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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 19/06/2019, 9:15 
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Altro esempio di chiodi (bulloni) passanti viene rappresentato nel modellino " posto di combattimento" della Mantua riguardante i cannoni.

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Questi se fossero fissati solo con chiodi infissi, al rinculo potrebbero venir divelti. Si noti sul portello, l'apertura per la fucileria
Ciò si evince anche da questa stampa.

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Da questa ho realizzato "Le Soleil Royal"

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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 21/06/2019, 18:58 
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Desidero fare copia incolla di un intervento di matiz che ha realizzato il 74 cannoni modello che ha ricevuto notevole successo e diversi premi.
Sappiate che l'ha ricavato da un albero di pero regalatogli da un amico che purtroppo morì. Sono certo che tanta magnificenza è stata ottenuta in quanto quel amico dall'aldilà gli ha guidato la mano.
Andate a vederlo in forum modellismo net perchè merita veramente
Volevo ritornare un attimo sul discorso della valutazione dei modelli.
I tre criteri che vengono presi in considerazione sono:
- Fedeltà costruttiva
- Qualità del lavoro
- Mole di lavoro
va da se che un modello costruito in arsenale, senza omissioni di particolari e con una ricerca costruttiva alle spalle, avrà qualcosa in più rispetto ad un modello semplificato nella sua struttura, anche se poi il risultato finale è pressochè uguale, per questo fa fede il dossier costruttivo ed il disegno da presentare assieme al modello in fase di valutazione.
La qualità del lavoro tiene conto, o dovrebbe tenere conto, della precisione della costruzione e del suo aspetto estetico generale, l'uso di materiali appropriati, ed, ovviamente, della scala del modello, senza voler offendere nessuno, un conto è costruire per esempio in scala 1:24, un conto è costruire in scala 1:48, diverso è costruire in scala 1:56
Sulla mole di lavoro ho visto alcune, secondo me, incongruenze, e comunque non si può dare il massimo del punteggio come mole di lavoro a chi presenta, per esempio, solo tre lanterne o una sezione, rispetto a chi presenta un modello intero più o meno impegnativo, da una ventina d'anni il range per ottenere la medaglia d'oro si è ristretto a 5 punti, da 96 a 100, prima il range era di 10 punti, e, secondo me, era più equa la valutazione.

Per mia considerazione personale, quindi, una valutazione equa parte innanzi tutto dalla scala di costruzione, poi dalla mole di lavoro, poi dalla fedeltà costruttiva.
Questo, ovviamente, per chi crede in queste cose.
Io potrei essere quello che si potrebbe vantare più di tutti, visto che, presentando il 74 cannoni 4 volte nel corso degli anni, a Porotto (Ferrara), a Corciano (Perugia), a Besana e questa volta a Perugia, ho sempre ottenuto il punteggio più alto della manifestazione, ma chi mi conosce, e qualcuno che mi conosce, c'è, sa benissimo che delle medaglie non mi interessa niente, dovevo partecipare anche a due mondiali, ma non ci sono andato perchè organizzati in posti improbabili in paesi dell'est, quello che mi è sempre interessato è stata la diffusione della filosofia del modellismo d'arsenale, la sua accettazione a livello di federazione, il riconoscimento di un lavoro e di una ricerca importanti, una valutazione equa, dopo la mia partecipazione a Ferrara dove fu sottolineato che il mio modello era il primo modello in arsenale presentato ai campionati, dalla edizione successiva fu creata una sezione apposita, la C3DA per raccogliere tali modelli, questa sezione è solo a livello nazionale e non internazionale, dove tutti i modelli sono riuniti nella solita C3D.
Delle medaglie, ognuno fa quello che crede, chi le incornicia col diploma, chi se ne vanta, chi le mette dentro la teca del modello con le legende, chi, come me, le ha messe tutte dentro una coppa ad impolverarsi, posso capire l'euforia di qualcuno che è la prima volta che partecipa, ma credo che alla fine, quello che conta sia la costruzione, la gratificazione, un campionato può essere luogo di incontro e di scambio, la medaglia è solo un gioco.
Queste credo siano le parole giuste per definire un lavoro in arsenale.

Grazie Matiz anche se io non sarò mai in grado nemmeno di copiare il più semplice dei tuoi particolari.


Ultima modifica di OLI su 23/06/2019, 10:19, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 22/06/2019, 7:49 
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Ritornando a La Belle, in base alle ricerche ed anche a questo modello,

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ritengo che la sua chiodatura non sia molto fedele. Penso quindi che ognuno la potrà eseguire secondo la propria idea di modellismo.

Giustamente è da osservare che le monografie sono progetti per la realizzazione di un modello e non del originale. Come rileva Matiz è il modellista che, senza omissioni di particolari e con una ricerca costruttiva alle spalle, potrà ottenere qualche cosa in più rispetto al modello semplificato.
Altro esempio di chiodatura con cavicchi in legno e chiodi in ferro

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Pure l'Editore Berti nella biografia di Fissore "la Gemma" a pag 29 afferma:
Le conoscenze di base contenute nel " vascello da 74 cannoni" e l'insieme delle spiegazioni he possono essere reperite nelle varie opere generali che riguardassero l'architettura navale, non possono essere riprodotte in ogni monografia. Si presume, pertanto, he esse sino già state acquisite dal lettore.
Infatti posseggo diverse monografie e volumi attinenti oltre ai 74cannoni che effettivamente fa testo. Ho avuto il piacere i seguirne la costruzione scaricando quanto realizzato da Tiziano Mainardi e quindi vivendovi dentro.
Sempre di Fissore un altra sua opera di rilievo è la Scuna, dalla quale si possono rilevare molti particolari di costruzione in arsenale.

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Quindi avanti a tutta forza.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 29/06/2019, 8:16 
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La chiodatura ne la Belle rispetta i canoni..

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Non è certo facile eseguirla. Chiodi sulle cinte e cavicchi sui corsi. Si notino i bulloni passanti per i cannoni.
A questo punto i cerchi sulle cinte rappresentano le teste dei chiodi oppure i tappi?
Se il Frolich ha usato sulle cinte (nere) chiodi di ottone, posso senz'altro utilizzare chiodi in ferro che sarebbero più consoni.
Questo fatto non mi convince in quanto se le cinte venivano dipinte sarebbero stati dipinti pure i chiodi o no?!
Quindi le cinte potrebbero essere in mogano. Fatto poco credibile per una barca poco più che una chiatta.
Allego la foto riguardante la colorazione del La Belle tratta dalla monografia.

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Fate voi
Salvo una mia cattiva interpretazione, il Boudriot avanza delle ipotesi sia sulla collocazione della scialuppa sia sul posizionamento dei cannoni.


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La mia ipotesi sarebbe la seguente. Durante la traversata i cannoni furono posti nella stiva, ma non per essere usati nel forte, quindi a terra, ma sulla barca in quanto giunti a destinazione avrebbero calato a mare la scialuppa lasciando libero tutto lo spazio necessario alla loro manipolazione.
La scialuppa quindi non era concepita come dotazione di salvataggio, se non durante la traversata, ma come appoggio per recarsi a terra giunti sul fiume che non avrebbe potuto consentire a La Belle l'accostamento alle rive.
Le petriere quindi sarebbero state installate per difendere la nave durante la traversata, compresa la dotazione di fucili, non avendo a disposizione i cannoni.
Altra cosa che mi sorprende è che da pag.20 a pag.24 della rubrica "Velieri nel tempo" viene descritta la "chiatta" paragonabile a La Belle. A pag. 23 si legge ."Tuttavia le chattes avevano uno o due alberi, mentre La Belle era dotata di tre alberi" Faccio notare che a pag. 47 "Monografia de La Belle" il Boudriot scrive: Ho scelto di attrezzare La Belle con tre alberi, nonostante la sua lieve lunghezza, basandomi su alcune testimonianze e prevedendo solo un alberetto come albero di mezzana. Questa quindi è libera e lecita interpretazione del Boudriot che non si identificherebbe con la realtà.
Scusatemi l'ardire


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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 01/07/2019, 10:30 
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A seguito di queste mie osservazioni mi è stato consigliato di studiare i problemi dal volume: ELEMENTI DI ARCHITETTURA NAVALE DI H.L.DUHAMEL DU MONCEAU - 1758 II edizione , confermato dal Boudriot e Berti, che ho subito ordinato al mio libraio fornitore.
Il TRATTATO PRATICO DI COSTRUZIONE DEI VASCELLI è a pieno titolo la più celebre delle opere francesi sull’architettura navale.
Duhamel du Monceau, nominato ispettore Generale della Marina nel 1739, nel 1741 creò e diresse la Scuola della Marina a Parigi fino alla data della sua morte, che avvenne nel 1782.
Avendo notato che la maggior parte dei costruttori lavorano a casaccio e senza alcuna regola, l’autore redisse quest’opera con la speranza di togliere il “segreto dei costruttori”, fino ad allora gelosamente custoditi per preservare la posizione acquisita da alcune famiglie.
Tre quarti di secolo dopo il saggio di Dassié, Duhamel du Monceau ci dà il primo ed autentico trattato di costruzione navale stampato (*).
La prima edizione datata 1752, è formata da nove capitoli che trattano la carpenteria, le proporzioni dei vascelli, la concezione della nave, i metodi adottati dai costruttori, la pesantezza (gravità, ndt) del vascello, il volume che deve avere una carena per l’idrostaticità ed infine l’idrodinamica.
Il successo è immediato e considerevole (l’opera viene subito tradotta in inglese), questa prima edizione è seguita immediatamente da una seconda, pubblicata nel 1758 alla quale l’autore aggiunge un decimo capitolo che tratta la stabilità della nave.
Quella che vi proponiamo è la seconda edizione, perché più completa e più ricercata.
Il trattato indirizzato ai giovani costruttori e alle guardiamarina (allievi ufficiali) è sostanzialmente pratico, in quando ha avuto il contributo di costruttori, ma il merito più grande di Duhamel du Monceau è di esporre, in una pubblicazione stampata e accessibile a tutti, i calcoli fondamentali dati dai piani, che sono il supporto indispensabile per il ragionamento e l’avviamento ad una costruzione.
I principi essenziali esposti nel libro, basati sulla descrizione precisa delle maestranze del cantiere, saranno all’origine dei progressi della scuola di architettura navale francese.
Opera di base, gli Elementi di architettura Navale non deve mancare nella biblioteca dell’amante della marina. Auguriamo, proponendo questa ristampa , che questo libro diventi indispensabile al lettore.
Mi sembra un volume interessantissimo.


Ultima modifica di OLI su 02/07/2019, 16:48, modificato 1 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 02/07/2019, 11:27 
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Ecco per esempio una foto presa a pag 3 della rubrica Modellismo d'arsenale,

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dove si evince la classica chiodatura delle cinte eseguita con chiodi in ferro (anche se fuori scala). Non viene indicato il modellista.
Ho visto questo sistema utilizzato da un modellista (non ricordo chi e nemmeno dove)

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e l'ho subito adottato. Molto più efficace che con le rondelle che uso ovviamente come riscontro.
Ecco incollate le prime serrette del paramezzale.

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Aspetto che la colla rapprenda e poi do una prima sistemata.

Debbo pure intervenire sulle cinte perché sbilenche.
Ecco allestite le due serrette del dormiente.

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Già che sono di per me un disatro come modellista, se ci si mettono pure loro!

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Vedi che hanno invertito il lato rastremato!
Poi mi sapete dire come hanno messo le mollette che si scorgono?

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Va beh! Tirem innans"
Dato che con il crollo della colonna vertebrale faccio estrema fatica a lavorare in piedi, devo farlo con lo scheletro della barca sulle ginocchia, e si sganghera ovviamente sempre qualche cosa.
Verrà fuori un mezzo aborto, ma mi serve per riempire la giornata e poi alla fine aggiustando un po' qua e un po' la spero di rendere il modello almeno decente.
Una cosa che mi sconcerta è che Hachette allestisce le due serrette del dormiente sul intero scafo anche a babordo ( va bene che Hachette può variare il modello del Frolich)

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mentre sulla copertina delle dispense queste arrivano sui quinti 9 e 11.

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Comunque va bene ugualmente, basta capirsi.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 13/07/2019, 8:06 
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Bella la cucina di passione navi! Siccome mi si sono acutizzati i dolori alla schiena, debbo usare il corpetto rigido che non mi consente di stare chino, quindi tento di realizzare questo particolare da seduto. Vediamo un po'

Ho dato un occhiata alla chiesuola realizzata da grisuzone,

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oltre al resto del mobilio. Ho pensato al suicidio
Cercherò in qualche modo di copiare.
Ma intanto ci proviamo. ecco i primi approcci.

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Le pareti non hanno lo stesso spessore, ma quando tutto viene cablato questo non incide perché non si nota.
Proseguo sulla base della monografia

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Quei segni neri sulla monografia ritengo possano essere le maniglie in ferro per aprire chiudere i due portelli poste in cima agli stessi.
Ed ecco la bussola. Per realizzarla si cerca in internet un tipo che si possa adattare. Lo si rimpicciolisce quanto basta e lo si salva stampandolo. Lo si incolla sotto una rondella appropriata con la ciano acrilica, che sembra un vetro, e la si ritaglia.

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Comunque andando avanti nella costruzione noto qualche cosa di strano nell'apertura per controllare la bussola. La visione completa della stessa viene impedita dal coperchio che, aperto in quel modo, la fa vedere attraverso un pertugio. Inoltre quella specie di madia non sarebbe prevista dal Boudriot

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Quel coperchio, secondo un mio criterio, dovrebbe essere incernierato in basso e non in alto.

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Ci debbo riflettere, attendendo anche qualche parere.

Intanto continuo con l allestimento

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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 17/07/2019, 9:21 
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Raffronto tra chiesuole.
L'Ambitieux

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no si riesce ad evincere come si apre il portello della bussola. Certo è scorrevole verso l'alto

74 Cannoni

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spiegazione

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non viene indicato cosa contenga la "piccola tramoggia"Attenzione! E' realizzata su un portello che scorre verso l'alto.

Insomma qualche dubbio su quella de La Belle mi sembra lecito.


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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 18/07/2019, 10:05 
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Avanti con la chiesuola. Eccola al grezzo.

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La parte frontale la debbo ancora concepire.

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Insomma!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: La Belle - Hachette - Il cantiere di OLI
MessaggioInviato: 19/07/2019, 9:39 
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Non so cosa dire. Che i 74 cannoni e l'Ambitieux siano navi al contrario de La Belle che è quasi una chiatta, non significa gran che visto che le apparecchiature dovrebbero essere simili e proporzionate alla nave stessa (vedi differenza della chiesuola tra 74 cannoni e Ambitieux). Comunque con il coperchio sulla tramoggia è un po' difficile guardar dentro anche se lo alzi del tutto. Non mi fido di coloro che commerciano chiesuole antiche riviste e corrette. Boudriot è uno dei pochi rievocatori riconosciuto valido. Di conseguenza mi riferisco a lui ed ai suoi disegni anche se per La Belle potrebbe aver fatto confusione scambiando la concezione della bussola tra quella dei 74 cannoni e quella del Ambiteux. Lo ammette pure lui stesso, quando inizia le monografie, che sono fattibili di suggerimenti in quanto soggettive. Mi pare cosa giusta! Io ci debbo ancora pensare al frontale. Per il resto tutto O.K.
Intanto proseguo con la levigatura. Messo il frontale la rifinisco definitivamente.

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