Passiamo ora ai quinti o ordinate a dir si voglia.
Per realizzare l'ordinata o quinto che sia, senza problemi di assimetrismo, si può paragonarla al disegno del Boudriot solo per avere una base sulla quale assemblare i vari pezzi.
Non ha gran importanza se non combacia è invece indispensabile che sia simmetrica e che la dima vada senza forzatura al suo posto


Se si prende la Tav. 5 del Boudriot, si vede subito che, in corrispondenza del ginocchio, l’ordinata 3 deve essere un po’ più “grassottella” in quanto lì la sezione non è più rettangolare ma bensì comincia ad essere leggermente “a parallelogramma” a causa del quartabuono (Fig. 2.01).
Confrontando invece l’ordinata con *il disegno si può ben notare che non solo non c’è lo spessore per il quartabuono (l’ordinata dovrebbe avere *il profilo e la sezione tracciati in blu, con spessore s ), ma addirittura l’ordinata è tutta più “magra” rispetto al disegno per cui, quando ci sarà da cominciare a cartare e “limare” il tutto per realizzare il quartabuono non ci sarebbe "carne" per realizzarlo

Per un montaggio corretto dell’ordinata come da istruzioni Hachette credo che la soluzione sia procurarsi un foglio di carta millimetrata fomato A4 ed incollarlo o fissarlo con puntine da disegno su un riquadro di compensato “morbido” (ad es. pioppo).
Sul foglio (Fig. 2.02) si può segnare un asse (in blu, indicato dalle lettere sovrapposte C ed L ) che servirà da mezzeria di riferimento verticale ed una linea di riferimento orizzontale A-A. dopodichè si provvede a “staffare” il madiere con sei spilli (usare quelli di acciaio, non quelli di ferro dolce), curando al massimo la centratura in verticale e l’allineamento orizzontale.
Il madiere è rappresentato in bianco, gli spilli dai pallini neri 1-2-3-4-5-6.
Tra gli spilli 1-2-3-4 si incastra il ginocchio (in blu) e, assolutamente SENZA COLLA, lo si blocca ulteriormente con gli spilli 7-8-9-10.
Si sfila delicatamente il ginocchio, si incastra in posizione lo staminale (in giallo) e si riposiziona il ginocchio.
Si fissa lo staminale con gli spilli 11-12-13-14 e si incastra in posizione il primo scalmo (in rosso), fissandolo con gli spilli *aggiuntivi 15-16-17-18. (sempre senza colla)
Si sfila il primo scalmo, si posiziona il secondo scalmo (in verde) e si riposiziona *il primo scalmo.’
Sulla dima si traccia CON ESTREMA CURA la linea di mezzeria verticale,, dopodichè la si inserisce nel suo incastro nell’ordinata e la si posiziona PERFETTAMENTE IN SQUADRO con l’asse di mezzeria, fermandola poi sul piano con gli ultimi quattro spilli 19-20-21-22: in tal modo la dima può scorrere orizzontalmente ma non può spostarsi verticalmente.

A questo punto ci sono due alternative
- La mezzeria della dima non combacia con l’asse tracciato sul foglio
In tal caso, dopo aver tracciato sul foglio i contorni della semiordinata con una matita a punta fine, si rimuovono gli spilli dal N° 7 al N° 18 (Attenzione: gli altri spilli devono rimanere in posizione), si rimuovono i componenti delle ordinate, si fa scorrere in posizione corretta la dima in modo che il suo asse combaci perfettamente con l’asse di mezzeria e la si blocca temporaneamente con uno spillo provvisorio (N° 23 - in blu).
Dato che l’errore dovrebbe essere abbastanza ridotto, si ripete il procedimento di montaggio dei componenti dell’ordinata.
Unica differenza rispetto al primo montaggio sarà che, facendo riferimento alle linee tracciate sul foglio, partendo dal madiere si dovrà correggere gradualmente la posizione di ogni singolo componente fino a far combaciare l’incastro con la dima. Inoltre i vari pezzi verranno bloccati inserendo nuovamente gli spilli in posizioni leggermente scostate dalle precedenti (non si possono usare gli stessi fori). Completato il montaggio della semiordinata di sinistra, si traccia una linea B-B perfettamente simmetrica rispetto al suo profilo interno e si montano i componenti della semiordinata di destra incollando tra loro tutti i pezzi.
- La mezzeria della dima combacia con l’asse tracciato sul foglio.
Si passa direttamente alla fase finale (tracciatura della linea B-B e montaggio dell’altra semiordinata).
Ovviamente il procedimento dovrà essere ripetuto per ognuna delle ordinate.
Guardando la parte inferiore dell’ordinata o, meglio, sulla tacca praticata nel madiere per l’incastro nella chiglia si nota che, anche considerando la “magrezza” dell’ordinata rispetto al disegno (foto 2.04), la tacca sull’ordinata risulta troppo larga rispetto a quella sul disegno (Larghezza L2 anziché L1)
Incastrandola sul pezzo CH2 della chiglia l’ordinata risulta con incastro perfetto, praticamente senza gioco.

In pratica, i tre pezzi sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente.
Riserviamo ora una particolare attenzione alla battura.
In pratica i tre pezzi della chiglia sono tutti dello stesso spessore, senza l’assottigliamento necessario all’estremità inferiore del dritto di poppa per l’incastro del torello e del corso di fasciame immediatamente adiacente (Fig. 2.03 - Poppa di scafo francese del 1670 circa).

stando alle istruzioni, tutti i pezzi devono essere incollati insieme così come sono, vale a dire tutti con il medesimo spessore.
E’ chiaro che se lo scafo rimanesse tutto con ossatura a vista il problema potrebbe essere accantonato (ma sarebbe comunque una falsità storica: i modelli d’arsenale “originali”, anche se senza fasciame al di sotto degli incintoni, la battura ce l’hanno eccome - Foto 2.05 e 2.06)
Due foto “prese a caso” di due modelli originali d’arsenale inglesi conservati presso lo SCIENCE MUSEUM di Londra dove si evincono il
dettaglio della prua di un vascello a tre ponti dell’inizio del XVIII secolo
e il dettaglio della prua (a sinistra) e della poppa (a destra) di un modello di vascello inglese a due ponti dell’inizio del XVIII secolo (HMS CAPTAIN -1708
Foto M.Mercuri (ANB)


Ma il modello Hachete sul lato sinistro dovrà avere il fasciame completo, per cui qualcosa dovrebbe (o, almeno, assolutamente dovrà) essere previsto. E’ evidente che realizzare la battura (anche su un solo lato) quando le ordinate sono già montate è un bel lavoro “infame” (direi quasi impossibile) ma, pur fattibile, è comunque un lavoraccio anche farla dopo che la chiglia è stata assemblata con dritto di poppa e ruota di prua.
Mi sono chiesto: come diavolo era fatta veramente la battura in que- sto scafo?
E qui si scopre veramente un “enorme pasticcio” Esaminiamolo
Dai disegni di Boudriot (Tav. 4 e 5) si può osservare che lo scasso nei madieri è largo circa 6mm (in scala 1:24 - Fig. 2.04 qui a lato - Dettaglio ordinata 3 poppiera).

Ma se si va alla Tav. 3, si vede chiaramente che , nella sua parte inferiore, la chiglia è larga oltre 7mm, sia pure con una differenza nella parte superiore tra la vista da poppa e la vista da prua (Fig. 2.05)

Continua alla prossima
Ciao
OLI