WWW.MAGELLANO.ORG"

Un saluto a tutti. Mi presento:
mi chiamo Sandro e abito in provincia di La Spezia. Ho costruito un paio di modelli ma per anni sono stato con le mani, la mente ed il cuore nel campo del modellismo. La mia passione piu forte è costruire gli attrezzi che mi servono per sviluppare il lavoro modellistico; il risultato: sono attrezzi dall'aspetto, talvolta, ingenuo ma funzionalmente molto efficienti. Sono "in attesa" di conoscere quale modello si "impadronirà" di me nel prossimo futuro.
Sono curioso di esplorare il forum e auguro buon lavoro a tutti.

Benvenuto a bordo Malsan
Con la tua presentazione hai sollecitato la curiosità mia e di chissà quanti altri modellisti.
In attesa che ti venga l'ispirazione per il tuo prossimo modello noi siamo ansiosi di conoscere qualche tua macchina autocostruita.
Roberto

Qualche bella fotografia delle tue "macchine leonardesche" accompagnate da una bella descrizione penso siano un valido spunto per scoprire delle interessanti novità.
Benvenuto nel forum, Jack.Aubrey.

Benvenuto Sandro
.....con la speranza di vedere tuoi nuovi scritti corredati di foto.
Luciano

Benvenuto a bordo Sandro...posta le tue invenzioni.. siamo tutti curiosi.
Daniele

Salve a tutti.
Diceva un saggio: << Non tirare sassi nello stagno: potresti provocare uno tzunami.>>
Ed io, che non sono stato saggio, ho tirato un sasso nello stagno della curiosità e, purtroppo, ho provocato uno tzunami. Mi sono accorto troppo tardi (dopo che il messaggio di presentazione era già partito) che, forse, avevo parlato troppo. Dalle risposte con le quali voi del Forum, generosamente, avete risposto ai miei saluti, mi sono accorto troppo tardi che, sicuramente, avevo parlato troppo.
Mi sono detto: “Ohi, ohi, Ora hai fatto un bel patatrac”.
Sinceramente, sono un po' spaventato dalla curiosità che trapela dalle vostre risposte e dall'interesse suscitato dalle mie “macchine leonardesche” che non hanno nulla di leonardesco ma che sono solo dei banali marchingegni o piccole bagatelle costruite in occasione della sopraggiunta necessità di portare avanti un certo lavoro, modellistico e non. E' inutile dire che, quasi sempre, si tratta di ingenui (e, talvolta, anche ridicoli) scopiazzamenti del già esistente, adattato a esigenze particolari, e che, quindi non hanno nulla di originale: infatti sono simili a tanti altri marchingegni, di cui sono piene le riviste di modellismo o di bricolage, costruiti da tanti volenterosi fanatici della setta del “fai da te”, strana setta della quale pure io, immodestamente, mi ripicco di fare parte.
Però, poiché, altrettanto immodestamente, mi spaccio per modellista navale (troppo spesso, vedendo le opere degli altri, credetemi, mi chiedo “ma chi sei ? ”) capisco e giustifico la curiosità che ho sollevato in voi, che siete modellisti. E lo spirito del vero modellista, a mio avviso, è un impasto di umiltà – che porta a pensare che si ha sempre qualcosa da imparare – di generosità – che fa sentire la gioia di poter trasmettere ad altri le proprie esperienze - e di febbrile curiosità di sapere “cosa c' è di nuovo in casa d'altri” So che tale è anche lo spirito che anima questo Forum, del quale cercherò di essere degno partecipante. Cercherò, anche, di soddisfare la vostra curiosità ma non aspettatevi delle “grandi rivelazioni”. Ora basta, ho parlato noiosamente troppo.

P.S. Non ho esperienza di trasmissioni di fotografie in formato ridotto. Ho letto le istruzioni del Forum su questo argomento e, per prova, allego alcune foto...speriamo bene!!! (così vedete come “metto ai ferri” i miei modelli).

Ciao Sandro... la fasciatura è venuta bene e poi mi piace anche il metodo di mantenimento dei listelli. Facci vedere qualche attrezzino da te creato.
Daniele

Salve a tutti.
Come promesso, presento nelle foto sottostanti il mio primo marchingegno modellistico, da me ideato e costruito nei primi anni settanta del secolo scorso (a quel tempo avevo dei bei riccioli biondi...). La realizzazione, di evidente fattura grossolana, lascia intendere che, all'epoca, non avevo molta dimestichezza con gli attrezzi da lavoro come la sega da falegname o la lima da meccanico.
Un discreto uso della lima – una conquista fatta col tempo - è stato il frutto di una caparbia ed estenuante lotta con un attrezzo che, dopo averne appreso l'uso, è in grado di dare grosse soddisfazioni a chi pratica un lavoro manuale. Di sfuggita voglio dire che alla pialla da falegname
ho rinunciato da tempo: troppo difficile ed inarrivabile. Però sapevo già filettare. Non avevo il trapano elettrico a tanto meno un trapano a colonna. Tutto il lavoro fu fatto con attrezzi semplici e con materiale “trovato” o di recupero. Faccio una sommaria descrizione:
La base deriva da una tavoletta già di misura e lasciata grezza in uno dei lati.
Il supporto del trapanino è costituito da due blocchetti di legno di faggio ed il
foro pasante per l'alloggio del trapano è stato fatto con una raspa tonda da legno;
Il tavolino di alluminio è ricavato da uno spezzone di trafilato di alluminio di
uso non bene definito;
Sostiene il tavolo un grosso perno di ottone nella cui testa è praticato un incavo a coda di rondine per accogliere una corrispondente parte sagomata del “tavolino”, al fine di ottenere
una giunzione stabile rafforzata dall'uso di viti;
Due quadratini di legno, sagomati in modo tale da poter scorrere nelle pieghe sottostanti del tavolino e convergenti verso il centro, hanno la funzione di sostenere lo spezzone di listello di bosso che ottura l'asola rettangolare praticata nel tavolino;
Il perno scorre in uno spezzone di tubo, filettato all'estremità inferiore, che attraversa la tavoletta e che viene fissato con un grosso dado che, stretto in una morsetta da tavolo,
sostiene il tutto e permette a quella che non è altro che una “mini sega circolare” di essere
collocata in una posizione molto comoda per lavorare ed a breve distanza dagli occhi
dell'operatore che può in tal modo, controllare meglio l'operazione di taglio;
Il perno può scorre nello spezzone di tubo e la lunga vite trasversale passante, fissata al perno e scorrevole verticalmente dentro la fessura presente lungo lo spezzone di tubo, ne permette il fissaggio a diversa altezza.
Dopo aver avviato il complesso trapanino+alberino+lama, si abbassa lentamente il tavolino fino a far fuoriuscire la lama circolare dallo spezzone di legno che chiude l'asola rettangolare ed il marchingegno è completato.

La considero una macchina dall'uso molto limitato, a causa delle dimensioni molto ridotte, ma poiché è stata ideata per lavorare sui micromodelli o su oggetti piccoli, quando diventa necessaria allora si rivela indispensabile.
Al di là del suo aspetto molto “acerbo” o decisamente bruttino che può destare anche qualche sorrisetto di scherno, per me ha un notevole valore cultural-storico- affettivo in quanto mi è stata, appunto, indispensabile nella realizzazione di “cose difficili” per le loro dimensioni. Stop!!!

OPSSS!!!....ecco l'inesperienza; penso che mi siano rimaste in canna delle foto. Vedo di postarle.

Ciao Sandro!
Innanzitutto benvenuto nel Forum!
Questi sono i post che mi piacciono!
La creazione dei nostri attrezzi secondo la nostra fantasia e necessità
... mi sa che diventerà presto un nuovo articoletto da pubblicare

Ciao e continua a postare le tue creazioni fantastiche!
Andrea M.