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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 31/07/2010, 18:27 
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Martedi 27 Luglio 2010

Altre tre immagini d'insieme del modello. Nulla di nuovo relativamente al post precedente. Sullo sfondo un altro cantiere, quello del Soleil Royal. Notare la differenza di dimensioni.

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Nei prossimi giorni darò la precedenza a Soleil Royal, visto che ho finalmente ricevuto il pacco numero 4. Comunque apprendo con apprensione che qualcun'altro ha ricevuto proprio oggi il pacco numero 7 !!!! Saluti. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 01/08/2010, 18:44 
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Venerdì 30 Luglio 2010

Dopo tanto tempo passato a lavorare il legno oggi ho speso una mezz'oretta a ritoccare gli scalmotti e a dipingere lo spessore dei sabordi di rosso. Ecco illustrato il risultato finale qui sotto.

Un altro particolare, dimensionalmente insignificante, è il raccordo curvato tra il capodibanda che delimita la zona del casseretto e quello, più basso, che copre l'impavesata del ponte principale. Si tratta di faggio ritagliato nella forma precisa, incollato e rifinito una volta asciutta la colla con limette di varie forme.

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Null'altro di nuovo. Cordialmente saluto, Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 02/08/2010, 19:33 
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ciao, Jack

bel lavoro, sta venendo davvero accattivante

solo una cosa non mi convince molto... come mai non hai proseguito con gli scalmotti anche sulla parte anteriore delle murate, sopra al castello (basso) di prua?

A poppa è certamente convincente..questo copre le murate fino al capodibanda..ma a prua è molto "nudo" ed anche costruttivamente, l'andamento curvilineo delle murate verso prua avevano bisogno di un appoggio che gli permettesse di seguire e fissare l'andamento della curvatura...

Inoltre, da quello che vedo, non c'è un doppio fasciame (esterno/interno) sulle murate con internamente gli scalmotti e che possa invece far pensare ad una copertura interna del costolame che sporge....

dai, che sei ancora in tempo ad aggiungere gli scalmotti mancanti, con un bell'effetto complessivo e certamente più vero e convincente.

per il resto...complimenti allo sviluppo del progetto

ciao ed a riscriverci presto
Jp


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 03/08/2010, 16:34 
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Ciao JP,

in effetti la parte relativa alla prua non è ancora terminata. Avrai certamente notato come sia anche mancante il raccordo tra le due fiancate del capo di banda. Dai disegni dovrebbero essere presenti due scalmotti per lato in questa zona ed anche un lievissimo trincarino.

Questa zona è ancora incompleta in quanto devo ancora capire, e la cosa non è facile osservando i disegni in questo particolare carenti, come si inserisca in tutto questo l'albero di bompresso. Tale albero sarebbe un tondino che in questa zona è di 8 millimetri di diametro, quindi molto più largo ad esempio dello spazio che intercorre tra i due apostoli, che è di 5 millimetri.

Onde evitare danni ho deciso di aspettare fino a quando inizierò il montaggio delle sovrastrutture e di dedicarmi a terminare il fasciame esterno dalla cinta alla chiglia. Per questo modello è previsto anche un rivestimento della chiglia, del drippo di poppa, del dritto di prua e dello sperone con listelli sottili. Solo allora, con la prua esterna completamente finita, potrò sapere esattamente come inserire il bompresso e poter aggiungere i pezzi mancanti.

Comunque complimenti per l'occhio . . . . se ci fossi stato tu sulla nave di Colombo avresti gridato "terra" un paio di giorni prima. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 16/08/2010, 12:06 
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Martedì 10 Agosto 2010 - Chiglia e secondo fasciame

In questo periodo ho abbandonato per qualche giorno il cantiere di questo modello per dedicarmi al cantiere del Soleil Royal ma ormai ho terminato il materiale arrivatomi con il nuovo pacco della DeA e sono quindi ritornato al Dolphyn.

Questo "zapping" tra un cantiere e l'altro, dovuto al ciclo mensile delle consegne dei pacchi del Soleil Royal, mi piace . . mi dà la possibilità di lavorare a qualcosa di diverso senza annoiarmi e nel contempo mi ritrovo a pensare al lavoro lasciato in sospeso, così quando lo riprendo, ho già ragionato diverso tempo su come procedere e si sembra che il tutto funzioni meglio. Sicuramente qualcun'altro la penserà diversamente ma con me l'approccio sembra funzionare.

E veniamo al Dolphyn. Come anticipato, ho ripreso l'applicazione del secondo fasciame nella zona della cinta in giù. Si tratta di installare listelli di tanganica (purtroppo un pò troppo chiaro per i miei gusti) da mm. 3 x 0,5 e di una lunghezza di circa 16 cm. Il fasciame viene applicato secondo un pattern che si ripete ogni quattro file di listelli.

Tempo fa avevo già installato su entrambi i lati dello scafo quattro corsi di listelli, a scendere partendo dalla cinta. Per prima cosa ne ho aggiunto altri quattro sempre a scendere, ma ben presto ho capito che non potevo procedere oltre con questa modalità. Ho di conseguenza deciso di applicare i corsi dalla chiglia a salire.

Ma prima è stato necessario sistemare la chiglia, che essendo in compensato (anche se nobilitato) mostrava la sua umile origine se osservato nel suo spessore. Ho quindi deciso di ricoprire tutta la chiglia con dei listelli di impiallacciatura (0,5 mm.) in noce chiaro in modo da non vedere il legno sottostante. Nella seconda immagine si nota molto bene come sia ancora mancante la copertura sullo spessore della chiglia a prua.

La tecnica utilizzata è stata la seguente:
- installazione dei listelli sui due lati della chiglia,
- a colla asciutta, levigatura delle eccedenze,
- installazione dei listelli sullo spessore della chiglia,
- a colla asciutta, levigatura delle eccedenze laterali.
La levigatura è stata eseguita con blocchetti abrasivi usati in modo da mantenere il più possibile vivo lo spigolo.

A questo punto è stato possibile iniziare l'applicazione dei corsi di fasciame a partire dalla chiglia a salire. Al momento ne ho applicati quattro su un bordo e otto sull'altro. Le immagini mostrano il modello sul lato dove ci sono più listelli.

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Il lavoro dovrebbe continuare nei prossimi giorni, ma sono sorti dei problemi di salute con mia madre che non mi permettono di fare delle previsioni. Basta dire che ha eguagliato il record di Michael Schumacher: lui ha vinto sette mondiali in Formula 1, mia madre è riuscita a rompersi sette costole cadendo tra il water ed il bidè. Comunque la vita continua. Un cordialissimo saluto dal vostro Jack.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 04/09/2010, 15:20 
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Martedì 31 Agosto 2010 - Secondo fasciame terminato !!

Purtroppo mi sono dovuto concedere una pausa a causa di un lutto famigliare e, mio malgrado, non ho potuto terminare la stesura del secondo fasciame in tempi più brevi. Comunque appena possibile, anche come reazione all'accaduto, mi sono buttato anima e corpo sui miei modelli e così ho completato il secondo fasciame del Dolphyn.

Non c'è molto da dire sul processo di lavorazione in se, ampliamente descritto nei miei messaggi precedenti.

La cosa importante è che questo evento, cioè la fine del fasciame, è da considerarsi come una pietra miliare nella costruzione di un modello navale e quindi qualcosa a cui brindare con almeno uno spumante.

Sinceramente sono MOLTO contento del risultato ottenuto, specialmente dopo aver visto il colore che ne è venuto fuori dopo l'applicazione del mio famoso olio per legno.

01 Immagine

02 Immagine

03 Immagine

04 Immagine

05 Immagine

Siccome immagini nella risoluzione massima imposta dal forum non permettono di osservare attentamente il lavoro fatto a causa della dimensione ridotta dei listelli utilizzati, ho pensato di allegare come link delle immagini ad alta risoluzione che qui sotto vi propongo:

01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060637.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060638.jpg
03 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060639.jpg
04 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060640.jpg
05 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060641.jpg


Fra meno di una settimana me ne andrò in vacanza per un paio di settimane e ho deciso di lasciare così comè questo modello fino al mio ritorno, previsto per fine Settembre. Quindi per il momento devo interrompere questo messaggio per il raggiunto limite di immagini pubblicate ma ce ne sono altre, scattate nelle medesime condizioni, che pubblicherò al più presto. Cordiali saluti. Jack.Aubrey


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 07/09/2010, 14:44 
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Di seguito propongo altre quattro immagini dello scafo del Dolphyn. A parte la prima, da intendensi come prosieguo del mio precedente messaggio, le altre tre sono una "zoom-mata" sulla zona di poppa.

01 Immagine

Ovviamente qui si può vedere ben poco dei singoli corsi di fasciame, per questo motivo ho riproposto le stesse immagini in una risoluzione maggiore.
Contrariamente all'idea che mi ero fatto, mi aspettavo in questa zona dei problemi di una certa entità, con una potenziale necessità di installare un certo numero di "filler" per seguire l'andamento lineare dei corsi e ricorrere a diverse rastremazioni. Invece non è stato così: non è quasi stato necessario rastremare i listelli, a parte un piccolo numero (se ben ricordo quattro) e mi sono trovato a dover inserire soltanto un filler. Tutto molto semplice (si fa per dire), il difficile infatti sta da un'altra parte.
Nelle immagini ad alta risoluzione si riesce ad individuare il filler triangolare grossomodo dove il fasciame comincia ad allontanarsi dal dritto di poppa.

02 Immagine

03 Immagine

04 Immagine

Immagini ad alta risoluzione:
01 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060642.jpg
02 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060644.jpg
03 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060645.jpg
04 http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060646.jpg


Nella prossima puntata verranno mostrate delle immagini di dettaglio del fasciame a prua in modo da analizzare insieme i problemi incontrati e le soluzioni adottate in quest'altra zona. Un cordialissimo saluto. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 03/10/2010, 17:16 
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Dopo una lunga latitanza per vacanze e altro mi sono accorto di aver lasciato in sospeso un'ultima serie di tre immagini tutte risalenti allo stesso periodo dei due miei precedenti messaggi.

Queste immagini sono una vista più particolareggiata della zona di prua dello scafo.

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A differenza delle altre due zone (centrale e poppa) in questa ho dovuto fare un poco i salti mortali per applicare il fasciame, tanto da poter affermare che, per quanto il risultato finale del secondo rivestimento sia visivamente buono, mi era venuto meglio, sempre in questa zona, il primo.

Perchè ? Onestamente non lo so ma se andate ad osservare l'elaborazione che segue potete vedere come i listelli abbiano perlomeno tre andamenti particolari.

1) Nella zona 4 tutto bene, addirittura non c'è stata neppure la necessità di rastremare.
2) Nella zona 3 ho dovuto inserire dei "filler", cosa che di solito capita a poppa, non a prua, dove al limite occorrono gli "stealer".
3) Nella zona 1 ho dovuto invece ricorrere a rastremazioni molto pronunciate, e qui tutto sommato ci sta ancora ma
4) nella zona 2 ho dovuto addirittura interrompere due/tre corsi prima di raggiungere la ruota di prua e questo nella realtà non esiste.

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Morale: seppur convinto di aver fatto del mio meglio, non ho ancora capito dove stia il bandolo della matassa.

Data la (impressione mia?) particolare forma di questa prua posso ancora ritenere (anche se a fatica) "normale" il dover ricorrere a filler nella zona 3 ma il dover interrompere i corsi nella zona 2 proprio non mi va giù . . . anche se, vi prego di credermi, faccio fatica a trovare una soluzione alternativa: infatti il listello, pur nella misura ridotta utilizzata (0,5x3) si imbarcava troppo e si sollevava lateralmente in modo assolutamente non gestibile tanto da obbligarmi a ricorrere a questa soluzione.

Immagini ad alta risoluzione:
http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060643.jpg
http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060648.jpg
http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060647.jpg

Un cordiale a presto, appena possibile riprendo questo cantiere, essendo gli altri fermi per motivi contingenti. Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 08/10/2010, 18:41 
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Finite le vacanze; si ricomincia . . . (Martedì 6 - Giovedì 8 Ottobre)

Al ritorno dalle vacanze ho dovuto subire i rituali paio di giorni incasinatissimi a sistemare gli affari rimasti pendenti in mia assenza. Ma, appena mi sono liberato da questi piccoli fastidi, ho potuto riprendere il lavoro. Del Soleil Royal, o meglio del mancato arrivo di materiale ho già accennato in sede opportuna, sul Pinco Genovese aspetto che il mio amico Oreste possa riprendere a camminare dopo la frattura del ginocchio, quindi non ho avuto alternative: rimboccarsi le maniche sul Dolphyn.

Avendo terminato l'applicazione del fasciame, ho potuto dedicarmi ad iniziare una serie di lavoretti e piccoli particolari che potremmo riassumere in una sola parola: sovrastrutture. Giusto quello che serve per ricominciare, lavoretti singolarmente piccoli e talvolta semplici ma che sono molto importanti per l'estetica generale del modello. Hanno inoltre una particolarità: dopo una completa mezza giornata di lavoro ininterrotto, ti sembra di non aver fatto nulla.

Un esempio sono i particolari presenti nella prima fotografia qui mostrata. Si tratta di dieci scalmotti nella zona del castelletto di prua, che erano stati lasciati indietro in passato e che era ora di fare senz'altro indugio.

Sono stati realizzati utilizzando listelli di faggio 3 x 3 preventivamente colorati di rosso. In mancanza di istruzioni precise, ho preferito usare il 3 x 3 al posto del 4 x 4 utilizzato per gli altri scalmotti presenti sul ponte principale in quanto mi sembravano più armonizzabili in quest'area più ridotta. Anche il numero è stato stabilito da me in modo aleatorio in cinque per lato sempre per mancanza di piani che ne definissero esattamente la quantità.

Installazione: ogni pezzo ha dovuto essere sagomato con una limetta ad una forma che ricorda vagamente un triangolo isoscele prima di poter essere fissato in sede e il difficile, o meglio il noioso, è stato appunto questo fatto. Tempo speso in totale: un paio d'ore buone buone.
E' comunque servito per rimuovere la vernice rossa nella parte dove lo scalmotto viene incollato all'impavesata, permettendo l'uso di colla vinilica.
La maggior distanza tra il secondo ed il terzo scalmotto partendo da prua è intenzionale in quanto in mezzo dovrà essere aperto un foro quadrato per far passare la gru di capone.

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Altri particolari realizzati in questi giorni: scalette e carabottini. le scalette presenti sui ponti sono in tutto cinque, anche se per il momento solo tre sono state fissate. I carabottini invece sono due e nelle prossime due immagini è visibile quello più piccolo, posizionato nella zona immediatamente prima dell'albero di maestra.

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In questa immagine è visibile la scaletta che porta al ponte sottostante.

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Qui invece abbiamo quello più grande, posizionato davanti all'albero di mezzana (si tratta di un modello dove non è presente l'albero di trinchetto). Sopra questo particolare sarà a suo tempo installata la scialuppa, ma credo passerà un pò di tempo . .

Due parole sul processo di costruzione dei carabottini, in particolare del grigliato. Si tratta di pezzi pre-lavorati presenti tra il materiale della scatola di montaggio nella forma di listelli seghettati e già tagliati in misura. Per montarli è necessario incollarli in modo da formare un wafer quadrato. A colla essiccata si spianano ben bene le due superfici in modo da livellare eventuali imperfezioni e si ritagliano i pezzi della giusta misura recintando il tutto con una cornice costituita di solito da un listello di mogano o noce 2x3. A questo punto vi chiederete dove sta il problema . .

Nella realtà non esiste nessun problema salvo che ho "inventato" un sistema semplice, funzionale e sopratutto veloce per incollare questi listellini tra di loro senza inestetiche sbavature di colla. Il termine "inventato" significa semplicemente che non l'ho visto fare da nessun altro, anche se è possibile che sia utilizzato da molti altri ed io non abbia inventato un bel nulla.

Personalmente monto a secco il pagliolato su una tagliera per salumi in plastica e poi applico, con un pennello duro e in modo decisamente abbondante, una passata di colla vinilica diluita 50% su tutto il grigliato. Dopo qualche minuto, a colla quasi asciutta, giro il wafer e ripeto la stessa operazione sull'altro lato dopo aver comunque ripulito dalla colla ancora umida la tagliera di plastica con un panno umido.
Lascio il tutto ad asciugare per un'oretta ed il pezzo è perfettamwente incollato senza la più piccola sbavatura. Il segreto credo stia nel fatto che la colla così diluita impregni totalmente i listelli permettendo il loro incollaggio dall'interno. Asciugando l'acqua non rimane più nulla di visibile.

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La zona laterale dei due pagliolati costituisce la riservetta delle munizioni e deve essere riempita con pallini da caccia per simulare le palle di cannone (quando riuscirò a trovarli visto che non sono forniti nel kit).

Dell'ultima immagine propongo anche la versione ad alta risoluzione: http://i619.photobucket.com/albums/tt27 ... 060917.jpg

Per il momento è tutto. Alla prossima puntata con altri particolari, qui abbiamo raggiunto il numero massimo di immagini. Cordialmente, Jack.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dolphyn - Privateer Olandese - 1750
MessaggioInviato: 09/10/2010, 14:51 
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Veniamo oggi ad illustrare un paio di ulteriori particolari realizzati in questi tre giorni di lavoro. Anche qui poca roba, ma di lavoro ce n'è molto, specialmente per la porta della cabina del comandante.

Un primissimo piano della porta, anche se la fotografia è stata scattata con una luce non propriamente ottimale . .

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Le scalette sono state realizzate con il classico materiale pre-lavorato presente nel kit di montaggio. Unica difficoltà tagliare tutti gli scalini della stessa lunghezza, per cui ho improvvisato sui due piedi un attrezzo adatto allo scopo. L'incollaggio è stato eseguito in una maniera simile a quella utilizzata per i carabottini (colla diluita) descritta in precedenza: anche qui ha funzionato alla perfezione senza lasciare inestetiche tracce di collante e comunque mantenendo una adeguata robustezza.

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Riguardo alla porta della cabina del comandante la cosa è stata piuttosto elaborata e ha preso un pò di tempo in tutti i tre giorni in quanto non era possibile eseguire questo pezzo tutto in una volta.

Cominciamo con la gobbetta sul cassero immediatamente dietro alla porta (non so come si chiama). Si tratta di un blocchetto di legno dolce sagomato opportunamente e rivestito su tutti i lati, eccetto il lato inferiore e anteriore, con listelli di noce 1x2. Prima i lati e poi il tetto. A colla essiccata adeguata carteggiatura, quindi incollaggio sul cassero.

Poi ho costruito gli stipiti della porta utilizzando del faggio 2x3 tinto con colorante tipo mordente rosso. A colore asciutto ho incollato in sede gli stipiti ed ho poi bordato la "gobbetta" con un listello annerito 1x2.

A questo punto sotto con la porta: su un rettangolino di compensato di betulla dello spessore 0,5 ho applicato listelli di noce 1x2. Quindi ho ritagliato il pezzo nella giusta misura per inserirlo tra gli stipiti rossi; a questo punto ho bordato la porta con listelli di tanganika chiaro spessore 0,5 ritagliati su misura.

Le cerniere della porta vengono ricavate dalle cerniere che si vendono pronte per i portelli dei cannoni, opportunamente adattate. Manca ora solo da imbrunirle (così dorate non sono molto realistiche) e di fare la maniglia. Lavoro per la prossima volta.

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Per oggi ho finito. Un arrivederci. Jack.Aubrey


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