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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 26/06/2017, 7:20 
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Iscritto il: 18/02/2009, 13:42
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Passiamo ora ai quinti o ordinate a dir si voglia.
Per realizzare l'ordinata o quinto che sia, senza problemi di assimetrismo, si può paragonarla al disegno del Boudriot solo per avere una base sulla quale assemblare i vari pezzi.
Non ha gran importanza se non combacia è invece indispensabile che sia simmetrica e che la dima vada senza forzatura al suo posto

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Se si prende la Tav. 5 del Boudriot, si vede subito che, in corrispondenza del ginocchio, l’ordinata 3 deve essere un po’ più “grassottella” in quanto lì la sezione non è più rettangolare ma bensì comincia ad essere leggermente “a parallelogramma” a causa del quartabuono (Fig. 2.01).
Confrontando invece l’ordinata con *il disegno si può ben notare che non solo non c’è lo spessore per il quartabuono (l’ordinata dovrebbe avere *il profilo e la sezione tracciati in blu, con spessore s ), ma addirittura l’ordinata è tutta più “magra” rispetto al disegno per cui, quando ci sarà da cominciare a cartare e “limare” il tutto per realizzare il quartabuono non ci sarebbe "carne" per realizzarlo

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Per un montaggio corretto dell’ordinata come da istruzioni Hachette credo che la soluzione sia procurarsi un foglio di carta millimetrata fomato A4 ed incollarlo o fissarlo con puntine da disegno su un riquadro di compensato “morbido” (ad es. pioppo).
Sul foglio (Fig. 2.02) si può segnare un asse (in blu, indicato dalle lettere sovrapposte C ed L ) che servirà da mezzeria di riferimento verticale ed una linea di riferimento orizzontale A-A. dopodichè si provvede a “staffare” il madiere con sei spilli (usare quelli di acciaio, non quelli di ferro dolce), curando al massimo la centratura in verticale e l’allineamento orizzontale.
Il madiere è rappresentato in bianco, gli spilli dai pallini neri 1-2-3-4-5-6.
Tra gli spilli 1-2-3-4 si incastra il ginocchio (in blu) e, assolutamente SENZA COLLA, lo si blocca ulteriormente con gli spilli 7-8-9-10.
Si sfila delicatamente il ginocchio, si incastra in posizione lo staminale (in giallo) e si riposiziona il ginocchio.
Si fissa lo staminale con gli spilli 11-12-13-14 e si incastra in posizione il primo scalmo (in rosso), fissandolo con gli spilli *aggiuntivi 15-16-17-18. (sempre senza colla)
Si sfila il primo scalmo, si posiziona il secondo scalmo (in verde) e si riposiziona *il primo scalmo.’
Sulla dima si traccia CON ESTREMA CURA la linea di mezzeria verticale,, dopodichè la si inserisce nel suo incastro nell’ordinata e la si posiziona PERFETTAMENTE IN SQUADRO con l’asse di mezzeria, fermandola poi sul piano con gli ultimi quattro spilli 19-20-21-22: in tal modo la dima può scorrere orizzontalmente ma non può spostarsi verticalmente.

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A questo punto ci sono due alternative
- La mezzeria della dima non combacia con l’asse tracciato sul foglio
In tal caso, dopo aver tracciato sul foglio i contorni della semiordinata con una matita a punta fine, si rimuovono gli spilli dal N° 7 al N° 18 (Attenzione: gli altri spilli devono rimanere in posizione), si rimuovono i componenti delle ordinate, si fa scorrere in posizione corretta la dima in modo che il suo asse combaci perfettamente con l’asse di mezzeria e la si blocca temporaneamente con uno spillo provvisorio (N° 23 - in blu).
Dato che l’errore dovrebbe essere abbastanza ridotto, si ripete il procedimento di montaggio dei componenti dell’ordinata.
Unica differenza rispetto al primo montaggio sarà che, facendo riferimento alle linee tracciate sul foglio, partendo dal madiere si dovrà correggere gradualmente la posizione di ogni singolo componente fino a far combaciare l’incastro con la dima. Inoltre i vari pezzi verranno bloccati inserendo nuovamente gli spilli in posizioni leggermente scostate dalle precedenti (non si possono usare gli stessi fori). Completato il montaggio della semiordinata di sinistra, si traccia una linea B-B perfettamente simmetrica rispetto al suo profilo interno e si montano i componenti della semiordinata di destra incollando tra loro tutti i pezzi.
- La mezzeria della dima combacia con l’asse tracciato sul foglio.
Si passa direttamente alla fase finale (tracciatura della linea B-B e montaggio dell’altra semiordinata).
Ovviamente il procedimento dovrà essere ripetuto per ognuna delle ordinate.
Guardando la parte inferiore dell’ordinata o, meglio, sulla tacca praticata nel madiere per l’incastro nella chiglia si nota che, anche considerando la “magrezza” dell’ordinata rispetto al disegno (foto 2.04), la tacca sull’ordinata risulta troppo larga rispetto a quella sul disegno (Larghezza L2 anziché L1)
Incastrandola sul pezzo CH2 della chiglia l’ordinata risulta con incastro perfetto, praticamente senza gioco.

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In pratica, i tre pezzi sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente.
Riserviamo ora una particolare attenzione alla battura.
In pratica i tre pezzi della chiglia sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente (Fig. 2.03 - Poppa di scafo francese del 1670 circa).

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stando alle istruzioni, tutti i pezzi devono essere incollati insieme così come sono, vale a dire tutti con il medesimo spessore.
E’ chiaro che se lo scafo rimanesse tutto con ossatura a vista il problema potrebbe essere accantonato (ma sarebbe comunque una falsità storica: i modelli d’arsenale “originali”, anche se senza fasciame al di sotto degli incintoni, la battura ce l’hanno eccome - Foto 2.05 e 2.06)
Due foto “prese a caso” di due modelli originali d’arsenale inglesi conservati presso lo SCIENCE MUSEUM di Londra dove si evincono il
dettaglio della prua di un vascello a tre ponti dell’inizio del XVIII secolo
e il dettaglio della prua (a sinistra) e della poppa (a destra) di un modello di vascello inglese a due ponti dell’inizio del XVIII secolo (HMS CAPTAIN -1708
Foto M.Mercuri (ANB)

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Ma il modello Hachete sul lato sinistro dovrà avere il fasciame completo, per cui qualcosa dovrebbe (o, almeno, assolutamente dovrà) essere previsto. E’ evidente che realizzare la battura (anche su un solo lato) quando le ordinate sono già montate è un bel lavoro “infame” (direi quasi impossibile) ma, pur fattibile, è comunque un lavoraccio anche farla dopo che la chiglia è stata assemblata con dritto di poppa e ruota di prua.
Mi sono chiesto: come diavolo era fatta veramente la battura in que- sto scafo?
E qui si scopre veramente un “enorme pasticcio” Esaminiamolo
Dai disegni di Boudriot (Tav. 4 e 5) si può osservare che lo scasso nei madieri è largo circa 6mm (in scala 1:24 - Fig. 2.04 qui a lato - Dettaglio ordinata 3 poppiera).

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Ma se si va alla Tav. 3, si vede chiaramente che , nella sua parte inferiore, la chiglia è larga oltre 7mm, sia pure con una differenza nella parte superiore tra la vista da poppa e la vista da prua (Fig. 2.05)

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Continua alla prossima
Ciao
OLI


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 26/06/2017, 23:57 
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Iscritto il: 16/02/2017, 21:44
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cognome e nome: Riceputi Giuliano
Salve OLI
Premetto di essere un principiante riguardo il modellismo navale ed è la prima volta che partecipo ad un forum.
Spero di non combinare guai, e se succedesse faccio le mie scuse in anticipo.
Trovo interessante questo Suo argomento riguardanti le anomalie e gli errori riscontrati nell’ opera de La Belle. Per un inesperto come me, che ha deciso di provare questa esperienza, non poteva capitargli niente di meglio e a tal proposito non posso che ringraziarla.
Vorrei mostrarle la base che ho ideato per assemblare i quinti.
La base è multistrato da 22 mm di spessore
In alto in centro c’è il fermo per le dime che accompagnano i vari quinti dell’opera. Su queste dime pratico un foro centrale per bloccarle infilandole nella vite presente sotto il fermo, il foro è leggermente più grande per permettere di posizionare correttamente la dima riferendosi al foglio millimetrato.
In basso al centro, in asse e perpendicolare al fermo delle dime, c’è la “chiglia” dove si innesta il madiere.
Questa “chiglia” è scorrevole, sempre in asse al fermo delle dime, per utilizzarla per tutti i quinti.
Tutti i legni asolati messi a raggiera servono per appoggiarsi ai vari componenti dei quinti dopo che questi sono posizionati correttamente riferendosi sempre al foglio millimetrato.
L’ultima foto è ciò che ho utilizzato: viti M 4, dadi alettati, rondelle e boccole filettate.
Per non rovinare il foglio millimetrato interpongo tra questo e i quinti un foglio lucido.
OLI La ringrazio ancora, spero di non essere stato invadente o inopportuno.
Buon lavoro
Giuliano


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 7:49 
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Iscritto il: 18/02/2009, 13:42
Messaggi: 2125
Mamma mia bounty! Grazie per i ringraziamenti. Sono felice che a qualcuno sia stato utile la mia ricerca. Ma ora sono io invece che ti ringrazio per la tua idea sulla realizzazione dei quinti, molto interessante. Ho scaricato il tutto e lo posterò in altri forum per aiutare coloro che vogliono progredire. Spero che diversi accoglieranno con interessa la tua proposta. Per quei pochi che ci rideranno sopra ci facciano buon sangue.
Grazie ancora
Continuo
Osservando i disegni vengono spontanee due domande
-Le due figure possono lasciare qualche dubbio, (ne parliamo subito qui di seguito) ma è chiaro che lo scasso per l’incastro delle ordinate è più stretto della larghezza della chiglia (in scala 1:30 circa 5mm anziché i 6mm dello spessore della tavoletta di pero da cui la chiglia è stata ricavata).
Come era fatta, secondo Boudriot, quella chiglia?
Un’ idea per la parte centrale può essere data da uno dei due schizzi nell’angolo in alto a destra della Tav. 4 e dal disegno della sezione all’ordinata M già riportato nel forum, disegno che però, se paragonato allo schizzo sulla tav. 4, sarebbe mancante di alcune linee estremamente importanti per capire il tutto

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Come andrebbe modificato il disegno

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Quanto illustrato sopra vale per la sezione centrale dello scafo, dove la chiglia è singola, cioè un pezzo solo, non due sovrapposti come ha fatto l’Hachette
A questo punto viene da chiedersi come era fatta la chiglia alle due estremità o, meglio, come Boudriot l’aveva pensata.
Per avere una risposta occorrerebbe analizzare una per una tutte le ordinate dalla 10 (posteriore) verso poppa e dalla 7 (anteriore) verso prua, controllare gli scassi e cercare di far combinare quelli sulle ordinate con quelli sui due pezzi di controchiglia, quello poppiero e quello prodiero.
Inoltre c’è un altro dubbio ed è la strana posizione del torello, distaccato dal madiere: è chiaro che il bordo inferiore del torello può essere inchiodato alla chiglia (ci sono quelle specie di “alette” laterali che fanno da appoggio), ma il bordo superiore non può essere inchiodato alle ordinate, a meno di non rischiare di spac- carlo.
La risposta la si può trovare in una tavola di Landström presa dal volume sul VASA, ma il VASA era una costruzione di netta scuola olandese di quasi sessant’anni antecedente alla BELLE e, a parte La BELLE, nelle documentazioni francesi (almeno quelle che ho io) non c’è traccia di tale configurazione.
In conclusione, data la “strana” configurazione disegnata da Boudriot (che nella parte centrale porta inevitabilmente a ipotizzare una situazione come lo schizzo qui in alto), ritengo che per i nostri scopi non valga assolutamente la pena di perderci altro tempo e passare direttamente alla Soluzione FRÖLICH
Al centro della Tav. 6 Boudriot ha inserito una sezione in corrispondenza dell’ordinata 3 con una sezione della chiglia in completo contrasto con quella alla Tav. 10 in corrispondenza dell’ordinata M, e questa probabilmente ha dato l’idea al Frölich per una “birichinata semplificativa”, in linea con quanto aveva già fatto con il modello de L’AMBITIEUX.

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In pratica lui ha ridotto lo spessore della chiglia nella parte superiore rendendolo uguale alla larghezza degli scassi nelle ordinate e, parimenti, ha tenuto lo spessore delle due contro- chiglie di poppa e di prua uguale a quello della parte più sotti- le della chiglia. Se si accetta tale soluzione, basta riprendere quanto ha inserito il 18 maggio Mr. John Silver in uno dei miei forum
"Per di più la storiella della battura non è come ho letto nei vari post (e qui ha ragione) La Belle aveva una chiglia senza controchiglia calettata, mentre nei quartieri estremi, quindi di prua e di poppa, ha degli allungatori che si prestano ad essere calettati per ricevere i forcacci a poppa e gli zangoni a prua, in pratica ci troviamo a centro nave con una chiglia larga tot e sopra essa una controchiglia di minore larghezza (senza calette - significa che la chiglia è tutta di un pezzo?) che riceve i madieri delle rimanenti coste. La battura quindi a centro nave non ha due canti come nella regola, cioè il canto inferiore e quello superiore che foggiano un "triangolo" dove si inserisce il torello, ma ha solo il canto inferiore che è appunto foggiato dalle due differenti misure tra chiglia e controchiglia ( io avrei scritto “dai due differenti spessori della chiglia, quello della metà inferiore e quello della metà superiore) che formano così un gradino. In pratica nel La Belle la battura si deve eseguire solo sul dritto di poppa dietro la pettiera, cioè l'insieme dell'arcaccia. A prua si foggia nella stessa maniera di centro nave: la controruota è minore di larghezza della ruota e quindi questa differenza forma uno scalino che è, di fatto, il canto inferiore della battura.

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Come si è visto nella pagina precedente, l’interpretazione dei disegni di Boudriot porterebbe ad altre solu- zioni ma, se si accetta la “semplificazione Frölich” va bene così Il problema però è che, in Hachette tale soluzione non è certo la più felice in quanto gli scassi nei madieri delle ordinate hanno una larghezza pari allo spessore per cui, se si assottiglia la metà superiore della chiglia, poi le ordinate “ballano” nell’incastro, a meno di non mettere due piccoli spessori di compensazione (uno per lato) in ogni incastro.

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Continua alla prossima
Ciao
OLI


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 9:05 
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Ciao Oli
Stai facendo un ottimo lavoro, specialmente per tutte quelle persone che hanno intrapreso la costruzione di questo modello dell'hachette, credo che baunty non sia l'unico che ti segua, ma che siano in parecchi a farlo, solo che magari non hanno molta dimestichezza con la tastiera del pc e quindi non riescono a colloquiare con te. Ammiro la tua costanza nel portare avanti l'argomento e ti ringrazio.
vass


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 9:09 
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Iscritto il: 19/02/2009, 12:56
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Ciao Baunty
Un bell'oggettino che aiuterà parecchie persone a mettere insieme le ordinate, complimenti.
vass


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 13:51 
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Grazie Vass, vedi che c'è sempre qualcuno che ci insegna qualche cosa!
Io non sono un gran che e cerco di documentarmi il più possibile e di conseguenza desidero condividere con gli altri questa esperienza. Non ha importanza che venga seguita o meno ritengo però che persone intelligenti ne possano far tesoro.
Acquistato il n° 10 con l'ordinata (o quinto) maestra che non allestisco fino a quando non le avrò tutte in quanto ho avuto un amara esperienza con la Gemma dove i quinti si sono imberlati pur utilizzando delle tavolette di pero di ottima qualità.
Comunque Hachette proprio su questo numero a pagina 61 conclude: "Conservate le varie ordinate che saranno inserite nella chiglia quando il cantiere sarà terminato"

Inoltre ricordo che si dovrà praticare il quartabuono e lo si dovrà fare fuori opera ovviamente. Ecco un link dove viene documentata la sua realizzazione. Da tener presente che il modellista non va a caso, bensì segue la linea tracciata in precedenza sulla monografia dalla quale è stato rilevata la piantina da incollare sulla tavoletta per realizzare il quinto che questo modellista dopo averlo assemblato lo sta lavorando.
Sulla pagina 62 viene prodotto il disegno con il quale impostare l'ordinata. Ben fatto.
https://www.youtube.com/watch?v=x4tpcgnA_ao
Ciao e buon modellismo
Alla prossima
OLI


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 18:29 
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Ciao a tutti i partecipanti a questo forum.
Anche io sono alle prese con questa costruzione e finora ho seguito Mario con grande attenzione. Anch'io ho trattenuto tutte le costole /ordinate in attesa di averle tutte.
Ho visto il disegno allegato al fascicolo 10 e mi è presa la curiosità di verificarlo con i disegni.
Ho riportato in scala il disegno di Boudriot e l'ho confrontato con quello di Hachette.
Bisogna fare due fotocopie e confrontarle controluce.
Beh i due disegni sono diversi!!!!!!!
Mario puoi fare questo confronto e sapermi dire se ho preso un abbaglio o se è reale la differenza.
Se sono diverse io non saprei come proseguire e se fidarmi o meno.
Grazie per l'informazione.
Carlo


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 27/06/2017, 20:26 
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Iscritto il: 18/02/2009, 13:42
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Ciao Carlo, il problema è già stato affrontato ed in effetti ci sono enormi differenze tra La Belle Hachette e quella del Boudriot.
Ma noi stiamo realizzando quella di Hachette e quindi, riferirsi alla monografia del Boudriot, è solo per rendersi conto che alla fin fine il progetto Hachette è quello che è ed è lungi dal proferirsi in arsenale. Si spera che le anomalie riscontrate si susseguano pari pari pure sugli altri quinti in modo da avere una barca un po' diversa dalla monografia ma per lo meno centrata. Fidati comunque e continua in quanto tanti appassionati sono in grado di aiutarci al momento della bisogna.
Ciao
OLI


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 28/06/2017, 0:05 
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Iscritto il: 04/12/2008, 10:05
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Località: Cinisello Balsamo MI
cognome e nome: Cavaletto Carlo
Grazie per la tua pronta risposta. ma...
il problema non consiste nell'andare avanti o meno e nell'aiuto o meno.
Il problema consiste nel fatto che nei fascicoli viene citata la monografia e molti di coloro che stanno realizzando la collezione hanno acquistato la monografia. Per realizzare le ordinate (almeno un po in squadra) ho fatto le copie nella scala corretta per usarle come guida.
Nel fascicolo 10 è apparso il disegno dell'ordinata M che ha un profilo diverso da quello dei disegni Ancre.
La domanda è: che caspita di disegni hanno usato per fare i fascicoli?
Allora un modello per chiamarsi tale può avere qualunque forma purchè assomigli alla nave vera?
Questo è modellismo?


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 Oggetto del messaggio: Re: la Belle Hachette anomalie e proposte
MessaggioInviato: 28/06/2017, 7:25 
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Iscritto il: 18/02/2009, 13:42
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Vero caro Carlo! Anche questo è modellismo. Debbo però dire che ogni monografia che produca la realizzazione di uno scafo, tiene conto delle linee d'acqua, ma quali sono se non ci sono i disegni originali? Sono ovviamente presunte e quindi possono anche diversificarsi di quel poco rispetto a come l'autore le imposta. Qui però credo che i piani del Boudriot siano stati rilevati male in quanto non credo che gli autori le abbiano calcolate in proprio. Quindi questo è si modellismo ma alla pressappoco e non d'arsenale.
Ritornando al problema battura, anche J.C.Lemineur ha dato due diverse interpretazioni, una nella monografia del Le FRANCOIS  (1683)  in cui ha ripreso praticamente il Frölich, ed una nella monografia della fregata L’AURORE (1697).
La monografia della fregata (un’altra opera bellissima) è di diversi anni più recente rispetto a quella del Le FRANCOIS e, evidentemente, l’autore li ha impiegati studiando Colbert (anche se di quasi trent’anni antecedente al varo de L’AURORE) e disegnando i piani esattamente in accordo a quanto riportato ne L’ALBUM.
La differenza? Inserisco una copia di una sezione centrale della fregata (Fig. 2.14): la zona della chiglia  è cerchiata in rosso e si vede che l’ordinata è semplicemente “appoggiata” sulla chiglia, senza alcun incastro e poi, ovviamente, inchiavardata con un tirante in ferro (l’ho appena ipotizzato in rosso) che blocca insieme chiglia, ordinata e paramezzale.

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Concludendo direi una cosa molto semplice: Hachette ha lanciato sul mercato un prodotto che riguarda il modellismo e per la prima volta realizzato non con le semplici ordinate ma con i quinti. Tale opera è stata definita d'arsenale e qualcuno potrebbe pure dire in ammiragliato, ma non è il caso nemmeno di accostamento.
Quindi che fare? Ma continuare corpo di bacco e se i modellisti di Hachette commettono errori, orbene noi credo tutti assieme saremo in grado di correggerli, portare le opportune modifiche e se alla fine il modello non sarà strettamente d'arsenale o d'ammiragliato che importanza ha. Noi che lo finiremo avremmo capito cosa siano queste due tecniche e fatto tesoro di questa esperienza potremmo certamente e con successo dedicarci in seguito a queste due meravigliose tecniche

Il modellismo è la riproduzione dell’originale in piccolo, da fare con cura ed attenzione al minimo dettaglio, spingendo la ricerca storica e la fedeltà ricostruttiva “fino all’ultimo chiodo”. Questo va bene per modellisti capaci ma per uno come me alquanto da strapazzo va pur bene realizzare dei simulacri con ogni mezzo a disposizione.
Esempi: i volantini di chiusura e apertura dei boccaporti sulla Amerigo Vespucci li ho realizzati con bottoni automatici di dimensione adeguata.
Quindi i miei migliori auguri a chi vuole come me proseguire con La BELLE incurante degli ostacoli da superare, ma ben lieto che ci siano in quanto stimolano positivamente.
Debbo dire la verità: gli strafalcioni riscontarti su Hachette non mi hanno demoralizzato, al contrario mi hanno stimolato alla ricerca e al confronto cosa che un modellista da  strapazzo come me dovrebbe comunque fare.

Dopo tutta questa ricerca mi è venuta un'idea sul come eventualmente realizzare la battura in modo empirico, sempre che Hachette non indichi come fare. Visto che i migliori si prendono delle libertà, perchè non le posso prendere anch'io che sono una schiappa?

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Per dare un idea prendo ad esempio questo disegno riportato dal Boudriot. Potrei ingrossare la chiglia (A) con dei listelli adeguatamente dimensionati (B) dopo che ho realizzato lo scheletro, tolto la barca dal cantiere e prima di iniziare il rivestimento. Questo in quanto nessuno può sapere  quali sviluppi potrà avere in Hachette questa questione, fare quindi la battura adesso basandosi semplicemente sui disegni originali della monografia può essere estremamente rischioso.
In effetti c'è parecchio spazio tra il madiere n° 3 e il fondo della chiglia per lo meno quanto le staffe di supporto.

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Questo è modellismo d'arsenale, riportato da testi specifici e da monografie illustri che ogni modellista, che opera a tal riguardo, dovrebbe consultare. Questa ricerca l'ho fatta per me che, pur con quarant'anni di modellismo, non si era mai avvicinato alla tecnica d'arsenale, pur avendo realizzato nel tempo una vasta biblioteca a tal riguardo solo per la propria voglia di imparare. Non si nasce ingegneri navali, ma lo si diventa studiando sui testi specifici. Non sono ovviamente laureato in ingegneria navale antica, ma per lo meno ora ci mastico un po' sopra. Ho creduto opportuno quindi condividerla con altri postandola su alcuni forum. Gli autori dell'opera che Hachette pubblica e che viene definita in arsenale (lo affermano loro non io) hanno chiesto di commentare il proprio operato ed eventualmente integrarlo con proposte documentate, come dal resto chiedono tutti i fautori di monografie, ed è quello che cerco di fare anche con interventi di altri volonterosi.
Che ne dite.
Ciao e per il momento concludo qui aspettando nuove argomentazioni da Hachette!
OLI


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