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Domenica 22 Novembre 2015

Secondo giro in corso . .

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Martedì 24 Novembre 2015

E anche il secondo giro di fasciame è terminato (sulla barchetta più piccola nelle due foto) ed ora rimane il terzo e ultimo che verrà eseguito con impiallacciatura Tanganyka. Alla fine il colore sarà come quello della scialuppa più grande visibile nelle stesse due foto.
Questa seconda scialuppa, a parte la forma piuttosto diversa, mi sembra stia venendo meglio, qui il progetto da me predisposto con un software CAD era migliore, a parte l'ultima ordinata di poppa totalmente errata e che ho corretto durante l'applicazione del fasciame.

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Cordialmente, Jack.Aubrey.

Mercoledì 2 Dicembre 2015

Direi che presentata in questo modo assomiglia più ad una portaerei giapponese della seconda guerra mondiale che ad una scialuppa di un brick . . volevo metter sul ponte alcuni caccia Mitsubishi A6M3 Zero e Aichi D3A Val ma poi ho girato il tutto ed è apparsa la mia scialuppa. Così ho abbandonato il progetto.

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Portaerei a parte, anche la seconda scialuppa del Brick ha ricevuto il suo terzo strato di fasciame. Devo riconoscere che questa volta tutto è filato in modo perfetto e credo che non potrebbe essere altrimenti, dopo sei volte che ormai rifaccio questo lavoro.
Questa volta ci ho messo un po a finire questa attività, ma il motivo è stata la mancanza di tempo che ho potuto concedere al modellismo negli ultimi 7/8 giorni. Troppi disturbi alla quiete del modellista. Nella pratica mi sono bastate tre sessioni di un paio d'ore per completare il terzo fasciame.

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Alla fine ho deciso di rifare la chiglia perché, causa un mio piccolo errore in fase di progetto, dopo tre strati di listelli, questa era diventata un po troppo bassa per essere credibile. Allora ho levigato totalmente la parte sporgente della vecchia chiglia, compreso il dritto di poppa e la ruota di prua, e ho incollato un listello di legno pregiato da 1,5 x 2mm.
L'aspetto è decisamente migliore di prima, essendo il pezzo totalmente nuovo. Manca ora solo la ruota di prua da ricavare da una tavoletta dello stesso legname.

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Alla prossima occasione con nuove attività, Jack.Aubrey.

Giovedì 3 Dicembre 2015

Oggi ho trovato un paio d'ore libere e ho ripreso le barchette . .
Così ho rifatto anche la chiglia della scialuppa più grande, con lo stesso metodo descritto nel messaggio precedente; vedi immagine qui sotto.

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Infine non ho più resistito alla tentazione di vedere come si presentasse la parte interna dello scafo e così ho provveduto a staccare la scialuppa grande dalla sua base di costruzione. Le due immagini seguenti mostrano l'interno, subito dopo il distacco.
Qui c'è ancora moltissimo lavoro da fare, prima di pulizia e poi di aggiunta dei nuovi particolari. Ora devo studiarmi per bene il disegno di questa scialuppa per capire com'era fatto l'interno e quindi cosa fare.
Comunque, visto il poco tempo che mi rimane prima di tornare in Toscana, credo che lascerò il tutto e procederò alla costruzione della terza ed ultima scialuppa. Ho poco meno di due settimane di tempo ma dovrei riuscire a finire all'esterno anche quest'ultima.

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Cordiali saluti, Jack.

Venerdì 8 Gennaio 2016

In questi giorni di pioggia ho passato un po di tempo a rivedere questo progetto del Brick e, ad un certo momento, su segnalazione del mio amico modellista che sta facendo lo stesso modello, abbiamo deciso che fosse finalmente arrivato il momento di "battezzare" il nostro Brick.

Entrambi avevamo in mente un paio di possibili nomi, ma per tutti e due il preferito sembrava essere "Le Colibri", con un altro nome alternativo che nel mio caso era "Le Nisus".

Dopo una revisione della mia ricerca ho scoperto che "Le Nisus" era stato catturato dalla Royal Navy quando il veliero non era stato ancora completato dai francesi: il veliero era parzialmente allestito e non ancora dotato di armamento. Questo fatto mi ha decisamente intrigato in quanto, fin dall'inizio era mia intenzione costruire un modello che, pur ricalcando il progetto francese di Pestel, fosse poi stato probabilmente modificato dagli inglesi, in modo da poter poi eseguire un modello diciamo "probabilmente unico".

Quindi cosa c'è di meglio di un veliero catturato "incompleto" e "senza armamento" ? Posso fare l'alberatura differente dalle regole francesi ma comunque aderente agli standard inglesi e sopratutto posso armarlo con cannoni diversi.

Da qui una repentina virata e la scelta di costruire "Le Nisus", che in italiano si traduce "Nibbio", cioè un uccello rapace di medie dimensioni che diventerebbe quindi il soggetto della polena che andrò a costruire.

Un ultima informazione: sotto la Royal Navy questo Brick venne rinominato in HMS Guadeloupe, quindi d'ora in avanti lo chiamerò così. Di conseguenza ho provveduto a modificare appropriatamente il titolo di questo diario.
A breve seguirà un aggiornamento della sua storia.

Salutoni, Jack.

Dopo aver fatto tanta fatica a scrivere questa ricerca per alcuni forum stranieri in inglese, non pretenderete la traduzione in italiano vero ? Anche perché vista l'aria di funerale che tira qui sarebbe chiedere troppo. Ma che siete tutti influenzati ? Oppure soffrite ancora dei postumi delle feste di fine anno ? Dopo tante discussioni scritte e dibatture in assemblea soci la situazione non solo non sembra migliorata, anzi . .

Wednesday, January 27th, 2016

After the decision to name my brick as HMS Guadaloupe (or Guadeloupe) in an afternoon when I was free of other tasks I started to search on the internet something about this ship.
Surprisingly I found a lot of news and also three original plans at the National Maritime Museum in Greenwich: of these plans, one is potentially very interesting because can help to determine the real appearance of the figurehead. And also the poop decorations. I'll buy it from the NMM at original scale because the image below shown is too small to understand what it is.

In the meantime I have written the history of this ship, where I found also some interesting contemporaty articles of the London Gazette. The main source is Wikipedia, supplemented with additional web sites.

Suggested reading. Regards, Jack.


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Mercoledì 8 Giugno 2016

Sono tornato da circa tre settimane dalla Toscana e da un paio di giorni ho cominciato a pensare di nuovo al modellismo. Due giorni fa ho riaperto il cantiere del modello della nave vichinga, che, se il diavolo non ci mette le corna, potrebbe essere terminato in un tempo abbastanza ragionevole, cioè prima del mio ritorno in Toscana a Settembre.

Invece per il Guadeloupe è ancora tutto fermo. Per prima cosa devo raccogliere le idee in quanto più di sei mesi di inattività mi hanno fatto dimenticare tante cose. In Toscana mi sono più concentrato sulla storia di questa nave e, avendo scoperto dell'esistenza di un disegno originale disponibile presso il National Maritime Museum di Greenwich, ho brigato per acquistarlo.

Sicuramente un ottimo acquisto, che ha chiarito molti aspetti sull'aspetto di questa nave, che si differenzia anche in modo piuttosto importante dal progetto francese: polena, sperone di prua, bottiglie, forma della poppa, sistemazione delle sartie. E' mia intenzione scattare delle fotografie di questi particolari per illustrare in dettaglio le differenze nei futuri post.

Nel frattempo, grazie alla collaborazione con un altro modellista che sta costruendo lo stesso modello (che lui ha deciso di chiamare Le Colibrì) è stata portata avanti la realizzazione degli affusti delle carronate. E' stato realizzato un master di questi particolari. Più precisamente due: a) uno per il mio amico che utilizza le carronate originali de Le Colibri, carronate riprodotte in dettaglio nei piani ANCRE, b) mentre per il mio modello, visto che era stato armato dopo la sua cattura da parte degli inglesi, è stato realizzato il master per il modello di canna inglese, quasi simile ma non uguale. Grazie ad una ricerca su internet ho trovato il disegno che mi serviva.

Infine il mio amico ha trovato e contattato un'azienda di Gazzada Schianno (VA) che ha provveduto a eseguire il processo di fusione dei pezzi necessari partendo dai master. Tutto questo è frutto del lavoro del mio amico, io mi sono limitato una decina di giorni fa ad andare a ritirare i pezzi e pagare il dovuto che verrà poi diviso tra noi due.

Qui sotto alcune immagini degli affusti, sia quelli per il mio Guadeloupe che quelli per Le Colibrì.

HMS Guadeloupe:

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Le Colibrì:

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Entrambi nella stessa immagine, a sinistra quelli inglesi . .

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Cordiali saluti, Jack.

PS: Il colore del metallo, che qui sembra quasi dorato, è fortemente falsato dalla luce artificiale, nella realtà è un colore molto simile all'argento (il materiale utilizzato per la fusione è una lega di peltro, di cui non ricordo il nome). Ovviamente i pezzi dovranno essere trattati per dare loro il classico colore "gun metal", in italiano "canna di fucile".

Domenica 12 Giugno 2016

Mi sono finalmente ricordato di fare alcune fotografie al piano costruttivo dell'HMS Guadelupe acquistato presso il Museo di Greenwich.

Le cinque immagini qui sotto proposte evidenziano i cinque punti che ho (finora) individuato come differenza dal disegno presente nella monografia de Le Cygne della ANCRE.

Però . . Però mi sono dimenticato di proporre le stesse immagini di dettaglio dei piani ANCRE, così dovremo aspettare che mi procuri le immagini anche di loro. Solo allora sarà possibile osservare completamente le cinque differenze qui mostrate.

Abbiate quindi un po di pazienza.

1° Differenza, o meglio un punto fermo, visto che non si conosceva fino ad ora come fosse fatta: la polena. Inoltre la forma della prua è diversa, più sottile e slanciata.

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2° Differenza: mancano completamente le bottiglie di poppa laterali.

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3° Differenza: il profilo dello specchio di poppa è diverso da quello de Le Cygne, più stretto e con portelli quadrati.

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4° e 5° Differenza: le sartie dell'albero di trinchetto e di maestra sono diverse che su Le Cygne.

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Ma ce ne sono anche altre di minore importanza ma comunque importanti.
Appeno posso posto anche le immagini dei piani ANCRE così si capisce meglio. Saluti, Jack.

Martedì 30 Agosto 2016


Recentemente ho finito un altro modello, quello della nave Vichinga di Gokstad, così ho riasumato il cantiere dell'HMS Guadeloupe . . il mio progetto a lungo termine.

Ho avuto bisogno di un po di tempo per riorganizzare le idee su come procedere, visto che il cantiere era fermo dal novembre 2015, e alla fine ho deciso di riprendere da dove avevo interrotto, cioè di terminare la completa costruzione delle tre scialuppe che erano presenti sul brick.

Così ho iniziato a lavorare alla "longboat", la più grande delle tre. Prima dell'interruzione la situazione si presentava così . .

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Così ho iniziato a raddoppiare le costole dello scafo, come da piani costruttivi. Un paio di pomeriggi di lavoro e il risultato è mostrato qui sotto . .

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Quindi ho iniziato a lavorare sugli allestimenti interni . .

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Dopo di che ho deciso di applicare all'interno dello scafo una mano di olio per legno, del solito tipo che uso, in modo da esaltare il colore del legno utilizzato (tanganika). Le ultime tre immagini sono state scattate dopo questa operazione e si possono facilmente notare le differenze in colore rispetto alle precedenti.
Salutoni, Jack.Aubrey.

Domenica 4 Settembre 2016

Sono stato in ospedale per tre giorni per fare un esame medico piuttosto invasivo: tutto bene ma ovviamente la produzione modellistica, appena iniziata poco fa, si è interrotta per un po. Ieri ho ripreso il lavoro ed ho preparato ed aggiunto un po di nuovi particolari. Qui sotto un paio di foto. Saluti, Jack.

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