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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 25/06/2010, 14:16 
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Iscritto il: 21/12/2008, 22:52
Messaggi: 259
Località: Catania
cognome e nome: Antonio Barbagallo
Ciao Sergio, ciao JP
poco più di un anno fa Andrea Usai un frequentatore del forum in un suo topic "Vorrei costruire uno scafo piccolo piccolo" pose lo stesso problema circa la costruzione di uno scafo su forma.
La soluzione che gli proposi allora è piuttosto semplice ed è quella che potete vedere nel disegno allegato
antonio b


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 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 25/06/2010, 15:21 
C. V. D.

Altro che parole: questi sono fatti (e sono di casa nostra) senza bisogno di scomodare ......... (quelli che propaganda qualcuno e poi si astiene dal collaborare al corretto svolgimento delle discussioni e la corretta applicazione dei fondamentali di Architettura Navale).

Ai pochi che riconoscono, come me e a cominciare da me, quanto siamo ignoranti e che ciò è insito nella natura umana.
Non mi scandalizzo ad affermare che sono sì uno "studioso" ma fondamentalmente rimango un "ignorante che tenta di ......
avvicinarsi alla conoscenza almeno delle cose che gli sono più care".

E per il Bolzone dei Bagli ?

Dev'essere ancora Antonio Barbagallo o Antonino Quartararo a farsi carico di intrattenerci su argomentazioni tecniche ?

Ricordate ? Da quando i due miei corregionali "spensero" il telecomando, in magellano le discussioni tecniche cessarono di essere! Andate a verificare e dopo smentitemi.

Magra consolazione. No, non mi consola l'inerzia altrui.

Occorre un rinnovamento in seno ai vertici di magellano, perché si riprenda la corretta rotta !

Magellano al servizio del Modellismo e non al servizio dei "nuovi autori improvvisati" che "succhiano" dagli errori altrui, aggiungendovi i proprii.

Non è tardi per raddrizzare le cose: stà a noi "picolissimi e ignoranti" a costruirci il "Bar" che sia un "salotto culturale" e non una ... ...... bettola !

Quando ciò avverrà, mi sentirò onorato di frequentarlo non astenendomi dal collaborare, proporre argomenti di "sano modellismo" e corrispondere la "propria quota associativa".

Giuseppe MERCATO (warship@alice.it)


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 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 26/06/2010, 0:03 
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Iscritto il: 29/12/2008, 13:03
Messaggi: 113
jack.aubrey ha scritto:
Ciao JP,

dalle foto che ho e che non sono state ancora pubblicate la calafatura non è presente. I listelli sono stesi senza inserire o simulare questo particolare. Invece viene eseguita la chiodatura, sia del ponte che dello scafo, come verrà mostrato più avanti.

............................
Saluti. Jack.


Ciao, Jack
Grazie intanto della disponibilità... non mancherò di approfittarne nel momento in cui mi deciderò a provare tale tecnica costruttiva dello scafo... :-)

Però, sinceramente, davvero non capisco il motivo della mancanza della calafatura... voglio dire.. alla scala utilizzata per il modello, se vengono realizzate (o simulate) le chiodature (che in genere sono sempre le meno "visibili" data la tipica presenza di tappi di legno sopra alla testa dei chiodi) non riesco davvero a comprendere il motivo della mancanza della calafatura che è di rigore su tutti i ponti di legno delle navi "vere", dall'antichità ad oggi (anche quelli che appoggiano su materiali diversi, quali ad esempio metallo o vetroresina)

Hai qualche idea perchè un modello, realizzato in questo modo, con un occhio alle chiodature, manchi completamente di questa componente che salta subito agli occhi per la sua mancanza??

Non capisco come un modellista di qul calibro non realizzi questo particolare che rende "vero" e "reale" un modello, soprattutto costruito a questa scala...

Mi piacerebbe davvero capire i perchè di questa scelta....

Grazie per le eventuali delucidazioni

ciao ed a riscriverci presto

JP


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 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 27/06/2010, 10:50 
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Iscritto il: 03/05/2009, 13:16
Messaggi: 1854
cognome e nome: n/a
Cia JP. Per cercare di offrire una risposta che io non ero in grado di fornire ad un altro utente sempre su questa discussione, ho, alcuni giorni fa tentato di contattare Baranov (l'autore di questo modello) cercando di spiegargli il problema e sperando in una risposta "accettabile". Con la bandante ucraina di mia mamma abbiamo abbozzato, con una certa fatica, il testo della email da inviargli (l'inglese lo mastica abbastanza male) e a quel punto ho avuto la sgradita sorpresa di apprendere che il suo account di posta, che avevo sempre utilizzato, non era più attivo. Quindi non ho potuto rintracciarlo nel breve, anche se non dispero di riuscirci per il futuro, giusto per allacciare un rapporto a suo tempo più stretto.

Tutto questo per dirti che mi sarebbe piaciuto girare a lui anche questa tua perplessità sulla mancanza della calafatura del ponte. Per ovviare mi sono riguardato la sequenza delle immagini di questo modello che ho nel mio archivio e ti posto questa foto di un particolare del ponte praticamente finito. Come puoi notare anche tu, non mi sembra che ci sia calafatura, salvo forse un leggerissimo passaggio a matita fra i listelli (ma non ne sono sicuro, potrebbe essere l'effetto della luce).

Immagine

Però, riflettendoci, non ho trovato questa mancanza una cosa così strana come la vedi tu. Premesso che questo particolare donerebbe sicuramente un realismo superiore al modello, non è certo Baranov il solo esempio di modellista che non lo implementa. A tale scopo mi sono andato a rivedere tutte le fotografie presenti nel libro di Bernard Frolich L'arte del Modellismo. Sono sicuro che conosci il soggetto e spero che tu abbia una copia di questo libro. Purtroppo non sono riuscito a scaricarlo da nessuna parte dai soliti siti internet in formato elettronico, altrimenti avrei inserito delle foto a supporto di quanto scrivo.
Ci sono molte immagini e tra queste anche di ponti. Ebbene, in nessuno ho trovato la calafatura implementata. Personalmente, anche se non mi ritengo certamente paragonabile agli autori citati, preferisco una listellatura semplice, magari con legname di qualità. Vedi ad esempio il mio diario sul ketch Dolphyn, sempre su questo forum, oppure sul Soleil Royal. Penso sia per molti una semplice questione di gusti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 27/06/2010, 11:37 
jack.aubrey ha scritto:

" Cia JP. Per cercare di offrire una risposta che io non ero in grado di fornire ad un altro utente sempre su questa discussione, ho, alcuni giorni fa tentato di contattare Baranov (l'autore di questo modello) cercando di spiegargli il problema e sperando in una risposta "accettabile"."

Ho evidenziato in rosso la frase che mi permette di iniziare una "civile conversazione" nel caso l'altro utente a cui vien fatto riferimento, sia io Giuseppe MERCATO).

Pertanto gradirei la conferma che ho correttamente inteso e sarò ben disponibile alla prosecuzione di una "sana, costruttiva discussione tecnica sui fondamenti di Architettura Navale impliciti nell'Argomento da me posto nei "commenti a yacht ...."

Cordialmente,

Giuseppe MERCATO


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 Oggetto del messaggio: Re: Yacht Imperiale Queen Victoria - Tecnica Costruttiva Scafo
MessaggioInviato: 27/06/2010, 15:57 
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Iscritto il: 29/12/2008, 13:03
Messaggi: 113
jack.aubrey ha scritto:
Cia JP. Per cercare di offrire una risposta che io non ero in grado di fornire ad un altro utente sempre su questa discussione, ho, alcuni giorni fa tentato di contattare Baranov (l'autore di questo modello) cercando di spiegargli il problema e sperando in una risposta "accettabile". Con la bandante ucraina di mia mamma abbiamo abbozzato, con una certa fatica, il testo della email da inviargli (l'inglese lo mastica abbastanza male) e a quel punto ho avuto la sgradita sorpresa di apprendere che il suo account di posta, che avevo sempre utilizzato, non era più attivo. Quindi non ho potuto rintracciarlo nel breve, anche se non dispero di riuscirci per il futuro, giusto per allacciare un rapporto a suo tempo più stretto.

Tutto questo per dirti che mi sarebbe piaciuto girare a lui anche questa tua perplessità sulla mancanza della calafatura del ponte. Per ovviare mi sono riguardato la sequenza delle immagini di questo modello che ho nel mio archivio e ti posto questa foto di un particolare del ponte praticamente finito. Come puoi notare anche tu, non mi sembra che ci sia calafatura, salvo forse un leggerissimo passaggio a matita fra i listelli (ma non ne sono sicuro, potrebbe essere l'effetto della luce).

Però, riflettendoci, non ho trovato questa mancanza una cosa così strana come la vedi tu. Premesso che questo particolare donerebbe sicuramente un realismo superiore al modello, non è certo Baranov il solo esempio di modellista che non lo implementa. A tale scopo mi sono andato a rivedere tutte le fotografie presenti nel libro di Bernard Frolich L'arte del Modellismo. Sono sicuro che conosci il soggetto e spero che tu abbia una copia di questo libro. Purtroppo non sono riuscito a scaricarlo da nessuna parte dai soliti siti internet in formato elettronico, altrimenti avrei inserito delle foto a supporto di quanto scrivo.
Ci sono molte immagini e tra queste anche di ponti. Ebbene, in nessuno ho trovato la calafatura implementata. Personalmente, anche se non mi ritengo certamente paragonabile agli autori citati, preferisco una listellatura semplice, magari con legname di qualità. Vedi ad esempio il mio diario sul ketch Dolphyn, sempre su questo forum, oppure sul Soleil Royal. Penso sia per molti una semplice questione di gusti.



Ciao, Jack

sicuramente, ognuno vede e fa modellismo "a suo gusto" e questo è sacrosanto e ci mancherebbe altro se così non fosse.
Solo che, personalmente, da "mostri sacri" come quelli che tutti conosciamo sia qui che nella storia del modellismo internazionale da diversi decenni a questa parte, mi aspetto la realizzazione di un modello "rappresentante" il vero, tenendo conto che il grado di dettaglio e di "rappresentazione al vero" che si può verificare in altri elementi degli stessi modelli è in genere decisamente elevato.

Ad esempio, per citare il libro di Frolich da te indicato (che , per mia cultura personale l'ho acquistato in francese, inglese ed italiano) è vero che su alcune foto la calafatura non è forse nitida, ma a guardare bene tutte le foto (almeno dei ponti superiori dei modelli presentati) questa è presente sulla maggior parte di questi.

E questo, appunto, fa "scopa" (per quello che mi aspetto da questo modellista) con la realizzazione dettagliata di altre componenti, come ad esempio i cannoni in cui addirittura viene realizzato il colore verde del bronzo invecchiato, o la cucina, o le parti in ferro...

In ogni caso, nella versione italiana, a pag. 77, Frolich nel suo libro parla della simulazione della calafatura, al paragrafo "bordatura del ponte" (lui usa carta nera).
Le foto successive riportano appunto la stesura del ponte in cui si vede bene la calafatura realizzata (esempi a pag. 86 della versione italiana e successive)

Dei modelli citati come esempi nel libro, vedo che, guardando le foto riportate, i seguenti hanno tutti la calafatura :
* Le Requin
* La Salamandre
* Le Cyclope
* Le Coureur
* La Belle Poule
* Le Mercure

Forse l'unico su cui non si nota espressamente la calafatura è Le Jacynte, di cui vengono riprodotte effettivamente poco foto e non chiarissime.

Ecco, se c'è un valore elevato in questi esempi, dovrebbe essere (sempre secondo me) portato su ogni particolare, e non su alcuni si ed altri no.. altrimenti si creano delle "dissonanze" che, appunto, per modellisti di quella fama e portata, io non le giudico adeguate allla loro maestria.

Ad esempio, nella foto della coperta della goletta di Baranov che hai mandato, noto immediatamente (ed a prima vista) almeno due cose che, nella nave vera non sarebbero state realizzate in quel modo :

1) la chiodatura in metallo delle tavole del ponte, che dovrebbe essere invece visibile come "tappi" di legno che coprono i chiodi sottostanti, e quindi di colore differente dal legno delle tavole, ma non così smaccatamente brillante e metallico.

2) la giunzione del trincarino (in inglese "waterway") tra due spezzoni, iche si nota n alto a destra, che non ha assolutamente alcuna intestatura composta tra le tavole. In genere, per aumentare la robustezza della giuntura, non era assolutamente realizzata in mod così "squadrato". Ovviamente, se questo era un tincarino base... Altrimenti tale realizzazione sarebbe stata più accettabile (ma secondo me sempre errata) alla presenza di un controtrincarino.

Con questo non voglio dire che Baranov abbia sbagliato... Dico solo che non reputo, per questi motivi, l'intero modello all'altezza della fama del modellista... sopratutto se il modellista ha l'intenzione di "replicare" la realtà, anche simulandola, alla scala di questo modello che permetterebbe un "superlavoro di superdettaglio" incredibile.

Ovviamente, ognuno di noi costruisce i propri modelli come vuole e con il grado di accuratezza, precisione e perizia che più gli aggrada... come dicevo prima questo è sacrosanto per ognuno di noi, ma se si vogliono portare esempi di modellisti o modelli "da perfezione", questo modello non è tra quelli.

Sicuramente, l'esempio della goletta di Baranov è più indicato (ed hai fatto benissimo a citarlo ed a condividerlo con tutti noi) come tecnica di costruzione dello scafo "alternativa" a quelle canoniche e più conosciute come falsa chiglia ed ordinate (quella ad esempio che uso io sui miei pessimi modelli); pane e burro; scafo da blocco pieno; oppure quella da "ammiragliato".

Se riuscirai a rientrare in contatto con Baranov (a proposito, i suoi link danno errore...) ed a farti chiarire il perchè di queste scelte (non li chiamo nè errori e nemmeno omissioni) sarà interessante capirlo.

Ciao ed a riscriverci presto

JP


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