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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 07/04/2010, 11:19 
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Iscritto il: 17/03/2010, 17:15
Messaggi: 3
cognome e nome: Schiappa Corrado
Un cordiale saluto a tutti,

sono Corrado, un nuovo associato che si è presentato agli iscritti al Forum il 18 marzo 2010.
Giorni fa mi ero permesso di porre all'attenzione dello Staff di Magellano alcuni argomenti per i quali chiedevo lumi e consigli.
Andrea Moia dello Staff, nel rispondermi e nel girarmi contestualmente la risposta del gentile e competente Andrea Vassallo, che in questa sede approfitto per ringraziare per il suo intervento, mi ha suggerito di riproporre le argomentazioni aprendo un Topic sul Forum.
Io accolgo l'invito e riporto all'attenzione di chiunque possa essere interessato la mail che avevo inviato allo Staff.

MAIL DEL 24.03.2010 INDIRIZZATA ALLO STAFF:
Come preannunciatovi provo a porre alcuni argomenti che potrebbero essere considerati pertinenti all'hobby modellistico navale, anche se in via tangenziale.
Premesso che attualmente sto riavvicinandomi a questo passatempo dopo più di 30 anni di "pausa", mi sto rendendo già conto che affiorano in me quegli argomenti che poc'anzi ho definito come possibilmente pertinenti all'hobby anche se in via tangenziale: è probabile che ciò derivi dal fatto che essi sono invece, a mio parere, molto pertinenti nella preparazione dei Presepi natalizi, quando si voglia allestirli in modo esteticamente e storicamente soddisfacenti (altro passatempo che mi intriga parecchio).

...e veniamo al dunque...

mi piace molto l'idea:
a. che il modello, pur essendo statico per definizione, una volta terminato possa essere o apparire, se non dinamico, alquanto "vivo" per la presenza di figurine attente alla propria attività specifica (Ufficiali, mozzi, marinai addetti ai pezzi e alle manovre, vedette, cuochi, pigroni, ecc.) ovviamente in scala adeguata e abbigliati secondo epoca e natura dell'imbarcazione (ammiraglia, corsara, pirata, moderna, da pesca, ecc.).
A questo proposito non ho trovato riferimenti nel corposo materiale che l'Associazione mette a disposizione dei Soci se non un fugace cenno in V.M. n° 7/2009 quando viene intervistato il modellista Luciano Bragonzi (foto di pag. 9; risposta a pagg. 11/12).
Nè ho trovato in commercio elementi particolarmente diversificati e soddisfacenti salvo qualcosa offerta da Mantua Model e da Magic Model.
Possibile che agli artisti modellisti associati, che sto piano piano imparando a conoscere visitando il nostro sito, l'argomento non ne solletichi l'estro, l'abilità manuale, la ricerca storica, il desiderio di impreziosire il proprio lavoro senza involgarirlo nè snaturarlo?

b. che il modello, per la stessa filosofia di cui al precedente punto a., una volta terminato e messo in bacheca, in bella mostra per il piacere proprio ed altrui, possa risultare opportunamente e strategicamente illuminato, all'interno ed all'esterno, avendo individuato in corso d'opera sia i punti logici della nave, sia lavorando nella struttura della bacheca.
Ma anche a questo proposito ho colto solo la sintesi dell'esperienza raccontata dal sig. Roberto Venturin nel n° 4 (pag. 16) della rivista.
Sono così fuori dallo spirito del modellista navale "puro" le realizzazioni degli effetti di cui ho fatto cenno?
Cosa ne pensate e cosa ne possono pensare i Soci?
E se non fossero considerate assurde mi piacerebbe molto leggere di approfondimenti, consigli, soluzioni, ecc. individuate da voi o da altri.

Mi sono abbonato alla Soleil Royal e mi accingo contestualmente a cominciare a tagliare i pezzi della H.M.S. Victory (scatola della Mantua Model acquistata nel 1980 - art. 776; scala 1:98 - sempre conservata in armadio in attesa di tempi migliori): sarei quindi nella situazione ideale per predisporre l'impianto di illuminazione, nel mentre si sviluppano passo passo i lavori di montaggio delle navi, se solo avessi spunti, idee, soluzioni, ecc. a disposizione da studiare ed approfondire a mia volta, in particolare per la Soleil Royal, di cui non risultano riferimenti sulla filosofia di costruzione pensata dalla De Agostini nè tavole esplicative con le varie vedute d'insieme.

E per completare questa mia lunghissima lettera vorrei chiedere perchè, a vostro parere, la fase di calafatura dello scafo, così tanto raccomandata dall'autore Conte F.D. nel suo Manuale di Navimodellismo Statico (Edizioni Aeropiccola -Torino, 6° edizione del 1975), pare non sia più nelle attenzioni dei modellisti (almeno tale è la mia impressione nel leggere la variegata documentazione a disposizione nel sito associativo).

Ringrazio per la paziente attenzione che vorrete dare al mio scritto e per le eventuali risposte e/o indicazioni che potrete darmi o procurarmi.

Cordialmente
Corrado Schiappa


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 07/04/2010, 13:17 
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Iscritto il: 19/10/2009, 18:22
Messaggi: 1057
Località: Torino
cognome e nome: Tibollo Mario
Caro Corrado,
ho letto con piacere quanto da te scritto.
Sto seguento la costruzione de Le Boulogne-ediz.Ancre- da parte del francese Olivier Bello. Ha pubblicato il suo lavoro su M.R.B -rivista francese- poi hanno sospeso la pubblicazione, ma se vai sul sito http://www.arsenal-modelist.com potrai vedere quello che combina il nostro Olivier. In sintesi costruzione in stile ammiragliato in scala 1/36 se non sbaglio, illuminazione con fibre ottiche e...
centinaia di personaggi tutti dipinti ed in pose varie...un sogno, da lustrarsi gli occhi.
Se può interessarti qualcosaltro contattami via e-mail: mario.tibollo@tin.it
Ciao
Mario

_________________
Domandare è lecito, rispondere è cortesia


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 07/04/2010, 15:15 
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Iscritto il: 10/12/2008, 1:35
Messaggi: 559
Località: milano
Ciao Corrado,
un modello statico si presta sicuramente di più, rispetto ad uno navigante, per una ambientazione ricca di personaggi così da sembrare più "vivo".
Il problema è che un veliero, di 1° o 6° rango, comporterebbe molte decine (se non centinaia) di personaggi e sarebbero tutti da scolpire, visto che il mercato non ne offre se non nella scala del ferroviario e quindi di fattura abbastanza moderna e non di foggia marina.
Ammesso ciò, non possiamo certo pensare di esporre il modello sul suo sostegno senza ambientarlo: o in navigazione, o in porto o in cantiere.
Se ad esempio la raffigurazione prevede la navigazione ed è un veliero, oltre ai personaggi, dobbiamo porlo con la dovuta inclinazione e la giusta posizione delle vele per il tipo di navigazione che dovremo dargli e la conseguente costruzione dello stato delle onde del mare e della scia della nave.
Tutte queste operazioni richiedono una dimestichezza che non tutti i modellisti navali hanno, bisogna insomma fare un diorama.
Tutto ciò è possibile; difatti il modellista GALANTE di Savona ne è un lampante esempio e conferma. Lui fà solo diorami splendidamente ambientati e ricchi di personaggi che modifica da quelli del ferroviario.
Bisogna anche tenere presente che in un diorama il modello della barca deve subire una operazione di invecchiamento e usura, che per essere ben fatta, necessita di una certa perizia per risultare veritiera.
Se il diorama di un veliero è senzaltro molto complesso, e il signor GALANTI ha pochi imitatori, nelle barche da pesca, gozzi e simili, invece i modellisti che fanno diorami sono molti di più.
Un gozzo sulla spiaggia con tutto l'armamentario delle reti, attrezzatura da pesca, cassette piene di pesci, anche senza personaggi, risulta ugualmento "vivo" e di più facile realizzazione.
Di fatti, ti dirò, che lo specialista Galante, a volte nei diorami fa uso di velieri in plastica che migliora con finizioni tali da non sembrare dei kit, ma che dal punto "costruzione del modello" gli accorciano e semplifica l'opera.
Passiamo alla illuminazione.
Il Vespucci e tutte le barche, anche relativamente moderne, si prestano a rappresentare tutte le luci, perchè con l'avvento dell'elettricità, avevano e hanno molti punti luce interne ed esterne.
I velieri antichi invece avevano solo delle fioche lanterne a poppa, e volendo, ma possibilmente visibili all'esterno e sempre fioche, solo nelle cabine comando e cabine ufficiali, oltre alla chiesuola della bussola e niente altro. Quindi molto poche e fioche e non certo di molto effetto visivo.
Un modello illuminato da faretti interni alla bacheca è senzaltro accattivante, ma quì sorgono problemi logistici fastidiosi che rischiano di compromettere il modello.
Una bacheca è almeno ermetica alla polvere e l'eventuale calore dei faretti provocherebbe un effetto "pentola a pressione" che sarebbe deleteria e che ti garantisco (avendola provata tristemente con una non lunghissima e semplice esposizione ai raggi solari) provoca scollamenti e altri guai, senza una adeguata ventilazione esterno/interno. Anche le semplici luci di un Vespucci, se restano accese per lunghi periodi possono creare problemi.
Calafatura e sua realizzazione.
Dobbiamo primariamente pensare che sia in un modello di 30 cm. e uno di 100 cm., la calafatura "al vero" è circa di 1 cm. o poco più e la cosa (nel modello) risulta visibile a seconda della scala.
Va da se, ad esempio,che se il modello è in scala 1:100 dobbiamo avere una calafatura di 1 decimo, necessita quindi di un corpo nero da 0,5 decimi perchè con la colla si raggiunge e a volte si supera la misura voluta.
Per calafature con misure inferiori diventa quindi quasi invisibile l'eventuale realizzazione ed è consequentemente inutile.
Per concludere questa troppo lunga email, ti dirò che fare un diorama comporta che finito il modello ci si trova a metà dell'opera e penso che molti modellisti, visto il lungo e non semplice lavoro, preferiscono non continuare, beandosi di rimirarsi il lavoro così come è.
Tutto è possibile fare attraverso il condizionamento della scala del modello, così come tutto è possibile fare attraverso le capacità e all'estro del modellista.
Luciano

P.S. = Per l'esattezza: io sono solo l'estensore dell'intervista, mentre l'intervistato è il modellista Albino Benedetto.

_________________
Se sento dimentico, se leggo ricordo, se faccio capisco. ( Confucio )


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 08/04/2010, 12:27 
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Iscritto il: 19/02/2009, 12:56
Messaggi: 915
E per completare questa mia lunghissima lettera vorrei chiedere perchè, a vostro parere, la fase di calafatura dello scafo, così tanto raccomandata dall'autore Conte F.D. nel suo Manuale di Navimodellismo Statico (Edizioni Aeropiccola -Torino, 6° edizione del 1975), pare non sia più nelle attenzioni dei modellisti (almeno tale è la mia impressione nel leggere la variegata documentazione a disposizione nel sito associativo).

Ringrazio per la paziente attenzione che vorrete dare al mio scritto e per le eventuali risposte e/o indicazioni che potrete darmi o procurarmi.

Cordialmente
Corrado Schiappa[/quote]

Ciao Corrado
Sono d'accordo su quanto detto da Lubra dunque non stò a riprendere i punti da lui già espressi.
L'unico punto che non mi è chiaro è quello sulla "calafatura", volevo sapere se intendevi quella modellistica o quella reale, per quella reale si è già espresso esaustivamente il buon Lubra, su quella modellistica e cioè la classica bendatura interna con garza e vinavil posso esprimermi io.
Io reputo che ogni modello in legno, esclusi quelli in arsenale, abbia bisogno di questa operazione per due semplici motivi.
Il primo è quello di rinforzare la struttura, ricordiamoci che abbiamo a che fare con listelli che nella moggior parte dei modelli hanno listelli di spessore da 0,5mm a 1,5mm e che dopo le varie carteggiature si assottigliano di parecchio, a volte carteggiando si bucano anche ed avere dietro una ulteriore pellicola ci aiuta alla riparazione con stucco.
Secondo
come tutti sappiamo il legno è una spugna ed assorbe l'umidità dell'aria quindi se la parte esterna viene trattata con vernici, pitture , stucchi vari ecc, ecc, la parte interna spesso non viene trattata a dovere, questo comporta uno squilibrio che porta il nostro modello,nel tempo, a svergolamenti e spaccature nel fasciame, ecco perchè io suggerisco di bendare l'interno con vinavil e garza o anche prodotti più moderni,vedi cellulose varie, anche se il vecchio vinavil costa meno :lol: :lol: :lol:
vass


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 14/04/2010, 18:01 
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Iscritto il: 17/03/2010, 17:15
Messaggi: 3
cognome e nome: Schiappa Corrado
Ringrazio vivamente Mario Tibollo, Lubra e Vass per tutte le indicazioni, i consigli e le argomentazioni che hanno voluto gentilmente propormi.
In particolare

a) a Mario:
ho visitato il sito da te consigliatomi (www.arsenal-modelist.com) ed effettivamernte sono rimasto sbalordito dalle opere rappresentate, dalla cura dei particolari, dalla varietà delle figurine e dalla ironia usata dall'artista nel posizionarne alcune di esse in particolari ambientazioni.
Ho notato la particolare e sistematica chiodatura effettuata: sembrerebbe quasi (ai miei occhi di apprendista-neofita) una sorta di firma.
Sorvolo con discrezione sui prezzi di vendita che monsieur Bello ha inteso indicare nella pagina dello Shop.

b) a Lubra:
non posso fare altro che prendere atto e condividere, sia pure a malincuore, quanto hai esposto in merito alla difficoltà di reperimento e/o di utilizzo di figurini.
In effetti, anche senza rendermene conto, nel mio iniziale scritto io immaginavo idealmente un diorama; e tale, probabilmente, anche se in chiave assolutamente elementare, poteva essere considerato il mio Cutty Sark (di oltre 30 anni fa e di cui avevo mandato una foto allo Staff in occasione della mia iscrizione all'Associazione) che avevo posto in una bacheca nella quale la base era stata dipinta come un mare vivace e sulla faccia alle spalle del veliero erano state dipinte delle nuvole e qualche uccello).
Anche l'illuminazione, mi rendo conto, comporta una serie considerevole di problematiche che, volendole affrontare, occorre che siano lungamente ponderate, immaginando soluzioni assolutamente prive di effetto "boomerang".
In merito alla calafatura.....

c) a Vass:
.....effettivamente mi riferivo a quella modellistica con utilizzo di garze e vinavil.
Prendo atto quindi che è tuttora una raccomandazione considerata utile da parte dei modellisti esperti e quindi continuerò ad adottarla per il futuro.
Però.. alla luce delle più che valide argomentazioni che hai esposto, stupisce che le dispense della Soleil Royal della DEAgostini (alle quali mi sono abbonato per riprendere piano piano un filo operativo interrotto da oltre 30 anni), nel mentre accompagnano il montatore anche nella scelta del momento più opportuno per respirare, nulla abbiano detto in merito alla calafatura modellistica (e, ormai digerita la dispensa n° 9, noi montatori, ligi alle istruzioni, abbiamo già provveduto alla sistemazione definitiva della copertura di prua, del ponte inferiore di prua, del ponte inferiore intermedio, del ponte centrale, del ponte di bompresso e del ponte di castello, cioè di metà della nave: quindi... addio calafatura... o no??!!)

Cordialità a tutti

Corrado


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 16/04/2010, 8:24 
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Iscritto il: 21/05/2009, 17:00
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Località: quartu s. e. (cagliari)
cognome e nome: giovanni
Ciao Corrado,
mi inserisco nella discussione.
Per quanto attiene la S.R. della DeA, le tue considerazioni mi hanno fatto rafforzare la forte convinzione che aspetterò ad iniziare la costruzione (o detto costruzione non montaggio - vedi il mio topic a riguardo) fino a quando non sarà completata la pubblicazione, perchè ritengo che è il modellista che deve decidere le fasi di lavoro anche in un Kit come questo estremamente industrializzato e reso semplice il più possibile.
E poi, ormai, ho preso il bruttissimo vizio di modificare in corso d'opera con aggiunte, variazioni, correzioni, ecc. alcune fasi che proprio non mi convincono. Qualcuno in altro topic ebbe a dire che il modellista è proprio una brutta specie che ama complicarsi la vita. Sante parole. Altrimenti dico io, dove stà il gusto di fare il modello ?

buon lavoro

_________________
giovanni

Non chi comincia ma quel che persevera


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 16/04/2010, 10:34 
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Iscritto il: 19/02/2009, 12:56
Messaggi: 915
[quote="
c) a Vass:
.....effettivamente mi riferivo a quella modellistica con utilizzo di garze e vinavil.
Prendo atto quindi che è tuttora una raccomandazione considerata utile da parte dei modellisti esperti e quindi continuerò ad adottarla per il futuro.
Però.. alla luce delle più che valide argomentazioni che hai esposto, stupisce che le dispense della Soleil Royal della DEAgostini (alle quali mi sono abbonato per riprendere piano piano un filo operativo interrotto da oltre 30 anni), nel mentre accompagnano il montatore anche nella scelta del momento più opportuno per respirare, nulla abbiano detto in merito alla calafatura modellistica (e, ormai digerita la dispensa n° 9, noi montatori, ligi alle istruzioni, abbiamo già provveduto alla sistemazione definitiva della copertura di prua, del ponte inferiore di prua, del ponte inferiore intermedio, del ponte centrale, del ponte di bompresso e del ponte di castello, cioè di metà della nave: quindi... addio calafatura... o no??!!)

Cordialità a tutti

Corrado[/quote]

Ciao Corrado

Non sò per quale motivo la DEA non fà menzione alla calafatura, magari essendo il modello di un certo impegno modellistico,il
Soleil Royal ha un grado di difficoltà elevato, magari pensava che rivolgendosi a modellisti già più esperti questa fase potesse essere omessa per via della loro esperienza, o magari non riteneva opportuno farla fare ritenendola inutile.
Io, da vecchio modellista quale sono, continuerò a farla sui miei modelli perchè mi è stato insegnato, fin da ragazzino quando iniziavo a incollare i primi listelli, da modellisti con esperienza avanzata che si autocostruivano i loro modelli e che erano a conoscenza di come poter trattare il legno da loro usato.
vass


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 28/06/2010, 16:54 
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Iscritto il: 06/03/2009, 22:51
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Località: Palermo
cognome e nome: Quartararo Antonino
Buona giornata a tutti.

Se mi permettete di inserirmi, in merito alla calafatura della soleil Royal, giacché anch'io sono abbonato on line alla medesima Opera, vorrei dire che è vero che le istruzioni della DeA non menzionano detti termini, forse perché, in un " Kit come questo estremamente industrializzato e reso semplice il più possibile" (scusa giloaf se uso una parte del tuo scritto per dire assolutamente un'altra cosa, ma qui, secondo me cade a fagiolo), aggiungo: "e per non complicare la vita al neofita, al quale maggiormente è rivolta l'opera" (considerazione del sottoscritto), nella scheda n° 1 (1E) e nella scheda n° 7 (7D), ad esempio, e non ricordo dove altrove, c'e una figura con un pacchetto di listelli tagliati già sporcati da una matita tenuta da una mano e una didascalia che invita a passare la matita sopra i quattro lati. Ecco: il neofita ha fatto la calafatura (alla DeA), senza neanche essere edotto di cosa e perché è stato chiesto di fare quella operazione (... forse per non metterlo in confusione?!). Altro che invecchiamento dei ponti, bitume di giudea, calafatura e chiodatura come abbiamo letto sugli articoli presenti in Magellano!

Per quanto riguarda l'illuminazione interna dei modelli. Quello che dice lubra, per le luci con lampadine a incandescenza o al neon è vero. Troppo calore!

Ma avete pensato all'esigua quantità di calore emessa dai mini LED, per simulare le esili fiammelle prodotte dagli stoppini dei lampioni a olio o a petrolio? Io credo che già le aperture dei sabordi e dei boccaporti, ancorché coperti da paiolati, siano sufficienti a fare circolare quella quantità di aria che smaltirebbe completamente il lieve calore.
Certamente, però, considerando che il calore secca il legno e le fibre si "rirtirano" forse è il caso di pensare che lubra ha ancora ragione in quanto si "anticiperebbe" il "ritiro" delle fibre, con conseguenti screpolature. Mi sbaglio?.
All'esterno, anche se all'interno di una bacheca, invece, arieggiando opportunamente, non dovrebbero esserci problemi, salvo che la luce (sempre LED, ma quelli a grande intensità riscaldano sempre, anche se nella misura di un decimo di una lampadina alogena), per illuminare il modello, colpendo il legno lo faccia sbiancare, credo.

Ciao e buon modellismo

Antonino

_________________
"Cominciate col fare ciò che è necessario. Poi ciò che è possibile. All'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".
(S. Francesco d'Assisi)


Buon modellismo.

Quanto 48


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 29/06/2010, 22:22 
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Iscritto il: 19/02/2009, 12:56
Messaggi: 915
Quanto48 ha scritto:
Buona giornata a tutti.


Per quanto riguarda l'illuminazione interna dei modelli. Quello che dice lubra, per le luci con lampadine a incandescenza o al neon è vero. Troppo calore!

Ma avete pensato all'esigua quantità di calore emessa dai mini LED, per simulare le esili fiammelle prodotte dagli stoppini dei lampioni a olio o a petrolio? Io credo che già le aperture dei sabordi e dei boccaporti, ancorché coperti da paiolati, siano sufficienti a fare circolare quella quantità di aria che smaltirebbe completamente il lieve calore.
Certamente, però, considerando che il calore secca il legno e le fibre si "rirtirano" forse è il caso di pensare che lubra ha ancora ragione in quanto si "anticiperebbe" il "ritiro" delle fibre, con conseguenti screpolature. Mi sbaglio?.
All'esterno, anche se all'interno di una bacheca, invece, arieggiando opportunamente, non dovrebbero esserci problemi, salvo che la luce (sempre LED, ma quelli a grande intensità riscaldano sempre, anche se nella misura di un decimo di una lampadina alogena), per illuminare il modello, colpendo il legno lo faccia sbiancare, credo.

Ciao e buon modellismo

Antonino



Ciao Antonino
A parer mio non è tanto il calore delle lampadine anche se ad incandescenza, a meno chè non metti una lampada da 150w, con i piccoli led o microlampade il problema non sussiste anche perchè il tempo di accensione potrà essere al massimo qualche oretta e forse neanche magari per far vedere l'effetto al momento e dopo si spegne il tutto. Il problema è poter nascondere fili ed interruttori e soprattutto gli spazzi per poter intervenire in caso si spegne qualche lampadina .
vass


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 Oggetto del messaggio: Re: figurine, illumuiazione, calafatura
MessaggioInviato: 30/06/2010, 0:09 
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Iscritto il: 06/03/2009, 22:51
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Località: Palermo
cognome e nome: Quartararo Antonino
Ciao Vass.

Certamente il problema esiste, ma è risolvibilissimo in fase di progettazione; forse, invece, come avrai già fatto esperienza, diventa molto difficile o impossibile per i modelli già "chiusi" e quelli dove non era previsto nulla.

Considerando l'esigua corrente, dell'ordine dei milliampere o microampere, e la tensione, prossima a 1,5 Volt, si può usare del filo smaltato di pochi decimi di diameto, che di per sé è già isolato (una coppia di fili e una resistenza da i/4 o 1/8 di watt per ogni LED). Dovrebbe essere previsto un canalino dove inserire i singoli fili. In prossimità della lanternina (LED), dovrebbe istallarsi una micro-presa (di pochi mm di dimensione) di quelle usate sulla scheda madre dei PC o nei walkman, e una microspina, da accoppiare alla micropresa, collegata al micro LED (lanterna). Per accedervi, in caso di guasto del LED o della microresistenza, dovrebbe essere prevista una botolina mascherata, montata sopra i componenti, di dimensioni opportune per inserirvi gli attrezzi necessari (pinzette e appendice riscaldante del saldatore). Generalmente potrebbe essere sufficiente un diametro delle vecchie dieci lire, o massimo cento lire.
Il collegamento elettrico all'esterno potrebbe avvenire mediante due bottoni metallici di ottone, del tipo per cancelleria, applicati sotto la chiglia, e appoggiati su due mollette, poste sulla base, alla stregua dei cordless, per ricevere l'alimentazione.

Dieci LED colorati, a piena potenza di illuminazione, collegati in parallelo consumerebbero intorno ai 200 milliampere, mentre, per la potenza luminosa necessaria veramente sarebbero sufficienti al massimo 50 milliampere.
Quindi, pochissima potenza joule da dissipare!
I componenti che avrebbero più bisogno di essere raffreddati sono le microresistenze. Quindi è meglio montarle su delle basette millefori sollevate da esse di almeno mezzo centimetro, lontane almeno un centimetro e mezzo da parti che potrebbero "bruciarsi" e prossime a "passaggi d'aria".

Per il resto non dovrebbero esserci altri problemi di sorta.

Buon modellismo.

Antonino

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Quanto 48


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