e se siete fortunati, finalmente si stampa, sempre se avremo acceso la stampante, succede anche di questo…Ve l’avevo detto che è complicato, i passaggi li ho provati tutti, spero di non aver omesso nulla. Sono sempre qui…
Dimenticavo, per le stampate successive sarà più semplice, vediamo perché:
Allegato:
Immagine-60.jpg

Ok? Fate comunque una verifica veloce di come appaiono gli altri comandi. Poi solo finestra (la fate), anteprima e stampa…

Mi è stato chiesto: ma se voglio ingrandire o rimpicciolire per avere una scala diversa da 1:1 come faccio? Provo a dirvelo nel modo più semplice.
Se vogliamo diminuire del 50% il nostro disegno (la metà): scala 1:2 (aprite la tendina e scegliete, se non trovate quello che serve a voi vedremo come si fa)
Se invece vogliamo ingrandire del 50% il nostro disegno (il doppio) scegliete scala 2:1. Semplice no?
Se invece volete ridurre o ingrandire in una scala che non troviamo nella “tendina”?
Ho provato “personalizzato” ma non funziona, dobbiamo cambiare unità cancelliamo quello che appare e scriviamo ad esempio 7.88 e la stampa si riduce,
se invece digitiamo 0.77 la stampa si ingrandisce. Provate e vedrete, comunque posto immagine
Allegato:
Immagine-62.jpg


Cari Amici, questa volta mi sono stancato VERAMENTE, ho anche dimenticato la numerazione delle pagine, lo farò domani…e saranno cavoletti di Bruxell quando posterò la puntata su Magellano (5 immagini per volta, spezzatino…mi divertirò…)

Buon divertimento, ciao
Mario

Torino, 25/2/2011

Allegato:
11a puntata.pdf


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
MessaggioInviato: 10/03/2011, 14:25 
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Il cad e il navimodellismo
Dodicesima puntata

Carissimi Amici ho chiuso la scorsa puntata cercando di spiegarvi come si stampa con AutoCad, ho risolto il tutto a modo mio, ma può servire anche a voi. Nulla vieta che facciate esperimenti e se trovate un modo più razionale per farlo, ditelo, c’è sempre da imparare. Per disegni “più grandi” bisognerà rivolgersi ad una eliografia e se vi diranno a che scala stampo? Rispondete al 100% che per noi comuni mortali vuol dire 1:1 ovvero così come sta.

In teoria i miei “spiegoni” potrebbero finire qui, ne abbiamo visti di comandi e di trucchetti, ma ritengo di dovermi soffermare su alcuni punti, almeno sommariamente:

-disegnare e non copiare (caso di Pino e spero di qualcun altro intraprendente come lui);

-cosa ho copiato oltre le sez.trasversali per La Belle (può interessare a chi ha in progetto la sua realizzazione od altro modello più in generale);

-veloce carrellata sui comandi “iconcine” che non vi ho descritto e come “raddrizzare un jpg “storto” con AutoCad, ricordate? L’avevo lasciato in sospeso;

-conclusioni finali.

Ho fatto l’elenco per non dimenticare quello che ora ho in mente; se mi viene qualcosa d’altro lo dirò.

Disegnare e non copiare

Tanto di cappello a chi ci sta provando o vuol provarci, a mano o con il cad, è lo stesso, con il cad ritengo meglio per vie delle misure al centesimo, la possibilità di cancellare facilmente ecc. ecc. ne abbiamo già parlato e vedremo ancora nelle conclusioni.

Tutto quello che dirò è come la penso, non si offenda chi la pensa diversamente. Un collega napoletano anni fa, agli inizi della diffusione dei computer casalinghi, in una riunione di lavoro, a proposito di queste macchine “infernali” argutamente disse:

“Munnezza in, munnezza out” in seguito scoprii che era la traduzione letterale dall’inglese in partenopeo della frase “garbage in, garbage out” pronunciata da un personaggio famoso nel campo dell’informatica (mi sembra). Cosa vuol dire esattamente? Come in tutte le cose, per ora e fortunatamente, le macchine le comandano gli uomini (maschi e femmine, please) e visto che essi non sono infallibili non è detto che usando male un computer lo stesso restituisca qualcosa di buono, anzi il contrario. Torniamo a noi, presupposto per disegnarsi una barca/nave è avere delle misure le più precise possibili, come possiamo fare? Le prendiamo noi dal vivo (Pino) o dai sacri testi inglesi dove sono elencate tutte le misure dei vari componenti la nave, quasi tutte fatte di proporzioni, es. lo spessore di una costa all’altezza del madiere è 5/10 dello spessore della chiglia (misure a caso) e così via…Boudriot da delle misure, ma andiamoci cauti (vedere ultime pag. 1° vol 74 cann., provate a fare i calcoli con il piede di mm.325 e ne vedrete delle belle…) insomma non è per niente facile non avere “immondizia in”…

Torniamo a Pino (mi scuserà per la continua citazione) ha le sue misure, ci ha fatto anche vedere il modo ingegnoso con cui le ha prese, Ok? Ora ha sviluppato a mano i disegni delle ordinate, della chiglia, ha tagliato i pezzi e…si è accorto che qualcosa non andava (in effetti non ci ha detto cosa). Che consiglio posso dargli? Provare e riprovare fino a che non ha un risultato buono oppure disegnare il tutto con il cad e verificare preventivamente. Come? Non ho i suoi disegni e le sue misure, ipotizzo: disegnarsi le ordinate come abbiamo visto per le sez. trasv. e già potrà farsi un’idea, mi spiego, se una ordinata è più larga o più stretta della seguente o precedente mentre logicamente dovrebbe essere il contrario e lo si vede ad “occhio nudo” evidentemente c’è qualcosa che non va. Ammesso che le ordinate appaiano ok, svilupperei una vista da sopra della barca, alle distanze prese sul posto traccerei delle rette parallele rappresentanti la larghezza delle ordinate ad una altezza uguale per tutte, diciamo cm.2, poi congiungerei le estremità di tali rette con una “spline” e vedrei: se la curva è “fair”, filante, coerente direi io, tutto ok; se invece sembra un “tratturo” (Pino mi capisce, siamo entrambi pugliesi) e cioè ondivaga, allora ci sono problemi. Come rimediare? O riprendere meglio le misure, ma non è facile sia perché la barca non “sta” a Torino e sia perché è oggettivamente difficile anche avendola a disposizione. Reputo Pino persona intelligente e quindi sicuramente riuscirà nel suo intento, sono a sua disposizione per eventuali altri consigli. Morale? Almeno per cominciare partiamo da una buona monografia, da prendere sempre “con le molle”, ne abbiamo già parlato troppo…studiare i disegni, misurare, controllare, ricopiare con cad ecc.ecc.ecc. ed alla fine realizzare comunque una “ciofeca” (parlo in generale, Pino non c’entra e mi ci metto io per primo) ovvero comprarsi una bella scatola di montaggio e…fare gli stessi errori di chi l’ha progettata…A voi la scelta…Argomento chiuso.

Cosa ho fatto con La Belle

Attualmente le viste trasversali (planche 3), la vista laterale (pl.1), la vista da sopra (pl.2 relativamente alla linea d’acqua n.7), la vista laterale con dettaglio delle doppie coste (pl.7), particolari vari tipo arcaccia, dritto di poppa ecc., mi riservo, quando ci arriverò, sistemazione dei bagli, interni, tutto quello che mi potrà servire ed aiutare, dimenticavo tutte le doppie coste (29) di cui a pl.4 e 5. Posto sezioni di tali disegni perché possiate vederne i particolari nel sub-argomento “nostri disegni”. A parte le sez.trasv. il tutto nasce da una griglia di base derivante da misurazioni e decisioni. Se interessano più dettagli parliamone in commenti

Carrellata sui comandi “iconcine” che ho nella mia finestra AutoCad

Apro e vedo cosa non vi ho illustrato. Qualcuno di buona volontà, Bruno a caso, potrebbe fare un elenco dei comandi che ho dettagliato, con la pagina relativa…scherzo Bruno. Vediamo, mi accorgo che sarebbe troppo lungo, ormai siete “svezzati” e potrete (dovrete) provare da soli altrimenti “facciamo notte”…. Comunque:
-File, Modifica ecc. comandi più o meno comuni in ambiente windows
-2a riga, abbiamo detto che appare di default, abbiamo cliccato con dx su “design center” per avere le iconcine che non appaiono di default
-3a riga, guardatevi i primi quattro, il quinto “colore” l’abbiamo visto, il sesto “DaLayer” ci dice il tipo di linea, cliccate sulla freccina e guardate la “tendina” se volete anche su “altro” e vedrete quanti tipi di linea potrete usare, il sesto, sempre “DaLayer” ci fa scegliere lo spessore delle linee…
-4a i vari tipi di “snap”, basta provare, layer ne abbiamo parlato ampiamente
5a i vari tipi di linee, curve, poligoni, cerchi ecc., sempre da provare; poi tutti i tipi di zoom ed altri comandi, alcuni già visti, altri da provare.
Non vi parlo dei blocchi, come si maneggiano, come si esplodono. Perché? Perché non ne ho la padronanza e potrei dire corbellerie, potrebbero servire, ma se ne può fare a meno…se volete sperimentate… TUTTO QUI e scusate se è poco…

Raddrizziamo con AutoCad un jpg storto


Ve lo dovevo, vado a ripostare una immagine già vista, se non sbaglio, eccola, la ottengo con il comando: inserisci file raster:
Allegato:
Immagine-61.jpg

L’angolo di “stortura” l’ho dato con PhotoShop e quindi l’immagine è stata inserita già “storta”, vediamo come misurare l’angolo col cad e come raddrizzarlo:
Comando “quotatura” scegliere “angolare” a 1a domanda cliccare su linea storta, a 2^ cliccare su quella dritta e vedete:
Allegato:
Immagine-10b.jpg

Cancello la scritta 10°, comando ruota, seleziono tutto il jpg (TUTTO) sappiamo come si fa, mi chiede “specificare punto base”, clicco con snap intersez. al vertice, mi chiede “specificare angolo”, digito 10, enter ed ecco:
Allegato:
Immagine-10c.jpg

La “storta” è ora ortogonale, l’ex ortogonale è diventata “storta”. A questo punto vado avanti dopo aver cancellato l’ attuale “storta” (quella a sx.) . Ci siamo? Penso di si. Conclusioni finali con ultima puntata. Ciao
Mario

Torino, 26/2/2011

P.S.: non ci crederete, ma ho imparato qualcosa di nuovo e subito ve la passo. Numererò la/le pagine 75bis, ter ecc. per non incasinare le puntate già scritte e numerate.
Mi è capitato di vedere non perfettamente ortogonale il jpg inserito, l’occhio umano è una grande cosa, ho fatto tutto come ho dettagliato innanzi, ma arrivato alla quotatura ho avuto risultato 0 –zero- e mi son detto: “evidentemente non ci vedo bene”, me ne son fregato ed ho ricalcato (niente di male, come vedremo trattasi di decimi di grado, diciamo 0,5 se superiore avrei avuto risultato 1, ininfluenti forse, ma non preciso al 100%) sbagliavo, mi son ricordato un certo settaggio che abbiamo fatto, la sezione gradi aveva 0 –zero- come intero e nessun decimale…Ho riesumato questa immagine ed ho fatto uscire gli stessi decimali (4) degli altri settaggi. Bingo! Ho rifatto tutta la procedura e quando ho quotato ho visto 0,15 (è un esempio) continuata la procedura ho digitato angolo 0,15 e finalmente il jpg si è veramente raddrizzato…
Se volete leggetevi velocemente il capitolo precedente, è un po’ “ostico”, vediamo in pratica cosa fare:
Apro la finestra che appare a pag.8 -3^ puntata-: formato, unità, nella sez. “angolo” apro la tendina “precisione” e scelgo 0,0000 cioè 4 decimali, alla fine clicco su ok. E’ tutto, se e quando andrò a misurare angoli avrò una precisione maggiore, il sistema fa vedere i primi due decimali, ma fa i calcoli con quattro. Immagine:
Allegato:
Immagine-63.jpg


Grazie a tutti voi ho imparato una cosa nuova, avrei dovuto pensarci prima, ma l’ho fatto solo ora che mi sono “concentrato” sulla materia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
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Il cad e il navimodellismo
Appendice

Ritengo di non essere stato esaustivo alla fine della11^ puntata quando ho parlato di stampe a scale non predefinite. Ci ritorno cer-cando di essere più chiaro.
Faccio un esempio con La Salamandre disegni di Boudriot scala 1:48.
Il mio amico che costruisce in scala 1:250 mi ha chiesto: 1) che numeri devo impostare in AutoCad, 2) e quali in PhotoShop. Purtrop-po i due programmi usano sistemi diversi.
Sono sempre un “sempliciotto” e nel timore di sbagliare e di dire cavolate faccio “la prova del nove”, dunque partiamo da qualcosa di concreto: la distanza tra due punti ben precisi de La Salamandre in scala 1:48 è mm.488,25 (me lo dice AutoCad col comando “quota-tura”) e cioè in scala reale della nave vera 488,25x48= 23436 ora dividiamo per 250 (la scala che vogliamo ottenere) ed avremo mm.93,744 (che con approssimazione potremo misurare col decimetro sulla stampa finale).
Facciamo un passo indietro per vedere come ottengo “stì numeracci” da dare in pasto a PhotoShop ed AutoCad.
Due semplici formulette che ho preso da qualche parte:
INGRANDIRE – (scala attuale(72) / nuova scala(48)) = 1,5 cioè moltiplicare per
RIDURRE – 100–(48/72 X 100) = 33,333% cioè ridurre del 33,33%
Non è che ci capisca molto delle due formulette, la mia aritmetica è datata ed arruginita, ma funzionano. Vediamo:
riduciamo nel nostro caso e avremo 100-(48/250x100) = 19,2%
Con PhotoShop è semplice, quando ci chiede come stampo (di regola 100%)? Gli diciamo invece 19,2%.
AutoCad è più “rognoso” e ragiona diversamente come faccio ad ottenere lo stesso risultato di PhotoShop? Ecco la formula 100/19,2 = 5.21 che sono le unità che dobbiamo impostare nella sez.scala della finestra che appare dopo aver dato il comando “stampa” e cioè 1mm.=5.21 unità
Confronto stampe PhotoShopm e Autocad = coincidono, altrimenti con AutoCad provo 5,22 ad esempio (così ho ottenuto disegni u-guali con i due programmi)
Misuro la distanza predefinita =mm.93,744, per quel che si può apprezzare ad occhio e con il righello, e coincide.
Se mi è consentito C. V. D. Ve l’avevo detto che stampare con AutoCad è difficile…
Mi piacerebbe conoscere il parere di qualcuno più “matematico” di me, ad ogni buon conto il sistema forse empirico funziona e credo di averlo dimostrato. Fate delle prove, ad esempio con una linea di mm.100 e vedrete…
Di più “nin zo”Mario
Torino 28/2/2011

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
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Il cad e il navimodellismo
Considerazioni finali


Carissimi Amici, sono finalmente arrivato alla fine della “saga”, non le chiamo istruzioni, tutorial, insegnamenti od altro dal sapore “professionale” ma semplicemente una carrellata su quello che so fare in modo artigianale con AutoCad, non molto, ma basta ed avanza per lo scopo che ci eravamo prefissi: “normalizzare” copiandolo un disegno fatto da altri. Chiedo scusa per eventuali imprecisioni ed “incasinamenti” –vedi stampa- ma il programma è quello che è ed io non sono uno scrittore professionista. Se almeno un Amico tra di voi avrà avuto giovamento sarò molto contento. Altrimenti mi sono impegnato, divertito, imparato cosucce che non sapevo fare con PhotoShop, postare messaggi lunghi su Magellano e così via.
Disegnare e/o copiare col Cad risolve tutti i problemi? Assolutamente no, ricordate “munnezza in, munnezza out”. Boudriot disegnava a “mano” altri col Cad, ma hanno commesso errori pure loro, cito solo Delacroix con il Fleuron e Fissore con la sua tartana ligure “Gemma” siamo tutti “umani” ed è naturale sbagliare. A proposito andrò da Fissore questa estate e mi farò dare il file di rettifica ai suoi disegni (lo da a chi ha comprato la monografia).
Ed allora mi chiederete perché devo imparare ad usare il Cad? A cosa mi serve? Posso rispondere: 1) avete imparato una cosa nuova e può servire anche per altre faccende; 2) avremo preso coscienza di eventuali errori (molti dovuti alla riproduzione a stampa non precisa) che potremo cercare di correggere, sia disegnando, sia quando andremo a tagliare i legnetti tenendoli presente (gli errori) e stando “grassi” o “magri” di conseguenza 3) una forma di curiosità per le cose nuove, non conosciute.
Non mi viene in mente altro.
Non mi resta che salutarvi con affetto, avete avuto coraggio a leggervi tutti questi polpettoni che vi ho propinato, spero di essere stato utile e comunque sono a vostra disposizione per quanto possibile. Non esiterò a dire: “questo non lo so fare” e non mi offenderò se farete critiche puntuali e costruttive.

Un abbraccio collettivo e telematico dal vostro,
Mario

Torino, 28/2/2011

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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
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Ecco i pdf dell'appendice e delle conclusioni finali, come al solito li ho dimenticati, scusate.
Ciao
Mario

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appendice.pdf


Allegato:
conclusioni.pdf


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
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Buona sera sig.Mario,sono Gianni,un nuovo iscritto al Magellano,ho iniziato a leggere la sua rubrica sull'utilizzo del cad nel fantastico mondo del modellismo navale,le faccio i miei più sentiti complimenti perchè è veramente utile ed interessante
Premessa io sul mio pc ho installato LT 2000 ,ho provato a seguire i suoi primi passi su come poter inserire l'immagine scannerizzata jpg,ma purtroppo non riesco ad'inserirla non riesco a capire se dipende da me piuttosto che dall'impossibilità di LT 2000,ringrazziandola anticipatamente aspetto con ansia una sua delucidazione


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Caro Giovanni,
mi permetto di darti del tu dall'alto dei miei 69 anni...ed altrettanto puoi fare tu.
Vengo al tuo quesito: mi sa che la vertione LT2000 di AutoCad non supporta l'importazione di file raster. Ti consiglio di procurarti o una versione più recente di LT (previo appuramento che importa i raster) o il programma completo, potrebbe andar bene dalla versione 2004 in poi.
A disposizione e ciao,
Mario

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Grazie Mario sei stato gentile,in questi prossimi giorni tenterò di recuperare una versione più recente di autocad per poter incominciare a mettere in pratica i tuoi insegnamenti,comunque alla fine smanettando sono riuscito ad importare un piano in formato pdf,ma non riesco ad ingrandire le immagini sulle quali vorrei lavorare,grazie ancora gianni.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il Cad e il navimodellismo (secondo Mario Tibollo)
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Se posso darti un consiglio escluderei i files pdf, ho fatto varie prove con vari formati e quello più adatto e che si vede meglio in AutoCad, a mio parere, è il jpg.
Tieni presente che devi ingrandire per ricalcare ed è meglio avere un "salsicciotto" più uniforme possibile.
Importante è anche la definizione del file jpg, normalmente uso almeno 300 dpi, meglio 400.
Per ora non saprei dirti altro, comunque sono a tua disposizione.
Ciao,
Mario

P.S.: mandami un MP, a Milano e dintorni ho alcuni amici che hanno programmi aggiornati, potrebbero aiutarti

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